di Enrico Civino | 21 Dicembre 2014
Pomeriggio di sole, 13 gradi di temperatura, vento debole, terreno di gioco buono. Questo pensavamo e scrivevamo in tempi non sospetti: sarà campionato, divertente fin dalle prime partite, che non sapremmo pronosticare. Il MINERVINO, era un blocco unico e compatto composto da società, allenatore, squadra e tifosi, con l’aggiunta del bomber BELLANTE è diventato la squadra da battere; vedremo se Giurgola riuscirà a ricreare quella simbiosi che c’era con Alvaro Petrachi. In ogni caso le altre squadre ora credono di poter competere, e questo è già importante. Quali di loro ne hanno la possibilità tecnica? Naturalmente il COPERTINO con le acquisizioni di Nobile, Frisenda e Franza. Poi c’è da considerare il modo in cui gioca Andrea Pagano che a noi piace molto. Poi il RACALE, risorto dalle ceneri dell’Alliste/Felline e da quella squadra che, non molto tempo addietro, navigava in ECCELLENZA. Subito dietro il FOOTBALL GUAGNANO. Già il Guagnano: ed ora, caro Lorenzo, non ci si può più nascondere: questo Guagnano è grande – dicono tutti i giornali, il campo ed i numeri – e la promozione diventa un obiettivo reale e concreto, non una parola da evitare ma un traguardo al quale guardare con fiducia e di cui discutere con serenità. Così fanno le squadre che hanno forza, fame ed idee, il Guagnano ha tutto questo in abbondanza. Se n’è accorto il Copertino, schiantato sotto gli occhi dei suoi tifosi nonostante una partita giocata nient’affatto male. Poi la svolta: l’espulsione di Mastria e le magie di Palazzo e Company. Non eccedere in scaramanzie, però, se Ti diciamo che oggi, dovendo scommettere un euro, lo punteremmo sulla tua squadra prim’ancora che sul Racale o altri team partiti con i favori del pronostico e che hai appena battuto. Quando una squadra vince dieci partite, su dodici, in campionato – è capitato – alla fine ha sempre conquistato il primo posto. I numeri, però, non sono tutto. E a noi la convinzione che il Guagnano abbia ogni qualità per primeggiare fino alla fine non ce la danno solo le cifre. Ce la danno, ad esempio, la reazione del gruppo all’infortunio del suo leader carismatico e capitano Ricciato e l’efficacia del bistrattato sostituto Caputo. E ce la danno le sontuose prestazioni di Colletta, le prodezze di Miccoli ed i goal di Palazzo, finalmente arrivato ai livelli rilevanti che ci aspettavamo raggiungesse più in fretta. I rossazzurri arrivano all’ennesimo derby, in stagione, con tutti gli uomini disponibili, assenti i ragazzi infortunati (Savoia e De Santis). Il Trepuzzi, ben piantato a centro classifica, arriva a questo derby concentrato e ben disposto. Unico giocatore indisponibile De Pandis squalificato. Derby che manca al “Carmen Longo” dal 13 novembre 2011 (4 a 3 per il Guagnano).
LA PARTITA – Quante falle: Sul Guagnano si abbatte una tempesta perfetta. Il Trepuzzi gioca di prima, a ritmi super e triangolazioni micidiali, come le puntuali sovrapposizioni sulle fasce. Leone non sa quale falla turare, da quale onda guardarsi: sembrano tutte alte quindici metri. È un buco unico, sulla tolda guagnanese. Quei diavoli giallorossi filano a manetta, i ragazzini di Leone li guardano da lontano, non riescono nemmeno a rifiatare. La coppia difensiva va in tilt, i centrocampisti sono sempre in affanno, costantemente tagliati fuori da quel ritmo micidiale unito alla precisione dei giocatori di ospiti. Pure l’arbitro pare che assista, deve fischiare pochissimo in quei primi 30’ adrenalinici del secondo tempo: un’azione di qua, la replica di là. La batosta però resta clamorosa, per 45 minuti è stato Trepuzzi-show. Dopo i cinque turni di vittorie l’arresto rossazzurro non poteva essere più brusco, può capitare. Perché il Guagnano è andato a sbattere contro una macchina da goal, questa è la realtà: prima di analizzare cosa non ha funzionato nella squadra di Leone (tanto, troppo) è doveroso sottolineare la levatura decisamente alta espressa dai giallorossi. I goal sono stati di pregevole fattura, ma a colpire è stato il piglio da «padroni» che ha accompagnato le singole