di Pierluigi Pinto | 30 Maggio 2016
I sogni si infrangono. La speranza è vana, la notte dello Zaccheria si conclude come si temeva.
Il Lecce è battuto, il Lecce è al tappeto, il Lecce si inchina a questo Foggia, che ricorda anche quel Foggia
leggendario che fu del maestro Zeman. A questa squadra, più di quella passata, aggiungerei anche una maggior copertura in difesa rispetto a quella del boemo. Noi che abbiamo visto giocare quel Foggia spettacolo, ora ci inchiniamo a questo, onestamente superiore al Lecce, nel contesto delle quattro partite di quest’anno, con tre vittorie nette, e con un’unica sconfitta, quel 3-1 che aveva illuso e fatto sognare i tifosi del Lecce.
Il Lecce, cosa rimane di questa stagione? Potremmo prendere gli articoli degli anni passati, fatti di rimpianti, di sconfitte scellerate, di punti buttati al vento durante l’intera stagione, e farne un bel copia e incolla. Perchè, per il quarto anno consecutivo siamo qui a piangerci addosso, a continuare a vivere di ricordi, a sperare in un blasone che secondo i tifosi leccesi ci compete, quello di una squadra superiore, ricca di un passato ormai sbiadito in serie A, ma che ormai sembra lontanissimo anni luce, ma che ancora a Lecce si crede si possa raggiungere senza lottare.
La realtà cruda e spietata, è che se giocheremo in C per il quinto anno di fila, vuol dire che il campionato di Serie C, appunto ci compete. Ieri sera a Foggia, c’era fame sugli spalti. 17.000 cuori rossoneri spingevano i loro beniamini chiamandoli per nome uno ad uno, a Lecce si pretende, si ordina, vogliono lottare perchè in Serie A vogliamo tornare.
Senza lottare senza entrare nel vero tunnel della Lega Pro, non si va da nessuna parte. L’entusiasmo è andato a farsi benedire dopo le prime avvisaglie di pericolo, certo venute dopo partite tipo Matera, Akragas o a Messina, dove i cosiddetti attributi da Serie C dovevano venir fuori e invece proprio lì, l’arroganza della squadra, di un gruppo che ad alcuni non sembrava unito, di un allenatore burbero, che faceva dei “non me ne frega niente”, il suo credo, proprio lì il Lecce ha dimostrato di essere da Serie C, e giustamente in C resterà.
Ora è il momento di ricominciare da capo, con decisioni drastiche, con un riesame della rosa intera, se è opportuno riaffidarsi a questo allenatore, che conosce si la categoria, ma che commette a volte degli errori di valutazione, con risposte secche da quel toscano verace quale è. Una società giovane e inesperta come il Lecce, deve programmare adeguatamente la stagione che viene, puntando forse più sui giovani talenti, e magari rinunciare a vecchi elefanti che vengono a concludere la propria carriera seppur gloriosa proprio qui a Lecce, ma che purtroppo non hanno più fame.
Le lacrime finali di ieri sera hanno coinvolto anche noi che eravamo in campo, i vari Lepore, Moscardelli, Legittimo, Surraco, Perucchini, lasciano il campo piangendo, alcuni lasceranno il Lecce, altri ritenteranno l’avventura qui nel Salento.
Noi che li abbiamo seguiti in varie parti dell’Italia, provando gioie, dolori, chiudiamo qui questa stagione, ma non chiudiamo la passione che ci lega a questa squadra, a questi colori, simbolo di un Salento che lotta, che non si arrende, e che noi di Guagnano Informa speriamo di avervi raccontato nel migliore dei modi.
Forza Lecce, e alla prossima stagione.
Il tabellino della partita
FOGGIA-LECCE 2-1
RETI: 5’st Riverola (F), 18’st Sarno (F), 28’st Caturano (L)
FOGGIA (4-2-3-1): Narciso; Gerbo, Loiacono, Coletti, Di Chiara (38’st Angelo); Agnelli, Vacca (43’st Sainz-Maza); Sarno, Riverola, Chirico (30’st De Giosa); Iemmello. A disp: Quinto, Micale, Arcidiacono, Lodesani, Lauriola, De Gennaro, Floriano, Lanzetta, Sansone. Allenatore: De Zerbi.
LECCE (4-4-2): Perucchini; Lepore, Cosenza, Abruzzese, Legittimo; Surraco (27’st De Feudis), Papini, Salvi (34’st Carrozza), Doumbia (38’st Sowe); Caturano, Moscardelli. A disp: Bleve, Beduschi, Camisa, Alcibiade, Liviero, Vecsei, Curiale, Lo Sicco. Allenatore: Braglia.
ARBITRO: Livio Marinelli di Tivoli (Gian Luca Sechi di Sassari, Francesco Rossini di Padova).
NOTE: Serata fresca, temperatura 18°, terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: Chirico, Agnelli (F), Papini, Moscardelli (L). Espulsi: al 19’st Braglia e Vino (all. e tm Lecce) per proteste. Recupero: 0’pt, 5’st. All’andata: Lecce-Foggia 2-3. Foggia qualificato alla finale playoff contro il Pisa.
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