di Cosimo Centonze | 14 Aprile 2019
Venerdì 12 Aprile 2019. Ore 18: per la sezione dei lungometraggi europei in concorso per l’ulivo d’oro, viene presentato il film svizzero Cronofobia.
Per l’interpretazione di questo film, l’attore italiano Vinicio Marchioni, famoso qui da noi soprattutto per la serie Romanzo criminale, ha ricevuto il premio SNGCI (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani) quale migliore attore/attrice europeo.
La motivazione è la seguente:” Perché anche con i silenzi del suo personaggio, con un gesto, o l’intensità dello sguardo, riesce a dar corpo e voce al mistero di un uomo che nasconde un segreto tenendo alta, nel racconto, la temperatura della suspence emotiva.
Aggiungerei che tale temperatura la raggiunge anche la protagonista femminile del progetto italo-svizzero.
Perciò anche Sabine Timoteo avrebbe meritato un riconoscimento.
La storia è quella di un rapporto morboso e particolare che nasce tra due solitudini, apparentemente molto vicine tra loro, che vivono una fase particolare delle loro esistenze.
Micheal è un personaggio solitario e misterioso, senza passato, di senza famiglia. Vive in un costante errare senza meta.
Di giorno viaggia per la Svizzera al servizio di un’agenzia che li affida incarichi particolari: per esempio far licenziare un dipendente di un negozio di articoli sportivi, sospettato, dalla dirigenza, di furto dalle casse.
Mentre di notte osserva Anna, una donna schiva e solitaria.
L’ex marito di Anna era entrato in contatto con l’ agenzia di Micheal. Questi, quindi, si sente in colpa per averli mandati in rovina. Per tale motivo iniziare a pedinare la donna.
Quando Anna ha scoperto l’ossessione dell’uomo per lei, tra i due si sviluppa una particolare forma d’intimità. Tenera a tratti, disturbante per la maggior parte del tempo.
Questo film ha ottenuto il premio speciale della giuria.
In serata l’evento speciale. La presentazione in anteprima del film sul mondo del calcio: il Campione di Leonardo D’agostini.
Presente in sala assieme ai produttori, al distributore, alle giovani timide e bellissime sceneggiatrici, l’attore protagonista: l’osannato Stefano Accorsi.
Acclamato in sala, ma anche da chi vi scrive: avete visto la sua interpretazione in Veloce come il vento?… vacca boia che bravo!
Il film è la storia di Christian Ferro, fate presente che è come se fosse Balotelli quando era agli inizi, quando aveva 19 anni.
E’ un giovane genietto del calcio romano. Ha addosso gli occhi di tutto il mondo del calcio, quale miglior giovane promessa.
Fuori dal campo però è tutta sgregolatezza: amici delinquenti, bravate continue, sbornie… e chi più ne ha più metta.
Refrattario a ogni direttiva o comando, si lascia guidare dallo spietato procuratore e dai vertici della società.
Il problema è che dovrà affrontare la maturità. Gli viene perciò affiancato un insegnante privato: Valerio, solitario e schivo.
Egli ha un passato difficile alle spalle ma riesce a far capire al ragazzo che è necessario iniziare a pensare con la propria testa e non credersi stupido, come tutti gli dicono.
Visto il tema, la storia molto semplice e banalizzata, il ritmo veloce e le battute del giovane calciatore ficcanti (il bravissimo Andrea Capenzano… molto più in parte del poco incisivo Accorsi) il film sarà un successone.
Consigliatissimo al grande pubblico. Però bisogna affermare quanto sia stato costruito in maniera troppo semplicistica.
Nasce da un contrasto semplice di due personaggi lontani. Uno giovane sfacciato e ricco, l’altro introverso, posato e alienato dalla società dei consumi. All’inizio scintille, poi piano piano…capiranno che… cioè cose viste milioni di volte.
Però è gradevole. Da considerarsi una commedia brillante ma la parte drammatica e introspettiva risulta totalmente assente.
Sabato 13 Aprile 2019. Eccolo il film più bello tra quelli che sono riuscito a vedere.