prestazioni. Il Guagnano, nel secondo tempo, è sparito a lungo dalla contesa e i cambi di Leone sono stati inutili e rovinosi per un tentativo di rimonta. Il primato del Guagnano, comunque, è sempre una dittatura. Perché la superiorità della capolista è sempre evidente mentre l’opposizione si conferma ancora una volta evanescente: chi insegue fa puntualmente flop. Ci è ricascato il Racale, ha appena toppato l’Ugento fermato in casa del Veglie ed ha toppato pure il Minervino. Ma intanto la forbice tra Guagnano e anti-Guagnano – che per la verità va ancora individuata con certezza – si è ristretta di un punto. Più sei: Il 2014 si chiude con i rossazzurri a più sei sulla seconda, l’Ugento ed il Racale appunto. Non è un distacco, è una voragine. Nell’era dei tre punti, mai si è registrato un vantaggio simile dopo tredici giornate, questa squadra è una formidabile armata di futuri campioni, anche dopo la caduta verticale di oggi. Ugento, Copertino, Minervino e Racale rimandate. Agli innegabili meriti di Lorenzo Leone e della sua band, va tuttavia aggiunta la discontinuità di chi le dà la caccia. Eccola, la maledizione dell’anti-Guagnano: la seconda in classifica spesso non solo non riesce a tenere il passo della prima, ma si fa addirittura superare. Parola al Racale. Ci si rivede il 25 gennaio, quando il Racale proverà a sfatare la maledizione: ospiterà il Guagnano. Che non farà paura come i Maya, ma la maledizione gli ha già permesso di bocciare il Copertino. Malgrado la pessima giornata di oggi, ci sono ancora tutti i risvolti positivi. Il Guagnano non partiva così forte dalla stagione 2011/2012 (Terza Categoria vinta con distacco proprio sull’avversario odierno), pur con la sconfitta contro i giallorossi, e conferma di meritare l’etichetta di squadra rivelazione del torneo. Il Guagnano si è fermato al tentativo di vincere l’ennesima partita di questa straordinaria serie di successi. Doveva essere la sesta consecutiva contro il Trepuzzi, duro e solido. Quando le partite sono così appiccicose, quando stentano a prendere una piega netta, chiara, indiscutibile, si dice sempre che è l’episodio a decidere. Già, ma chi decide l’episodio? Risposta facile: i giocatori di qualità. Questo pomeriggio la qualità era tutta da una parte, quella del Trepuzzi. Anzi, a dire il vero era quasi tutta nei piedi di Catalano. Decisamente un brutto fine d’anno. L’ultima annotazione è per Giorgio Colletta: niente di grave il suo infortunio a fine gara. Quella che sembrava una frattura si è risolta in una contusione guaribile, dopo controlli ospedalieri, in un paio di giorni. Auguri Giorgio.
L’ARBITRO – SALVATORE RIZZI, Sezione AIA/CRA di BARLETTA – Rizzi ok, ottima direzione quasi perfetta. I casi del pomeriggio li risolve con oculatezza, qua e là potrebbe intravedersi qualche interpretazione un pò personale, ma l’arbitro c’è, eccome se c’è.
I tabellini della gara:
GUAGNANO-TREPUZZI 0–4 (0-0)
GUAGNANO: 1 Miccoli; 2 Mele (17 Rizzo), 3 Montefrancesco, 4 Chirivì, 5 Caputo, 6 Casaluci; 7 Scalinci (16 Pastorelli), 8 Colletta, 9 Palazzo (18 Alfarano), 10 Nestola, 11 Resinato. A disp.: 12 Invidia, 13 Simmini, 14 Ricciato, 15 Persano. Allenatore: Lorenzo Leone.
TREPUZZI: 1 Marti; 2 Calvara, 3 Giannone, 4 Maci, 5 Amaranto (13 Maldarella), 6 De Toma; 7 Mazza, 8 Paticchio, 9 De Santis (17 Perrone), 10 Catalano, 11 De Lorenzis A (15 Rimini). A disp.: 12 Longo L, 14 De Lorenzis M, 16 Longo E, 18 Buttazzo. Allenatore: Luca Caprioli.
ARBITRO: Rizzi.
MARCATORI: 52’ Catalano, 61’ Mazza, 70’ De Santis, 94’ Catalano.
NOTE: Spettatori: 400 circa. Ammoniti: Mele e Casaluci (Guagnano), Calvara, Maci, Catalano e Perrone (Trepuzzi). Angoli: 5 a 5. Recupero: pt. 1’ e st. 5’.
11 Febbraio 2014
12 Febbraio 2016
24 Gennaio 2016
28 Novembre 2017
26 Gennaio 2018
13 Aprile 2024
1 mese ago
26 Gennaio 2018
Tutti i cittadini italiani portano in dichiarazione fiscale...26 Gennaio 2018
Nel calcolo dell’Indicatore Situazione Economica...26 Gennaio 2018
La formula di ospitalità del bed and breakfast (B&B)...26 Gennaio 2018
L’assegno al nucleo familiare (ANF) è un sostegno...