di Emanuela De Blasi | 12 Febbraio 2016
Mentre il governo centrale discute sul ddl Cirinnà in materia di unioni civili, c’è chi, in un piccolo paese della provincia di Lecce, attraverso il suo account Facebook, esprime la sua opinione di donna di destra. Ed è subito polemica.
A destare perplessità tra i frequentatori del social sono le dichiarazioni della dott. ssa Antonella Persano, già vicesindaco di Salice Salentino.
«Essere di Destra significa avere il Coraggio senza Paura di manifestare il proprio pensiero, senza infingimenti e raggiri di parole…è un atto di coraggio dire per esempio che i gay per noi sono malati da curare e quindi non idonei a crescere un bambino…dire che l’Italia è cristiana e che la nostra società si base sul valore della famiglia fatta da un uomo e da una donna con i figli che verranno se il Signore lo vorrà…dire che le coppie gay per noi sono cavoli personali che non ci interessano…dire che le leggi negli altri Paesi Europei non ci interessano…l’Italia è la nostra Patria e nessuno ci può dire quale leggi fare e quali non fare…dire che gli immigrati vanno aiutati ma vengono prima gli italiani che stanno morendo suicidi di crisi e di usura bancaria…questo è essere di DESTRA!!!», scrive la dottoressa.
«I gay per noi sono malati da curare e quindi non idonei a crescere un bambino», questa in particolare l’espressione incriminata.
Una malattia che, rispondendo ad un commento, la dottoressa curerebbe con «una bella sculacciata da adolescenti così imparano presto a capire la strada giusta».
Ma la Persano sembra non aver nessuna voglia di “correggere” le sue dichiarazioni, anzi.
Così davanti al messaggio lanciato a Sanremo da alcuni artisti che sul palco dell’Ariston indossano nastrini colorati a significare l’assenso alla legge che garantirebbe le unioni tra coppie dello stesso sesso, l’esponente di destra del Comune di Salice rincara la dose postando: «Non è più il festival della canzone italiana ma quello dei gay…e per questo paghiamo il canone per giunta nella bolletta Enel? Allora non è più solo una malattia ma una epidemia…povera Italia!!!…».
Una malattia, o epidemia, o «una condizione del tutto personale», si legge in un altro post, che di sicuro, per la dottoressa, non è un affare che dovrebbe riguardare il Governo.
«I parlamentari non li paghiamo per stare seduti mesi su una legge che non risolve i problemi degli italiani…ed infatti a destra con coraggio si dice NO alla legge Cirinnà», precisa sul social.
Di certo, tra un post e l’altro, la dottoressa ringrazia «il vero volto della sinistra che si scatena a favore della lobby gay…e nulla sa fare di buono al Governo men che meno quando è al governo delle istituzioni locali» che, innescando la polemica, le ha fatto non poca pubblicità.
Ora qualche curioso si chiede quali saranno le reazioni degli altri esponenti della destra salicese. Si schiereranno da parte della dottoressa riconoscendosi nelle parole di chi sembra essere determinata a dimostrare cosa vuol dire «essere di destra» o prenderanno le distanze da lei? E ancora, quale sarà la posizione della maggioranza di Salice, dichiaratamente di sinistra, davanti alle dichiarazioni della Persano?
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Da giovane studioso e da persona di scienza (scienze sociali, non fisiche) non solo dissento fortemente, ma lamento un uso improprio delle formulazioni scientifiche, nonché dello stesso uso che viene fatto della disciplina. E’ nostro compito, nonché dovere, tenere separate opinioni politiche e personali dalla ricerca scientifica: essa si svuoterebbe dal suo significato, se non fosse così.
Considero fondamentale ribadire il concetto secondo cui, scientificamente e in base alla definizione data nel 1990 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’omosessualità si configura come “una variante naturale del comportamento umano” (quindi è orientamento sessuale al pari dell’eterosessualità) e non come una malattia. A tal proposito pare doveroso ricordare che essa non è più considerata una malattia e/o una sociopatia e/o una devianza: un depennamento dal DSM è avvenuto già nel 1973.
Le scienze psico-sociali- con ricerche qualitative, quantitative e longitudinali-, avvalorano questa visione. E, che io sappia, si sta ricercando l’esistenza di una determinate biologica per l’orientamento sessuale in generale, non per l’omosessualità.
La stessa considerazione dell’omosessualità come malattia è considerata ridicola, superata e anti-scientifica. Non a caso al dott. Nicolosi, pisicologo citato dalla Dott.ssa Persano (conosciuto, invero, più per la bizzarria che per la produzione scientifica) non è concesso esercitare la professione in quanto le sue ricerche risultano capziose e non rispettose di alcuna metodologia standard e non standard.
Sfido chiunque a recarsi ad un consesso di luminari, che non siano di parte, ed affermare che l’omosessualità sia una malattia senza farsi rincorrere da risate di scherno.
Rimango a disposizione della destra salicese nel caso avesse bisogno di consulenze, private e pro bono, in merito.
dott. Angelo Serio
Egr. Dott. Serio,
io non ho fatto riferimento alcuno al Prof. Nicolosi men che meno ho confuso l’aspetto politico da quello medico. Detto questo La invito a leggere il mio articolo di oggi su questa stessa testata giornalistica oltre che su Gazzetta del Mezzogiorno e Quotidiano di Puglia. Semmai avrei potuto fare riferimento alle dichiarazioni del Prof. Massimo Gandolfini che esercita in pieno al sua attività di Primario e che pochi mesi fa ha affermato quanto da me asserito nel post, magari da parte mia con termini forti e sicuramente dettati dal momento. La informo infine che il suo invito alla destra salicese a chiederLe consulenza sull’argomento non potrebbe sortire altro effetto se non quello di sentirsi chiamare dalla sottoscritta alla quale fa riferimento tutto il gruppo della destra salicese, cosa questa molto improbabile dal momento che personalmente non ho da chiederLe alcunchè.
Dott.ssa Antonella Persano
Allora Dottoressa, Le consiglio di aggiornarsi da sola. Se non altro partendo da punti vista obiettivi e non inquinati da ideologie. Leggendo l’ultima metanalisi 2015 sullo stato delle famiglie omogenitoriali, magari. La scienza si fa così e l’Oms lo sa meglio di Gandolfini. Inoltre, mi ripeto, lei ha confuso l’aspetto medico con quello politico non solo perché inserisce il discorso sull’omosessualità come malattia all’interno della sua personale idea di destra (che, peraltro, non condivido per niente), ma perché si trincera dietro l’egida di Gandolfini, le cui analisi vanno aldilà del tracciato scientifico. Le rammento, inoltre, che non è più una ragazzina e la foga del momento a una certa età si paga col pubblico ludibrio.
Dott. Angelo Serio
…interessante notare come il vostro discorso si muova dalla definizione di malattia alla definizione di comportamento…
sarebbe (ancor piú) interessante capire chi é il malato e chi é il deviato!