di Chiara Miccoli | 10 Aprile 2019
Immigrazione e integrazione: due temi attuali e delicati che scuotono le coscienze e gli animi dell’opinione pubblica.
La comunicazione, in questo caso visiva, assume un’enorme importanza perché è proprio con le immagini che oggi vengono trasmesse situazioni difficili, disagi, stragi.
Tante volte le immagini hanno il potere di sensibilizzare la società, soprattutto quella piccola parte che si professa “indifferente”.
Quella di Mohamed Zouaoui – regista tunisino – e della guagnanese Maria Irene Vetrano, attrice, soggettista e sceneggiatrice, è stata una vera e propria scommessa vinta. Nel 2016, infatti, viene prodotto “Farida”, un corto cinematografico che racconta la storia di una bimba siriana malata di diabete e di Fabien, piccolo Rom che grazie alla scuola riesce ad integrarsi facilmente con la società.
Il corto, girato tra il Salento (Guagnano, Porto Cesareo e Leverano) e Roma, è stato prodotto con il patrocinio dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’Adolescenza; dell’Ente Marina Protetta di Porto Cesareo e dei Comuni di Porto Cesareo e Gallipoli.
Vincitore del bando nazionale “Migrarti Cinema” del Ministero Beni Culturali e del Turismo presentato alla 73 Mostra del Cinema Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia nella sezione Migrarti, nel corso di questi anni “Farida” ha altresì vinto: il “Premio Critica al Sahar International Short Film Festival di Manchester 2018; è stato menzionato tre volte per la sceneggiatura, la regia e la sostenibilità al Sostenibility Film Festival; è stato menzionato per la produzione e regia al Migrant Film Festival – Terre vicine e Lontane.
È stato scelto, inoltre, tra i corti finalisti al Procida Film Festival 2018, al Children’s Film Festival Bangladesh 2017, all’Ecozine Film Festival di Zaragoza e al Foggia Film del 2017.
Solo qualche giorno fa “Farida” è stato selezionato tra centocinquanta opere e ora concorre, insieme ad altri 29 corti, alla vincita del “Premio Sorriso Diverso Rai Cinema Channel”.
L’unico modo concreto per sostenere questo progetto (che è anche un po’ di casa nostra) e aiutare i ragazzi che hanno contribuito a realizzarlo a conquistare il riconoscimento è quello di visualizzare il corto collegandosi a questo link http://www.tulipanidisetanera.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-c55c6aea-4a0d-4176-a147-576e3d3b40ff.html e cliccando Play.
«Il corto – spiega l’attrice Maria Irene Vetrano – racconta la storia di bambini che arrivano sui barconi e ha l’obiettivo di evidenziare una drammatica realtà che coinvolge pienamente, più di quanto crediamo o vogliamo credere. Una realtà che non può essere ignorata e che moralmente obbliga la nostra società a considerare l’integrazione del migrante o di colui che è considerato diverso possibile e sempre proficuamente perseguibile. Entrambi i bambini (protagonisti della storia) scappano dalla loro terra spinti dallo stesso bisogno e dallo stesso sogno: realizzare un futuro migliore. La triste storia di Farida, che purtroppo prende spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto, diventa l’occasione per affrontare la tematica della diversità. Io stessa – continua ancora Maria Irene Vetrano – ho a cuore le battaglie che sostengono i più deboli. Da sempre mi batto e mi batterò, indipendentemente dai colori politici, affinché nessuno venga lasciato solo».
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