di Valentina Perrone | 01 Settembre 2014
Non ci sono parole per descrivere quanto assurdo sia, a volte, l’agire umano. Quando si scaglia, senza alcun ragionevole motivo di sorta, contro animali indifesi, che mai, in tutta la loro vita, ricambierebbero tali atrocità. È accaduto a Guagnano nella notte tra venerdì e sabato, ai danni di un cane randagio, simil maremmano bianco, tristemente reduce da gesti insulsi riportanti l’inequivocabile firma dell’uomo. L’animale, evidentemente sofferente, girovagava nei pressi della villa comunale, quando ha attirato l’attenzione di un gruppo di giovani di Guagnano e Salice che in quel momento si trovavano in un noto lounge bar della zona. L’animale aveva un filo di ferro sottile e stretto intorno al collo, probabilmente da diverse ore, era sanguinante e in uno stato di evidente sofferenza. Si è lasciato avvicinare, nonostante le atrocità subite. «Aveva due occhi dolcissimi – ha raccontato uno dei ragazzi – che a guardarli ti si spezzava il cuore». I giovani non hanno atteso un solo minuto per soccorrerlo, mettendo in atto una vera e propria task force. Qualcuno gli ha dato da bere, qualcun’altro una carezza, mentre i più coraggiosi hanno provato a rimuovere il cappio di ferro che gli stava lacerando la gola. Ma era troppo stretto per poterci riuscire, così hanno pensato di chiamare il 112. I militari, a loro volta, hanno allertato il veterinario ASL di turno, che, giunto sul posto, ha subito appreso che non c’era tempo da perdere: il cane necessitava di un intervento chirurgico immediato. Avuto l’ok a procedere direttamente dal sindaco Fernando Leone, l’animale è stato trasportato presso la clinica veterinaria “Lecce Città” dove è tuttora ricoverato. «Ha subìto un delicato intervento – hanno fatto sapere i medici – ma adesso è fuori pericolo. Ha dato netti segnali di ripresa e tra pochi giorni potrà tornare in libertà». La notizia in pochi minuti era piombata su Facebook, dando vita a decine di post carichi di indignazione per le atrocità assurde che troppo spesso i cani sono costretti a subire. Altrettanto evidente, sulle pagine del social, è stata la gioia per la notizia che il gigante buono era finalmente salvo. Intanto il sindaco Leone ha presentato denuncia contro ignoti per maltrattamento di animali. La speranza, del sindaco e di tutti, è che il cane possa trovare presto una famiglia che si prenda cura di lui. Chi volesse compiere un grande gesto d’amore, può mettersi in contatto direttamente con il Comune di Guagnano. Questo non servirà a cancellare le cicatrici dal suo collo e dal suo cuore, ma nutrirebbe di emozioni incommensurabili la sua anima e quella di chi sceglierà di legare indissolubilmente la propria vita alla sua.
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