Happier Times, Grump. Segnatevelo da qualche parte e cercate di vederlo a ogni costo. Per la sezione commedia europea vengono presentati dei meravigliosi film di equilibrio: Temi sociali pregnanti ( in questo caso: la solitudine degli anziani, e le gravidanze inaspettate) ma con un contorno brillante e spassoso. I momenti di svago e pianto, sono sapientemente dosati.
I film di questa sezione possono essere consigliati a chiunque voglia andare al cinema con disimpegnando, però sempre facendo attenzione ai particolari.
Mentre i film in concorso per l’ulivo d’oro, presentano un quid in più. Sono destinati a un pubblico più conscio e consapevole. Che se intende di più. Anche se la maggior parte di loro fa solo finta per avere più carisma e sintomatico mistero e ti parla sempre dei film di Wes Anderson. Meglio Paul Thomas Andreson, indubbiamente.
Uno scontroso anziano che vive isolato in un paesino finlandese vuole morire perché non ha più obiettivi: i due figli sono lontani, la sua amata moglie è appena volata in cielo.
L’unico suo scopo è quello di costruirsi una bara.
Allorquando bussa alla sua porta la nipote adolescente Sofia.
La ragazza invece di partire per una prestigiosa università, si nasconde in casa del nonno.
Sofia è nei guai e ha bisogno della caparbietà e della saggezza del nonno, nonché di pace e tranquillità.
Alla fine del film ci si chiede: ma chi aveva bisogno di chi?
Bello, bello, bello, bello… 3, 4, 5 20 stelle. Meraviglioso, lo rivedrei anche adesso.
In serata la cerimonia di chiusura con la consegna di tutti i premi, compreso il più ambito: l’ulivo D’oro premio Cristina Soldano al miglior film.
Io sono riuscito ad entrare dopo aver promesso che avrei portato a spasso il cane di uno dello staff, e avrei stirato le camicie della guardia del corpo di Carlo Verdone. A giudicare dalla larghezza delle spalle, in una settimana di lavoro continuo dovrei farcela.
La giuria Ulivo d’oro, presieduta da Marco Muller e composta da: Guilarme Calop, Pippo Mezzapesa, Ana Urushadze e Olena Yershova ha assegnato i seguenti premi:
Ulivo d’oro “Premio Cristina Soldano al miglior film”per Okay (Germania 2019) Di M.Akif Buyukatalay con la seguente motivazione: una sconvolgente analisi del contrasto tra credenze tradizionali e comportamenti umani nelle nostre società contemporanee… che si distingue per un profondo scavo psicologico.
La storia è quella di Oray che, dopo un litigio con la moglie, pronuncia il termine islamico che significa separazione.
Questo lo porta a doversi separare realmente per tre mesi. Decide perciò di trasferirsi in Germania, aprendosi a una nuova vita.
Dopo aver iniziato a frequentare una nuova comunità musulmana, inizierà a predicare. Con l’apprezzamento di tutti.
Si sentirà cambiato e migliorato dalla nuova esperienza.
Premio per la miglior sceneggiatura: Stitches di Miroslav Terzic.
Premio per la migliore fotografia: Genesis di Tamas Dobos
Premio della giuria Cineeuropa: A Genesia di Tamas Dobos
Genesia è la storia di un giovane rom la cui infanzia si interrompe in maniera improvvisa e drastica a seguito della perdita di tutta la sua famiglia dopo un attacco.
Il ragazzo entrerà in contatto con una giovane avvocatessa chiamata a difendere uno degli accusati del brutale massacro.
L’incontro cambierà per sempre la vita di entrambi.
Premio del pubblico: Summer survivor di Marjia Kavtaradze
Premio Mario Verdone: La terra dell’abbastanza di Damiano D’Innocenzo.
Premio Emidio Greco: Yousef di M. Hossameldin.
La giuria della sezione Puglia show ha assegnato il premio la miglior cortometraggio a Nessun dorma di Paolo Strippoli (a me non è piaciuto per niente)
Ora vado perché il cane che mi hanno affidato sta facendo i bisogni dentro casa.
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