di Chiara Miccoli | 30 Aprile 2019
Venerdì 3 Maggio, il Museo del Negroamaro diventa palcoscenico letterario: a partire dalle 19:30, infatti, Giovanna Politi presenterà il suo ultimo romanzo “Io sono l’a-more”.
L’evento, che si inserisce nell’ambito della rassegna “Libri nelle Terre del vino” organizzata dalla ProLoco Guagnano ‘93, è un’occasione per conoscere il talento e la bravura degli scrittori e delle scrittrici salentine.
La serata, che si aprirà alle ore 19:30 con i saluti del Presidente della ProLoco Antonio Congedo e del Sindaco di Guagnano Claudio Maria Sorrento, continuerà con il dialogo tra la giornalista e scrittrice Valentina Perrone e Giovanna Politi, autrice del romanzo.
Al dibattito parteciperà anche Ronny Trio, docente del Marketing del territorio presso l’Università del Salento.
L’intrattenimento musicale sarà invece affidato al Maestro Gianluca Milanese, flautista.
Al termine della presentazione (che rientra nel calendario de “Il Maggio dei libri 2019”, patrocinata dal Comune di Guagnano) i presenti potranno degustare i vini offerti dalla Cantina Feudi di Guagnano.
“Io sono l’a-more” – si legge nel comunicato – è il romanzo che educa a un nuovo “sentire” oltre l’udibile, la narrazione sensuale, passionale, ma anche dolorosa della natura umana in tutte le sue fragilità e in tutta la sua contraddittoria bellezza. L’essere umano, incoerente, sofferente, mortale, è salvato da una sola meraviglia che, a un tratto, irrompe e gli s’impone: l’a-more. Perché a-more significa: senza morte. Chi ha amato, anche solo per un solo istante, ha infatti sublimato la sua anima rendendola immortale. Livia, la protagonista, è una ragazza sorda dalla nascita che conduce il lettore nel suo mondo ovattato e silente, dove segnando con mani veloci come rondini in volo, condivide il suo mondo di donna-isola, il suo rapporto speciale con la mamma, quello magico con la nonna, quello rabbioso con un padre assente che poi recupera scoprendosi libera da ogni rancore, quello con la poesia che le esplode dentro servendovi dell’aria salmastra come vettore per ogni sua emozione. Livia che ama Lorenzo, l’amore infedele che si scontra con tutti i falsi perbenismi, ma che cede il passo, dopo la passione più incontrollata, al sentimento umano della compassione e del dono. Io sono l’a-more è il romanzo che capovolge il tavolo, che cambia la direzione di ogni visione, che sconvolge le coscienze, che spappola la carne e irrora le arterie del cuore; è la traduzione di ogni sentimento umano perché lo sviscera e lo scompone per arrivare poi all’unica, possibile conclusione: solo l’amore.
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