di Emanuela De Blasi | 18 Novembre 2014
«Dopo due anni e mezzo di amministrazione a Guida Tondo ci ritroviamo al giro di boa. Siamo qui per fare il punto su quanto l’opposizione ha fatto in questi anni e su quanto l’amministrazione non ha fatto e anche per rispondere alle cialtronerie che è venuto a raccontarci quasi un mese fa il nostro sindaco».
Così Leuzzi ha esordito in Piazza Plebiscito ieri sera, durante il suo pubblico comizio.
E dopo aver «salutato con piacere la rielezione a consigliere provinciale dell’amico Tonino Rosato» a cui sono andati gli auguri per un buon lavoro, ricorda alcune battaglie portate avanti dal gruppo Primavera Salicese, (emblema di tutte la questione quote rosa),alcune delle quali, sostiene il consigliere di opposizione, sono costate ai soci dell’associazione querele da parte di membri della maggioranza.
Secondo Leuzzi sono proprio i comportamenti del sindaco e dei suoi assessori a inasprire i toni del dialogo politico a Salice. «Ci ha voluti paragonare all’Isis», dice facendo riferimento alle parole di Tondo durante il suo ultimo comizio. Comportamento che Leuzzi reputa inaccettabile soprattutto se espresso da un primo cittadino che dimostra ogni giorno inadeguatezza amministrativa e che è di fatto «miracolato perché governa con solo il 35% dei voti».
«Non possiamo accettare inerzia, incompetenza e ignoranza, non possiamo continuare a perdere treni», redarguisce Leuzzi facendo riferimento a bandi per accedere a finanziamenti regionali a cui il comune di Salice non ha neanche partecipato.
«Il sindaco si fa a Bari, a Roma, a Bruxelles e non passeggiando nei corridoi del comune», dice il consigliere comunale.
«Però 5mila euro di indennità a fine anno riescono a prenderla», ammonisce Leuzzi che ricorda di essere l’unico membro del consiglio a non percepire neanche il gettone di presenza perché rifiutato sin dall’inizio.
E ciò che è peggio, secondo il consigliere di Primavera Salicese, è che accanto a risorse non intercettate, e che quindi non possono essere spese sul territorio comunale, l’amministrazione Tondo, invece di facilitare i propri cittadini, attua una politica economica vessatoria tipica di un«commissario prefettizio». La spiegazione per Leuzzi sta nel fatto che «nel momento in cui c’è un dissesto e un predissesto, se si hanno delle responsabilità amministrative, per dieci anni non ci si può più candidare».
«Ecco perché si sono affrettati – sostiene – e non perché avevano veramente interesse a risanare il bilancio».
Apprestandosi alla conclusione Leuzzi puntualizza che «non si può accettare che il consenso sia l’unico criterio con il quale si può selezionare la classe dirigente di questo paese ed escludere tutti gli altri che potrebbero impegnarsi per l’interesse della comunità».
L’amministrazione Tondo è per Leuzzi «il risultato di un errore gravissimo che fu commesso nel non chiudere un accordo che portava al rinnovamento di questo paese».
Conclude.«La nostra lista raggiunse il 30%. Da quel risultato siamo partiti, oggi ci siamo consolidati. Non siamo illusi da pensare di poter vincere o stravincere da soli ma siamo anche convinti che chi ha veramente la volontà di cambiare direzione mettendo questo paese al centro dei territori del nord Salento deve sicuramente confrontarsi e dialogare con l’associazione Primavera Salicese».
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