di Pierluigi Pinto | 09 Febbraio 2015
Ci sono state “varie” condizioni molto fredde che hanno accolto il Lecce ieri pomeriggio. Da una parte il forte vento di tramontana, che ha spazzato via i 3596 intirizziti spettatori sugli spalti, più noi in campo, dall’altra e forse più fredda e rumorosa, la contestazione ai giocatori ma soprattutto alla dirigenza del Lecce, da parte dei tifosi salentini. Una protesta annunciata, era nell’aria una dimostrazione così accanita da parte degli ultràs, forse tardiva o forse come qualcuno vociferava negli ambienti, un po’ esagerata, visti i movimenti di mercato degli ultimi tempi. Ma sappiamo come vanno queste cose, il tifoso è esasperato verso soprattutto questa società, il terzo cambio alla guida tecnica della stagione conseguenza all’ignobile sconfitta di Reggio Calabria, non può passare così alla leggera. Le carenze di gestione dei Tesoro, a mio avviso, a volte oltrepassano il ridicolo, la mancanza di un direttore sportivo che faccia da tramite tra società e squadra, è fondamentale, senza nulla togliere al buon Antonio Tesoro, che diciamo la verità quando si tratta di dover prendere dei nuovi giocatori, non si tira mai indietro, a parte poi il reale valore di questi, e nei tre anni di pseudo campioni purtroppo a Lecce ne sono passati un bel pò. E poi come potrà mai un padre presidente contestare un qualsiasi problema al figlio direttore? Ecco è proprio questa conduzione di livello famigliare che non piace ai tifosi, unita anche alla decisione di affidare e poi togliere dopo poche giornate la conduzione della squadra a Pagliari prima, ma non dimentichiamo neanche quello che successe qualche anno fa con Gustinetti prima e Moriero poi e qui subentra anche la famosa programmazione tanto richiesta dai tifosi, e che ora improvvisamente e a febbraio, la società ha deciso di iniziare, puntando sui giovani, forse un po’ tardiva questa decisione, ma forse traspare la voglia dei Tesoro di dimostrare alla gente salentina che loro non si arrendono, e che continuano, a modo loro, a tenerci a questa squadra, a questo ambiente , che, diciamolo con sincerità, non è che gli avesse mai veramente amati.
Passiamo alla partita vista ieri. Il nuovo mister Bollini, si presenta al via del mare con un 4-3-3 grintoso e pungente come il vento di ieri. I giocatori scendono in campo con il cosiddetto “sangu all’ecchi” invocato da tutti, e onestamente si vede più grinta e determinazione da parte loro ma i tifosi non dimenticano e malgrado la voglia di spaccare il mondo degli atleti, loro continuavano a chiedergli dov’erano a Reggio. Non è facile onestamente giocare così, ma i salentini continuano ad aggredire i malcapitati campani, creando azioni su azioni, con un Bogliacino ispiratissimo, un Herrera imprendibile sulla fascia e con il solito totem Moscardelli che si danna l’anima. Ma anche tutti gli altri non si sono tirati indietro, con una voglia di stupire che mancava da qualche tempo, e quando al 16° del primo tempo, Papini da oltre 30 metri ha sbloccato il risultato abbiamo assistito ad un gruppo compatto che esultava tutto insieme in maniera forse un po’ esagerata, vedi calci ai cartelloni pubblicitari, ma sinonimo di attaccamento alla squadra. Questo volevano vedere i tifosi, e questa è la fotografia della partita di ieri. Perchè i ragazzi hanno mantenuto questa cattiveria agonistica per tutta la gara, non abbiamo contato un solo tiro dei campani, e forse l’unico rimprovero che mi sento di dover fare ai giocatori oggi, è di non essere riusciti a chiudere la partita, ma questa volta bisogna dirlo onestamente è stata solo questione di sfortuna.
Mi sento di dover chiudere qui il servizio di oggi, quello che si è scritto racchiude tutto il senso di questa giornata strana conclusa purtroppo con una notizia che farà nuovamente distrarre la squadra, proprio quando sembrava che un po’ di tranquillità fosse ritornata a Lecce. Pare infatti che il capitano Miccoli (ieri relegato mestamente in panchina) abbia deciso di rescindere il contratto con il Lecce. E quindi una nuova burrasca sembra volersi abbattere sulla già tormentata stagione del Lecce.
I tabellini della partita:
LECCE-SAVOIA 1-0
LECCE: Caglioni, Mannini, Lopez, Diniz, Abruzzese, Papini (44’st Filipe Gomes), Lepore (14’st Gustavo), Salvi, Moscardelli, Bogliacino, Herrera (21’st Embalo). A disp: Scuffia, Beduschi, Pino, Miccoli. Allenatore: Bollini
SAVOIA: Gragnaniello, Verruschi (27’st D’Apollonia), Sirigu, Riccio, Checcucci, Saric, Giordani (1’st Cremaschi), Boilini (1’st Partipilo), Ferrante, Sanseverino, Leonetti. A disp: Volturo, Vosnakidis, Mercadante, Sevieri. Allenatore: Papagni
RETI: 16’pt Papini
ARBITRO: Giosuè Mario D’Apice di Arezzo (Domenico Campitelli di Termoli, Roberto Pepe di Ariano I.)
NOTE: Pomeriggio sereno, temperatura 10°, terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori: 3596. Ammoniti: Bogliacino, Salvi, Papini (L), Giordani, Ferrante, Sanseverino (S). Recupero: 1’pt, 3’st
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