di Emanuela De Blasi | 29 Aprile 2015
È ancora allarme chiusura per la Caserma dei Carabinieri di Salice Salentino. Dopo la sospensione di sfratto dello scorso settembre, pare che al momento la procedura sia stata di nuovo avviata.
«Come Amministrazione abbiamo profuso tutti gli sforzi necessari al mantenimento della Caserma dei Carabinieri. Abbiamo proposto alla Prefettura la strada del contributo tramite convenzione per la tutela della sicurezza, ma quest’ultima ci ha risposto negativamente, stanti analoghi precedenti censurati dalla Corte dei Conti come danno erariale. Anche la via del contributo volontario da parte degli assessori non ha sortito gli effetti sperati, giusto diniego del proprietario», spiega il Sindaco Tondo che in questi giorni ha incontrato anche le forze politiche di opposizione per far fronte comune alla chiusura.
«Abbiamo dato la disponibilità della Villa Alemanno e, a seguito di vari incontri con i vertici locali e provinciali dell’Arma, si è proceduto alla trasmissione di un progetto per l’adeguamento dell’immobile alle esigenze e normative dettate dal Ministero. Siamo in attesa di una risposta che, a quanto pare, tarderà ad arrivare», continua.
Intanto il Sindaco avvisa che ci si opporrà con tutte le forze per evitare lo sfratto.
Previsto per la prima settimana di maggio un consiglio comunale ad hoc, allargato alle forze politiche regionali, provinciali e non, per scongiurare insieme la chiusura. C’è chi parla anche di organizzare forme di protesta che coinvolgano la cittadinanza.
Di certo il sindaco si augura che «il Prefetto prenda davvero a cuore questa incresciosa vicenda al fine di evitare la privazione al comune della stazione dei carabinieri».
«Basterebbe spalmare l’affitto irrisorio di Salice sugli altri affitti milionari delle caserme della provincia di Lecce – dice – ci vuole solo un po’ di buona volontà, fino ad oggi mai manifestata, non stiamo chiedendo la luna nel pozzo».
La Caserma di Salice è stata una delle prime ad essere costituita e sapere che ora potrebbe essere chiusa per 2000 euro imposti dai tagli alla spesa risulta, al primo cittadino di Salice, un fatto «incredibile», «soprattutto se si pensa che il canone previsto a Salice è tra i più bassi della provincia di Lecce».
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