di Simona Colletta | 25 Aprile 2016
Con una lettera pubblica i Consiglieri Comunali Luigi Spagnolo, Stefania Rapanà e Cosimo Vetrano, si rivolgono al Sindaco di Veglie, Claudio Paladini, lamentando un vecchio modo di fare politica che non sfocia in un progresso comunitario: «Caro sindaco, hai costruito una squadra che rappresentasse a tuo avviso il giusto compromesso tra esperienza e novità, tra competenze politiche e voglia di cambiare e guardare al futuro – scrivono i tre Consiglieri di maggioranza – hai costruito una squadra con la voglia di svoltare una volta per tutte, seriamente e mettendoci la faccia. Ci troviamo a scriverti oggi, a quasi un anno di distanza dalla nostra entusiasmante vittoria elettorale, perché vogliamo dirti che non ci sentiamo rappresentati dalla tua giunta. Non si tratta solo di una questione di persone ma del modo anacronistico di intendere e fare politica, la vecchia politica delle segrete stanze in cui l’assessore decide col dirigente mentre tutto il resto della cittadinanza subisce passivamente quelle decisioni che alimentano il bacino elettorale di alcuni ma che non fanno progredire la comunità. Un modo di fare politica che taglia fuori persino i tuoi cari nuovi consiglieri, che verbalmente difendi a spada tratta ma che nei fatti non tuteli, anzi! Consiglieri che a fronte di un lavoro svolto con impegno e passione si vedono sovente contrapporre infantili e pretestuosi atti ostruzionistici da parte di alcuni tuoi fidatissimi assessori.
Caro sindaco, noi consiglieri siamo stanchi di questo autolesionismo, vogliamo lavorare per la nostra comunità tutta, vogliamo anche assieme ai cittadini essere protagonisti del cambiamento che Veglie merita. Il tempo delle deleghe è finito, non solo di quelle dei cittadini ma anche di quelle di noi consiglieri alla tua giunta. I tuoi consiglieri, quelli che ti sostengono e che non parlano male di te alle tue spalle, vogliono poter dire la loro e fare la propria parte nella gratuità del servizio alla comunità rinunciando a qualsiasi compenso, purché alla pari con gli assessori. Caro Sindaco – concludono – i tuoi consiglieri ti chiedono di essere ancora la loro guida coraggiosa per il cambiamento e di non lasciare appassire tutto con l’immobilismo. Buona festa della liberazione… sempre attuale!»
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