di Simona Colletta | 08 Aprile 2016
Il M.I.D.U. , Movimento Italiano dei Diritti Umani, è contro le trivellazioni. Ne chiarisce le motivazioni la dott.ssa Daniela Mazzotta di Veglie, del Comitato Provinciale. In un comunicato sono infatti descritte le motivazioni del perchè votare “SI” il 17 aprile: «Il 17 Aprile gli Italiani saranno chiamati a pronunciarsi sul tanto atteso “Referendum trivelle”, così chiamato nel gergo e recante un preciso quesito:abolire o no una disposizione della Legge di Stabilità 2016, introdotta appena due mesi fa, che ha eliminato la scadenza delle concessioni di coltivazione e dei permessi di ricerca entro il limite delle 12 miglia nautiche, nel caso in cui vi siano ancora gas o petrolio da estrarre. Il M.I.D.U. (“Movimento Italiano dei Diritti Umani”), da sempre al fianco dei cittadini, si schiera contro le trivellazioni petrolifere poiché rappresentano una minaccia per i nostri fondali, per l’ecosistema e , più in generale, per il diritto delle comunità ad un ambiente vivibile, non deturpato o inquinato. Riteniamo, infatti , che sia necessario e doveroso porre dei limiti ben precisi non consentendo un inutile sfruttamento delle coste in cerca di combustibili fossili per una durata illimitata. E’ infatti noto, anche agli stessi lobbisti delle compagnie petrolifere, che tali attività estrattive producano un quantitativo di gas pari solo al 3% dei consumi annui nazionali , mentre per il petrolio si tratterebbe addirittura di qualche decimale; detto in altri termini, si tratterebbe di deturpare i nostri mari per un quantitativo utilmente inferiore a sei mesi dei consumi dell’Italia. E’ abbastanza evidente, quindi, che il gioco non vale la candela. Non è condivisibile, anche, chi sostiene che in caso di vincita del “si”andrebbero in fumo molti posti di lavoro. Puntando su una nuova politica energetica basata sulle “energie pulite”, oltre che investendo sull’economia marittima, quindi sul turismo e sulla pesca, è possibile addirittura triplicare il numero del lavoratori, arrivando a produrre circa 15 mila posti di lavoro. Votare “SI” rappresenta, dunque, oltre che un atto di buon senso, un vero e proprio impegno per il bene comune del nostro Paese, garantendo a ciascun cittadino il diritto alla salute e al benessere, nonché l’adozione di un modello di sviluppo ecologicamente sostenibile.
Riteniamo, inoltre, INACCETTABILE l’invito mosso dal premier Renzi all’astensione. Il referendum è, infatti, uno dei pochi strumenti di democrazia diretta, in mano al popolo italiano ed il motivo per cui saremo chiamati è di estrema importanza per la nostra terra, dinanzi alla quale non possiamo rimanere indifferenti.
Per tali ragioni, invitiamo tutti i cittadini a recarsi presso le sezioni elettorali e ad esprimere una scelta consapevole!».
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