di Chiara Miccoli | 30 Maggio 2018
Circa due anni fa vi avevamo parlato della realizzazione di un nuovo ufficio postale – completo di sportello Postamat – a Villa Baldassarri. In seguito a lunghi rapporti intrattenuti tra Poste Italiane e il Comune di Guagnano, si era giunti ad un accordo che avrebbe portato alla nascita della sede (situata nelle strutture centrali di Largo San Lorenzo).
In seguito all’ultima seduta del Consiglio Comunale, che si è svolto Venerdì 25 Maggio 2018, i Consiglieri di Opposizione hanno diramato un comunicato che affronta la questione e che si conclude con la speranza che il Sindaco Sorrento riesca a dare una risposta alle perplessità. Di seguito, il contenuto del suddetto comunicato.
«Per dovere di trasparenza e, soprattutto, per il grande senso di responsabilità che ci lega ai cittadini, come Gruppo Consiliare non possiamo fare a meno di esprimere forti perplessità riguardo il tipo di accordi presi con Poste Italiane S.P.A. dall’allora Sindaco Fernando Leone, ad oggi Consigliere con Delega ai LL.PP., sull’eventuale utilizzo di parte dell’immobile di Via San Lorenzo in Villa Baldassarri come nuova sede dell’Ufficio Postale.
Nonostante abbiamo più volte sottolineato che riteniamo utile e assolutamente necessario che la Frazione di Villa Baldassarre sia dotata di un Ufficio Postale, già nella seduta del Consiglio Comunale in data 19.04.2018, in sede di analisi del Bilancio di Previsione con annesso Piano Triennale delle Opere Pubbliche, abbiamo chiesto chiarimenti al Consigliere Leone che, con frasi generiche ed imprecise, ha dichiarato di non ricordare con esattezza quali fossero gli accordi presi dall’Amministrazione da lui guidata e Poste Italiane S.P.A. e che, comunque, il canone di locazione era stato stabilito da una misteriosa tabella. Per fare quindi chiarezza sulla questione, in data 04.05.2018, abbiamo avanzato istanza di accesso agli atti, dai quali non solo non risulta alcun riferimento esplicito a tabelle recanti il canone di locazione, ma si evince solo un interesse di massima da parte di Poste Italiane S.P.A., senza alcun contratto che ne definisca e ne ufficializzi l’accordo. Dagli atti, l’amministrazione dichiara di accettare le condizioni dettate da Poste Italiane S.P.A., ossia di sopportare tutte le spese per i lavori edili ed impiantistici, un canone di locazione minore o uguale a 1,5 euro/mq/mese/lordo per una superficie lorda all’incirca di 80 mq, e di disporre la documentazione necessaria di legge per ottenere certificato di agibilità e misura catastale con categoria C1 (commerciale).
L’ amministrazione ha di conseguenza deliberato, in data 15.09.2018, l’avvio ai lavori per la realizzazione degli appositi locali avendo tra le mani solo una disponibilità messa per iscritto su ‘carta di pesce’. Tutto ciò risulta grave anche in ragione del fatto che, per la ristrutturazione dell’immobile in questione, sono state impiegate risorse pubbliche per circa 100.000 euro, quasi interamente reimputate alla previsione 2018, con ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti per l’accensione di un mutuo; un ulteriore peso che grava sulla nostra già compromessa situazione finanziaria, che va in direzione contraria al monito severo della Corte dei Conti e che, oltre al danno, potrebbe comportare la beffa di un possibile ritiro da parte di Poste Italiane S.P.A., che di fatto non ha preso alcun impegno giuridicamente vincolante.
L’intera faccenda ha assunto un profilo ancora più sconcertante nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, in data 25.05.2018, quando, attraverso la nostra interpellanza, il Consigliere Leone veniva nuovamente interrogato sulla questione. Quest’ultimo, palesando un evidente nervosismo e alzando i toni di una discussione fino a quel punto moderata, insisteva con il paventare la esistenza di un contratto fra Amministrazione e Poste Italiane e S.P.A. sventolando, a tal proposito, la stampa di una semplice e-mail di poche righe, priva del tutto di effetto vincolante e, quindi, di una qualche forma di garanzia sull’impegno solo verbalmente annunciato da Poste Italiane in ordine all’utilizzo dell’immobile in oggetto.
Il Consigliere Leone, cercando lo scontro verbale, tentava di spostare la soglia dell’attenzione dalla oggettiva inesistenza di alcun accordo giuridico preliminare e vincolante alla bagarre determinata dalle urla e dagli scontri verbali determinati dai tentativi maldestri di occultare la verità.
Non possiamo altresì ignorare la condotta di alcuni Assessori, che in quella stessa seduta, non essendo evidentemente a loro agio in Aula nello sviluppo dialettico di argomentazioni importanti, attribuivano erroneamente al sacrosanto diritto delle opposizioni a chiedere conto di come vengano impiegate le risorse pubbliche i toni ed i contenuti di tutto quanto solitamente avviene in un’aula di Tribunale.
Tantomeno possiamo condividere il comportamento del Sindaco e Presidente del Consiglio, che non può essere solo un moderatore dei toni, ma deve assumere posizioni chiare e nette. Se un suo Consigliere alza la voce nel tentativo maldestro di mettere il bavaglio alle ragioni dei Consiglieri di Minoranza, da quest’altra parte non troverà di certo il Monastero delle Clarisse, ma gente pronta a difendere, con unghie e denti, le proprie posizioni e convinzioni.
Concludendo, accogliamo fiduciosi e speranzosi l’impegno preso dal Sindaco Sorrento di riuscire ad ottenere ogni necessaria ed opportuna garanzia da Poste S.p.A. sulla effettiva presa in uso dell’immobile in questione da parte dell’azienda una volta terminati i lavori di ristrutturazione».
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