di Giulia Reale | 26 Maggio 2018
Nuova Legge Regionale in materia di Xylella. Giovanni De Luca: non e’ solo materia politica ma di tribunale internazionale per crimini contro la natura. In atto una catastrofe ambientale.
Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato a maggioranza il disegno di legge che adegua le disposizioni regionali per la gestione della Xylella fastidiosa alle norme europee in materia prevedendo la rimozione immediata della pianta infetta, di quelle che presentano sintomi della possibile infezione o persino sospettate di essere infette nel raggio di 100 metri, oltre all’abbattimento delle piante ospiti presenti.In riferimento all’accesso al fondo di solidarietà nazionale per il mancato reddito a causa della batteriosi, il provvedimento è esteso anche alle aziende vivaistiche non agricole, ossia quelle che producono in substrati diversi dal suolo agrario.
Per quanto riguarda la tutela degli ulivi monumentali, questi vanno isolati per le piante non infette ricadenti nel raggio di cento metri di distanza dalla pianta infetta nella zona delimitata soggetta a misure di eradicazione e la sperimentazione scientifica è consentita nella zona infetta ad esclusione della zona di 20 km nella quale si applicano le misure di contenimento.
In una riunione presso la sede della Forestale a Bari, il Consigliere dell’Unione dei Comuni del Nord Salento, Giovanni De Luca facente parte della delegazione degli amministratori salentini aveva manifestato tutti i suoi dubbi, in quanto la “fascia di contenimento” tesa a bloccare i nuovi focolai individuati già all’epoca nelle provincia di Brindisi, tra Oria, Torchiarolo, Cellino San Marco, San Pancrazio, San Pietro Vernotico e Cerano era ritenuta da quest’ultimo superata dall’avanzamento della malattia che correva sulla linea ferroviaria.
«La commissione europea ha previsto rigorose misure di eradicazione per le piante attorno a quelle infette e non poteva essere diversamente secondo le loro logiche di appiattimento delle specificità – afferma De Luca -quindi, questo regime di tutela adottato recentemente dalla Regione nei confronti delle piante monumentali non piacerà ai doppio giochisti di Bruxelles. Voglio essere chiaro, la materia non è più politica, si potrebbe trattare di negligenze ed incapacità politiche nazionali, bisognerebbe verificare se commesse in netta malafede. Comunque è nei fatti che hanno procurato una catastrofe ambientale quindi è materia di tribunale internazionale per i crimini contro l’umanità»
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