di Redazione | 01 Maggio 2016
Una truffa internazionale ai danni della nota cantina Taurino di Guagnano e la Procura di Lecce ha avviato un’indagine. Il tutto riguarda vini imbottigliati nel nord Italia finiti in rete rilanciati da un sito tedesco con tanto di foto della nota cantina guagnanese. La Procura di Lecce ha avviato un’indagine. Il pubblico ministero Paola Guglielmi ha aperto un fascicolo d’indagine. Ad essere ipotizzati sono i reati di fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale, pubblicità ingannevole su internet e falso. Nei giorni scorsi l’inchiesta ha compiuto un altro passo in avanti. Il magistrato inquirente ha conferito incarico agli agenti della polizia postale di Lecce di localizzare il server di diffusione del sito per poi, eventualmente, procedere con una rogatoria. Gli accertamenti sono condotti anche dal NAC, (Nucleo Anticontraffazione), dagli uomini del NAS (Nucelo Antisofisticazione) e dal Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità dei prodotti agro-alimentari. Ad avviare l’indagine, un paio di anni fa, una denuncia di Rosanna Taurino e del marito Antonio Bello, titolari della nota azienda vinicola e assistiti dall’avvocato Davide De Giuseppe, venuti a conoscenza della faccenda quasi per caso. Sul sito tedesco sito www.belvini.de un cliente aveva acquistato una bottiglia di vino denominato “Il Tauro”, con annesse, sul sito, tutte le informazioni sulla bottiglia, compresa la fotografia della cantina guagnanese e una didascalia ove si leggeva che a produrla era l’azienda vinicola Taurino con sede a Guagnano. Il cliente, così, contattò la cantina chiedendo dove poter acquistare altre bottiglie, ma i titolari negarono di produrre bottiglie con quel marchio, e la vicenda sembrò cadere nel dimenticatoio. Due anni fa un altro episodio. Un cliente tedesco inviò una mail sostenendo di aver bevuto una bottiglia Taurino dell’annata 2010 e che il vino “sapeva di tappo”. I Taurino, non riuscendo a darsi una spiegazione, leggendo e rileggendo le mail arrivano a capo dell’arcano. La bottiglia riporta l’etichetta di un vino Salice Salentino del 2010 che la cantina di Guagnano di fatto non produce. Il cliente viene nuovamente ricontattato. Acquista tre bottiglie in Germania e le spedisce in Italia. Scatta così l’indagine. Le prime analisi confermano che il vino viene imbottigliato da un’azienda di Fossalta di Piave (Venezia) e poi distribuito oltralpe tramite un ex importatore tedesco che, per anni, aveva venduto il vino Taurino, quello originale. I Taurino intendono chiedere i danni per il calo di vendite segnalato in Germania, dal momento che l’azienda “fotocopia” venderebbe il vino a prezzi molto più contenuti. Il sito in questione, inoltre, è ancora in funzione.
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