Football Guagnano 2008, Sport /
di Enrico Civino | 22 Dicembre 2013
GUAGNANO | Partita con cielo coperto a tratti, temperatura 10°. Il Calcio Soleto si presenta al “Carmen Longo” con 8 reti realizzate (2 in trasferta), 20 subite (16 in trasferta), 5 sconfitte su 5 (sempre in trasferta) e 0 punti in classifica dovuti ad una ridicola ed immeritata penalizzazione di 10 punti per la sventura di un povero ragazzo. Il Guagnano deve fare a meno di Abib, indisponibile….perchè ancora alle prese con il tesseramento, e degli influenzati Mello e Tondo. PRIMA FRAZIONE: 5′ Resinato goal alla prima grande azione manovrata per il Guagnano. 35′ altra azione corale e goal di Scarpello. 2 a 0 e partita conclusa, infatti da quel momento controllo del Guagnano. SECONDA FRAZIONE: gara condotta territorialmente dal Soleto e Guagnano in controllo e contropiede. Qualche buona e meritevole azione dei soletani e risposte dei rossazzurri. Caputo ha una clamorosa occasione per accorciare le distanze ma, tutto solo, calcia debolmente tra le mani di Mummolo. Poi all’88’ il calcio di rigore trasformato da “super”Mario Di Donato e gara chiusa dall’arbitro dopo tre minuti di recupero. Ha riaperto Cosmalandia, giusto alla vigilia di Natale. Ora si chiama Guagnano/village per la felicità dei tifosi Guagnanesi e di quanti amano il Calcio, quello vero, con la «C» maiuscola. Quante falle: sul Calcio Soleto si abbatte la tempesta perfetta. Il Guagnano gioca di prima, a ritmi serrati e triangolazioni micidiali, come le puntuali sovrapposizioni sulle fasce (vedi secondo gol). Catalano non sa quale falla turare, da quale onda guardarsi: sembrano tutte alte quindici metri. È un buco unico, sulla tolda soletana. Quei diavoli rossazzurri filano a manetta, i vecchietti di Catalano li guardano da lontano, non riescono nemmeno a rifiatare. La coppia difensiva va in tilt sulle palle alte (primo e secondo gol), i quattro centrocampisti sono sempre in affanno, costantemente tagliati fuori da quel ritmo micidiale unito alla precisione dei giocatori di casa. Pure l’arbitro pare che assista estasiato, deve fischiare pochissimo in quei primi 35′ adrenalinici: un’azione di qua, la replica di là. Ed il “Carmen Longo” diventa il mitico Odeon, dove tutto fa spettacolo. Quei fischi: l’arbitro Ventresca, tanto per giustificare la sua diaria, si farà notare solo nel finale: un rigore, immeritato ma sacrosanto dai difensori ospiti, permette ai rossazzurri di arrotondare il risultato. La batosta però resta clamorosa, per 88′ minuti è stato Guagnano/show. Dopo i soli due punti nei penultimi turni, tre con il Collepasso ed altri tre oggi. Il seguito di questo campionato non potrà che essere più tranquillo e poi chissà. I meriti: anche oggi mister Catalano non è riuscito a salvare la baracca. Il tempo per rimediare c’è. Può capitare. E nessuno ci dice che magari il Guagnano non avrebbe ripreso a macinare gli avversari. Perché il Soleto è andato a sbattere contro una macchina da goal, questa è la realtà: prima di analizzare cosa non ha funzionato nella squadra di Catalano (tanto, troppo) è doveroso sottolineare la levatura decisamente superiore espressa dai guagnanesi. I tre goal sono tutti di pregevolissima fattura, ma a colpire è stato il piglio da «padroni» che ha accompagnato le singole prestazioni. Il Soleto è sparito a lungo dalla contesa salvo riemergere con una correzione tattica e i cambi, quando ormai era tardi per cercare la rimonta. Però quel Coluccia così talentuoso merita maggiore attenzione e pure il guerriero Caputo chiede maggiore spazio. Non si capisce come «questo» Guagnano dall’attacco così forte, così elegante e micidiale, tecnica nelle rifiniture e pure possente nello sprint, e che ha pure trovato (finalmente!) in Mummolo un portiere affidabile, abbia potuto perdere tanto terreno finora anche contro avversari medio/deboli. Di sicuro per il complesso di qualità che raggruppa, la personalità di gente come Risolo e Resinato, che nessuna esclusione può abbattere, e per il genio di un Chirivì che nel primo tempo ha addirittura rincorso Marrocco fino all’area di rigore locale, dopo averlo tramortito nei paraggi di quella del Soleto, «questo» Guagnano non può che essere una delle rivali più temibili per il Minervino. Oggi cinque punti di distacco rappresentano un abisso, ma domani vedremo. E il Soleto? Fermato nella sua serie negativa e quindi nell’accenno di rilassamento generale, il Soleto torna a chiedersi quale può essere adesso il suo ruolo ritrovandosi lontanissimo dalle squadre dei bassifondi della classifica e con altre squadre messe decisamente meglio per i play-out. Decisamente una pessima fine d’anno. L’arbitro signor Ventresca di Brindisi ha effettuato una grande gara non sbagliando alcun intervento, preciso in ogni situazione.
I tabellini della gara:
GUAGNANO-SOLETO 3 – 0 (2 – 0)
GUAGNANO: (4-3-3) 1.Mummolo 7; 2.Bigazzi 7, 5.Ricciato 8, 6.Casaluci 7, 3.Pendinelli 7; 10.Scarpello 9, 4. Chirivì 8, 8.Risolo 8 (17.DiDonato 7); 7.Resinato 8, 9.Nestola 7 (15.Savoia 7), 11.Simmini 7 (18.Marenaci 8). A disp.: 12.Miccoli, 13.Maruccia, 14.Nicolì, 16.Gigante. All.: Cosma.
SOLETO: (4-4-2) 1.Calò 5; 2.Zollino 4, 3.Specchia 4, 4.Stanca 6 (15.Caputo 6), 5.De Paolis 5, 6.Gervasi 6 (13.Coluccia 6); 7.Aluisi 6, 8.Toma 6, 9.Tramacere 5, 10.Marrocco 7, 11.Patera 6. A disp.: 12.De Matteis, , 14.Manco, , 16.Perrone, 17.Aluisi S, 18.Cudazzo. All.: Catalano.
RETI: 5′ Resinato, 35′ Scarpello, 88′ Di Donato (rig).
ARBITRO: Ventresca di Brindisi 8.
NOTE: Spettatori: 250 circa. Angoli: 6 a 1 per il Guagnano. Recupero: 2′ e 3′.
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