di Giulia Reale | 16 Febbraio 2019
L’ex Consigliere Comunale di Novoli Giovanni De Luca ha chiesto un incontro a “Direzione Italia” per «cooperare in un clima di coesione», ricevendo una risposta negativa. Di seguito le sue considerazioni.
«La recente grande vittoria di Marco Marsilio, candidato di FDI alle elezioni regionali abruzzesi, ha confermato la forza dell’alleanza di centrodestra – spiega De Luca – Fratelli d’Italia, tra l’altro, è l’unico partito con la Lega che sta aumentando i propri consensi dalle elezioni del 4 marzo. Il partito è oggi quotato al 6,5%, ma a Novoli abbiamo il 10% ed è dato in forte crescita. L’alleanza con Lega e Forza Italia è granitica ecco perche non possiamo andare oltre i confini naturali del centrodestra. Votiamo anche per le europee e dobbiamo sentirci liberi di fare salire sui palchi di Novoli i nostri leader e non Emiliano e la Capone. Non ci appassiona la polemica che Direzione Italia ha voluto ingaggiare. Noi siamo un partito nazionale e i nostri naturali interlocutori nel centrodestra sono Lega e Forza Italia ed i novolesi. Direzione Italia a Novoli si sta ponendo fuori dal centrodestra. L’apertura al PD, all’UDC ed alle liste di sinistra che durante carnevale indossano la maschera del civismo lo dimostra chiaramente.
Ci sono tanti giovani a Novoli che si avvicinerebbero a Raffaele Fitto, ma che con quei signori non vogliono avere a che fare. Bene, li condurremo noi in un nuovo contenitore che nascerà dopo maggio e potranno sentirsi rappresentati anche da Giorgia Meloni. In sintesi, la “preclusione” al dialogo nei nostri confronti, non è sulla mia disponibilità a rappresentare la coalizione di centrodestra a Novoli come candidato sindaco, è proprio una pregiudiziale sulla mia persona e su Fratelli d’Italia. La domanda nasce spontanea: perché? Se escludiamo categoricamente la condotta morale del sottoscritto e l’indubbia onestà, di politico in questa faccenda resta ben poco. Non è infatti politicamente corretto dire: “con te non parliamo”. Perché?
La politica, quella buona, è un processo inclusivo quando si vuole vincere. Il progetto deve essere affine e condiviso nell’ambito di precisi schemi politici. Non mi vogliono perché io ritengo inopportuno ed impossibile, dialogare con il Partito Democratico e con coloro i quali ci hanno sfiduciato gettando nel caos Novoli? Facendo aumentare le tasse? Mi rafforzano e mi danno ragione. Ed allora, per il bene di Novoli, faccio appello agli amici “fittiani” storici da sempre, ma con lo sguardo rivolto verso le alleanze a destra e chiedo loro di prendere posizione. Dire: “non ci interessa dialogare con i partiti, vogliamo fare una civica”, è una presa di posizione antipolitica per chi è segretario di partito e ne custodisce il simbolo. Una presa di posizione che mi fa sorridere, se penso che a fare questi discorsi è anche un Consigliere regionale. Mette in difficoltà i suoi vertici, non li rende credibili e mina il processo di “federazione” che dovrebbe nascere dopo il 26 maggio».
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