di Pierluigi Pinto | 02 Aprile 2015
E’ stata definita la partita della svolta, della disperazione, della rabbia, del riscatto, io la definirei la partita dell’orgoglio. Quell’orgoglio ferito sabato scorso a Catanzaro. Alla fine della gara di ieri i pochi ma caldissimi tifosi del Lecce cantavano “perchè noi siamo il Salento” e questo vuol dire che malgrado i tanti danni subiti, l’orgoglio per questa terra e per questa squadra in particolare rimane, comunque vada a finire. Dopo questo sfogo “patriottico” torniamo a parlare di calcio giocato, raccontando la gara di ieri tra un Lecce rimaneggiato ed un Benevento vice-capolista sceso a Lecce col chiaro intento di affondare definitivamente i salentini. Ma non ce l’ha fatta, perché come scrivevamo prima un Lecce ferito nell’orgoglio, ha dato prova di saper reagire a tutto, ci è parso di rivedere la squadra che affrontò qualche tempo fa la Juve Stabia, anche lì la squadra salentina, rimaneggiata da squalifiche e infortuni impose il suo gioco e determinazione. Forse ieri è stata ancora più tosta, partendo subito convinta, certo non ha creato grosse occasioni, soprattutto nel primo tempo, con conclusioni da lontano dei vari Gustavo, Doumbia, Salvi, Papini, ma troppo lenti per impensierire il portiere Pane. Lo definisco così, perché durante tutta la gara, abbiamo notato alcuni atteggiamenti anomali da parte del portiere del Benevento, con colpetti negli stinchi o nella schiena dei giocatori del Lecce, sui calci d’angolo, soprattutto su Papini non rilevati dall’arbitro. Nel secondo tempo poi quando proprio il Papu, lo aveva punito su perfetta punizione di Herrera concretizzata da uno splendido colpo di testa in gol, Pane si accaniva contro tutto e tutti, e addirittura colpiva con un calcio Embalo venendo così espulso (vorremmo sapere ora quante giornate di squalifica prenderà, per capire se verrà usata la stessa lunghezza d’onda di Moscardelli). Un Lecce vivo, grintoso mai domo porta a casa questa vittoria importantissima, forse era la scossa che serviva per continuare a sperare che finalmente questa squadra dagli alti e bassi così continui da creare nella piazza salentina tanti sbalzi d’umore e d’amore da farla un giorno amare e un giorno odiare, possa finalmente trovare la strada giusta, da qui fino alla fine del campionato, comunque vada.
Il tabellino della partita
LECCE-BENEVENTO 1-0
LECCE: Scuffia, Diniz, Lopez, Vinetot, Abruzzese, Papini, Beduschi, Salvi (44’st Sacilotto), Doumbia, Bogliacino (19’st Herrera), Gustavo (41’st Embalo). In panchina: Chironi, Filipe Gomes, Parlati, Manconi. Allenatore: Bollini
BENEVENTO: Pane, Celjak, Som, Vitiello, Lucioni, Scognamiglio, Campagnacci (29’st Padella), D’Agostino (33’st Marotta), Eusepi, Mazzeo, Alfageme (24’st Pezzi). In panchina: Piscitelli, Doninelli, Agyeu, Allegretti. Allenatore: Brini
RETI: 30’st Papini
ARBITRO: Dei Giudici di Latina
NOTE: Pomeriggio mite, temperatura 20°, terreno in ottime condizioni. Spettatori: 3746. Ammoniti: Doumbia, Beduschi, Papini (L), Campagnacci, Scognamiglio, Vitiello, Pezzi (B). Espulsi: Pane al 50’st per gioco violento. Recupero: 1’pt, 4’st.
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