Football Guagnano 2008, Sport / Guagnano
di Enrico Civino | 08 Giugno 2015
I Tifosi Guagnanesi, si saranno accorti che (non solo ma) soprattutto da noi il destino dei presidenti viene legato alla sorte della squadra. In teoria, un presidente andrebbe giudicato per la sua politica di dirigente e, dunque, un eventuale fallimento «sul campo» non dovrebbe annientarne il carisma. I sette anni di Mario e Company si sono rivelati splendidi sino al 31 maggio di quest’anno. Ma siamo a Guagnano e le opere si riducono drasticamente a un ventaglio di promesse/premesse, a volte mancate. E così, in assenza di alternative concrete, ci si aggrappa alla lotteria dei risultati. A Guagnano l’attuale dirigenza vuole uscire di scena dopo sette anni di sacrifici, scrivere la parola “FINE” all’esistenza del calcio a Guagnano e questo è sbagliato. La situazione pone interrogativi non da poco. Storie diverse, ma sullo sfondo c’è una situazione economica fragile ed una voglia, la domenica, di andarsene al mare con la famiglia: più che giusto. Lo si sapeva già da un anno, la storia si è ripresentata un giorno dopo l’ultima bella partita con il Racale, in questo campionato. Guagnano non può fare a meno di Mario/Ronzino/Giulio. Il Football Guagnano non è un malato in fase terminale, ma si trova in sofferenza per la voglia di abbandono dei suoi “TUTORI” (la domenica possiamo andarcene anche NOI TIFOSI al mare o goderci partite di livello accomodati in poltrona, ma preferiamo venire allo stadio “Carmen Longo” a tifare per i ragazzi). Mai durante l’anno è stato chiesto aiuto pratico ad alcuno, per lenire il loro impegno, sicuramente, gravoso. Questo lo diciamo, senza paura di smentite, non per “PULIRE” le nostre “COSCIENZE”. A questo punto la comparsa di nuovi protagonisti (per suffragare i vecchi), se ci saranno, non può che esser accolta con piacere. Tuttavia non mancano le zone d’ombra. In casa Guagnano si tenta di chiudere, a sorpresa, un percorso avviato da qualche anno. L’augurio è che chi verrà, se verrà, abbia anche il talento e l’iniziativa per dare un contributo importante nel necessario ricambio generazionale. Spesso invochiamo un’onda verde tra i calciatori, ma è ormai ancor più rilevante una svolta nelle stanze che contano. E’ vero che Mario Leo (in compagnia di Ronzino Persano e Giulio Bortone), dopo averla fatta nascere, ha preso in mano la squadra rossazzurra con risultati eccellenti, ma nei fatti è un fenomeno incompleto e limitato dopo il COMUNICATO diramato l’1 giugno. Si aspettava si un COMUNICATO, ma che chiedesse l’avvicinarsi/l’aiuto di altre persone che si impegnassero nella gestione della società insieme a loro. E’ indispensabile trovare risorse ed energie nuove per dare una speranza di rinnovamento tangibile e portare questa squadra ancora più in alto, altro che parola “FINE”. Ora o mai più.
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