di Emanuela De Blasi | 30 Agosto 2016
La maggioranza di Salice commette un altro «scivolone» e l’opposizione è pronta ancora una volta a mettere in evidenza «l’approssimazione» con cui opera la squadra a guida Tondo.
Ad intervenire il consigliere di opposizione Mimino Leuzzi (Primavera Salicese).
«Lo scorso 30 giugno è scaduta l’ordinanza di proroga dell’affidamento alla ditta Monteco del servizio per la raccolta, trasporto agli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e, ad oggi, la nostra amministrazione non ha avviato alcuna procedura per affrontare questo periodo transitorio», spiega Leuzzi che evidenzia come, sino al 30 giugno 2016 si sia proceduto, «così come asserito dall’autorità nazionale anticorruzione nella delibera 215/2016, in maniera non conforme all’ordinamento, poiché il protrarsi delle gestioni derogatorie dei rifiuti costituisce una violazione delle norme delle direttive europee».
Secondo il consigliere, dal 30 giugno 2016 si sta andando avanti invece senza alcun tipo di autorizzazione che proroghi il servizio «pensando che l’ordinanza sindacale 7 del 22/06/2015 possa bastare fino all’affidamento definitivo al nuovo soggetto gestore».
Ciò che indispone l’opposizione, ed evidentemente anche i cittadini, è che il Comune di Salice dopo la proroga a Monteco, fatta «senza le normali procedure di evidenza pubblica», anziché avere un beneficio dall’assegnazione «si vede costretto a sopportare spese più alte di prima che ricadono inevitabilmente sui cittadini».
«Monteco infatti – ha spiegato Leuzzi – dopo aver accettato la proroga ha aperto un contenzioso con il Comune al fine di ottenere la corresponsione di ulteriori importi dovuti a vario titolo».
Per il consigliere di opposizione ora il rischio è che, «dopo aver già riconosciuto per gli anni scorsi alla Monteco oltre 476.000,00 euro, per il mancato adeguamento dei canoni, il Comune potrebbe essere costretto a riconoscere ulteriori somme a causa di una gestione superficiale condotta, peraltro, in difformità alla normativa come rilevato dal Presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone».
Un’altra «cantonata», dunque, «ennesimo capolavoro di approssimazione e superficialità di una maggioranza che, a distanza di dieci giorni dalla grottesca situazione relativa alla Tari, commette un’altra gaffe», dice Leuzzi che ricorda ciò che è accaduto qualche settimana fa quando i cittadini di Salice si sono viste recapitare cartelle Tari con difformità tra i dati catastali e quelli dell’ente e con importi da pagare decisamente più alti.
Rammenta Leuzzi che «i cittadini attendono ancora che gli amministratori diano comunicazione ai contribuenti della determina di revoca del ruolo Tari, nelle più svariate forme (ma sarebbe anche bastato pubblicarlo sul sito del comune) così come previsto dalla legge 212/2000 e così come da loro stessi stabilito nella determina di revoca dello scorso 17 agosto».
Esempi di inefficienza di cui «sicuramente anche in questo caso daranno la colpa ai funzionari», conclude il consigliere di Primavera Salicese che ribadisce ancora una volta l’esigenza di «ripartire dall’efficienza organizzativa dando il giusto peso alla macchina amministrativa smettendola di addossare le colpe solo sui dipendenti e assumendosi le proprie responsabilità. Questo pasticcio rappresenta l’ennesima situazione paradossale che rasenta il ridicolo e non fa altro che confermare quanto già dichiarato in passato dal nostro gruppo politico: questa è una maggioranza che riesce a porre in essere solo teatrini per cercare visibilità, vista la totale inefficienza amministrativa».
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