Connessioni Relazionali / Guagnano
di Anna Paola Bianco | 02 Ottobre 2022
Lo sviluppo per me è insito ad ogni età come ricerca del dubbio, dell’incertezza, per sentire e respirare chi siamo nella nostra autenticità. In tale fluidità individuale di persona umana ed esistenziale che la frustrazione ha una connotazione instillante di crescita. Vi chiederete la frustrazione puo’ essere attivatore?
La frustrazione è quello stato emotivo che si viene a creare quando un bisogno viene impedito-ostacolato.
E’ la sperimentazione della vita vissuta in modo autentico in cui ogni no, ogni non-vittoria, fallimento, ogni non-gratificazione diviene occasione, possibilità di trasformazione in movimento. Dove ogni vissuto di frustrazione rende appetibile ogni fase di sviluppo. Senza la quale ci si vive una vita mascherata, senza rischi, fragilità pertanto senza opportunità ma solo con lo sforzo di sopravvivere. La frustrazione come motore di crescita creativo. Rappresenta le cadute in strada delle ginocchia sbucciate : del provare, fallire e riprovare.
Una lente di consapevolezza dei nostri limiti ,delle nostre risorse e delle nostre strategie di problem solving per essere in movimento NOI STESSI E NON L’ALTRO. Ma frustrazione è anche consapevolezza relazionale: in un contesto socializzante se non abbiamo gustato, toccato, profumato, visto il vissuto di frustrazione non lasceremo spazio all’altro , invece di giocare a nascondino cercheremo sempre la preferenza di giocare rubabandiera, oppure in campo di calcio si cercherà di non passare la palla o pensare solo alla vittoria e non al gioco di squadra.
“Devono esserci piccole frustrazioni, sono necessarie e inevitabili perché il bambino giunge a consolidare il proprio Se” ( Winnicott-Kohut) altrimenti viviamo nell’ideale e idealizzato. Serve a favorire lo sviluppo della capacità di percepire la realtà. Per ottenere ciò è fondamentale che la madre riesca a controllare l’ansia. Se non ci riesce corre il rischio di contribuire alla formazione di una struttura psichica povera nel bambino( Kohut).
La frustrazione deve essere presente tra un dolce equilibrio tra tolleranza ed eccessività; dove nell’eccessivo-non presenza di frustrazione si puo’ facilitare la messa in atto di meccanismi aggressivi, regressivi e anche di fissazioni.
Sostenere e supportare il grembo vibrante della frustrazione per accoglierla e starci per un buona cura e amore per noi stessi e dell’altro.
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