Football Guagnano 2008, Sport / Lecce
di Pierluigi Pinto | 18 Febbraio 2019
Se uno scrittore di libri gialli, da thriller mozzafiato, di quelli che solo all’ultimo secondo ti svelano il colpevole, avesse avuto bisogno di un buon tema per scrivere un capolavoro, beh ieri a Lecce avrebbe trovato pane per i suoi denti.
Il colpevole? Il Lecce. Le vittime? il suo appassionato pubblico. L’uragano su cui abbattersi? Il Livorno.
Stadio Via Del Mare, 17 Febbraio 2019, alle ore 15, inizia una gara da togliere il fiato, sotto un sole primaverile che illumina il Salento, Lecce e Livorno si affrontano a viso aperto, i toscani sono in ottima forma, vengono da 8 risultati utili consecutivi, il Lecce torna da Venezia con la consapevolezza che può lottare per la Serie A. Gli mancano delle pedine importanti, Scavone, Lucioni, Mancosu, Bovo, ma ripresenta Arrigoni, sparito dai radar giallorossi, ma che si rivelerà forse il migliore in campo. Nel Livorno c’è Diamanti, mancino ex nazionale, uno che con i piedi ci sa fare, e in alcuni casi delizierà la platea leccese.
Parte forte il Lecce che sfiora il gol subito, ma che poi stenta ad imprimere il proprio gioco, e il Livorno lo punisce senza pietà con un 1-2 micidiale. Tabanelli spaesato, Calderoni sbaglia i cross, Meccariello e Marino fanno rimpiangere Lucioni e Bovo, è un Lecce stralunato insomma, che chiude il primo tempo sotto addirittura di due gol.
Alla ripresa dentro subito Tumminiello, ancora indietro nella preparazione, per lo spento Tabanelli, e sale subito in cattedra Falco, giocatore di altra categoria, che con le sue giocate illumina il Lecce. Arrigoni sbaraglia tutti a centrocampo, il greco Tachtsidis smista tutto di prima, Venuti e Calderoni spingono sulle fasce come due indemoniati, è un altro Lecce, e il pubblico inizia a incoraggiarlo, onestamente nell’aria si sentiva il profumo dell’impresa.
La Mantia accorcia di testa, l’atmosfera inzia a diventare incandescente, sopratutto quando il Livorno resta in dieci per l’espusione di Fazzi, per doppio giallo.
Poi all’improvviso come una magia, quell’Arrigoni che da tanto tempo impigriva in panchina, tira fuori il colpo da biliardo, e dal limite tra un nugolo di gambe, porta il Lecce al pareggio. Bolgia al Via del Mare, il Lecce crede nell’impresa, e arriva puntuale il colpo di grazia di La Mantia, in pieno recupero, che porta il Lecce sul 3-2, e crea nel pubblico presente un godimento immenso. Nel finale espulso anche Diamanti, ma ormai conta poco, il Lecce viaggia spedito, il terzo posto è suo, con una gara da recuperare, è lecito sognare allora. Come sono lontani quei tristi campi di Serie C.
Il tabellino della partita
LECCE-LIVORNO 3-2
RETI: 31′ Bogdan (LI), 37′ Diamanti (LI), 61′ La Mantia (LE), 79′ Arrigoni (LE), 92′ La Mantia (LE).
LECCE: Vigorito; Venuti, Meccariello, Marino, Calderoni; Tabanelli (46′ Tumminello), Arrigoni, Tachtsidis (84′ Haye); Falco; La Mantia, Palombi (84′ Saraniti). A disp: Bleve, Milli, Riccardi, Di Matteo, Cosenza, Felici, Fiamozzi, Pierno. Allenatore: Liverani.
LIVORNO: Mazzoni (46′ Zima); Boben, Bogdan, Gonnelli; Kupisz, Fazzi, Luci, Rocca (68′ Eguelfi); Diamanti; Raicevic (59′ Salzano), Giannetti. A disp: Crosta, Valiani, Gori, Murilo, Soumaoro, Porcino, Dumitru, Canessa. Allenatore: Breda.
ARBITRO: Luca Massimi di Termoli (Soricaro-Di Gioia; IV Di Martino).
NOTE: Pomeriggio soleggiato, temperatura 13°, terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori: 9544. Ammoniti: Arrigoni, Falco, La Mantia (LE), Bogdan, Giannetti (LI).Espulsi: Al 62′ Fazzi (LI) per doppia ammonizione, al 93′ Diamanti (LI). Recupero: 1′ pt, 5′ st.
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