di Redazione | 22 Febbraio 2023
Non sembra voler giungere al termine la querelle sollevata dal posizionamento dei nuovi dissuasori di parcheggio che sono stati installati su alcune vie di Guagnano (Via Vittorio Veneto e Via Provinciale). L’iniziativa, nasce dall’esigenza di contrastare il parcheggio selvaggio ed indiscriminato che, da sempre, ha interessato le suddette zone. Il Sindaco di Guagnano, Dott. Francois Imperiale, infatti, ha subito replicato alle polemiche con un post Facebook, con il quale ha voluto fornire una risposta al comunicato (reso noto sempre tramite lo stesso mezzo) dei due gruppi di minoranza che, da qualche periodo, si ritrovano a condividere il medesimo punto di vista nei riguardi dell’operato della maggioranza.
Di seguito il post apparso sul social network.
“ Dopo anni di quasi totale disinteresse in tema di sicurezza e viabilità sul nostro territorio, oggi apprendiamo, con sommo stupore, che alcuni amministratori uscenti, oggi Consiglieri di minoranza, andando oltre le aspre diatribe politiche e personali di qualche mese fa, criticano l’operato dell’Amministrazione che sceglie, anche a rischio di assumere decisioni impopolari e non unanimemente condivisibili, di fare semplicemente il proprio dovere, intraprendendo una serie di interventi ed azioni che possano rendere le strade e i marciapiedi del paese luoghi sicuri e transitabili. Tutto nel solo intento di porre rimedio ad un evidente caos precedentemente tollerato, in particolar modo su via Provinciale e via Veneto. L’installazione delle paline parapedonali, evidentemente non sufficienti come numero data la non adeguata disponibilità economica, è soltanto la prima parte di un complessivo intervento che, oltre ad aggiungerne altre in altri punti, prevede anche la posa in opera di passaggi pedonali rialzati, tanto attesi dalla cittadinanza, a partire dalla prossima primavera.
Ciò che è veramente inaccettabile e preoccupante è il fatto che, neanche troppo velatamente, si possa in qualche modo tollerare che i marciapiedi rappresentino quotidiane aree di sosta dei veicoli, nel totale disinteresse per il rispetto delle minime regole di convivere civile, dei diritti dei pedoni e tanto più delle persone diversamente abili, per non parlare di un normale e quanto meno auspicabile decoro urbano.
Più volte abbiamo assistito a bambini ed anziani fare letteralmente lo slalom tra i veicoli illegittimamente in sosta, costretti ad occupare la carreggiata spesso interessata dal traffico di mezzi pesanti.
Un paese più ordinato e più organizzato è un paese più vivibile e maggiormente attrattivo, anche a vantaggio delle attività commerciali che insistono sulle vie maggiormente frequentate. Per anni si è scelto di non scegliere, con sensi unici prima approvati e dopo pochi giorni ritirati e con un paese spettatore di contrasti continui tra chi aveva il dovere di amministrare e quindi di scegliere.
L’Assessorato alle Attività Produttive non deve porsi il problema se i marciapiedi possano essere tollerati come normali aree di parcheggio selvaggio ma deve studiare il modo su come stimolare l’apertura di nuove attività, nonché promuovere il paese a vantaggio di quelle già esistenti. Il nostro progetto “Tra Botti e Botteghe”, pur essendo solo all’inizio, sta lì a dimostrarlo, andando nella direzione di una progettazione globale e seria, anziché improvvisata e sterile.
Le decisioni della nostra giunta sono quelle di una maggioranza coesa che bene ha capito quale è il gravoso compito a cui è chiamata: rilanciare e far rivivere il nostro paese.
Chi ha avuto importanti e continuativi ruoli amministrativi negli ultimi anni dovrebbe riflettere sulle condizioni in cui versa il Paese e cercare di capire come poter dare un contributo serio e minimamente costruttivo dai banchi dell’opposizione, prendendo atto che un tempo è finito e un altro si è irreversibilmente aperto.
Continueremo un lavoro che è solo all’inizio con serietà, coraggio, abnegazione, continua presenza e soprattutto guardando ai prossimi vent’anni e non al consenso facile del giorno dopo. Amministrare vuol dire gestire e progettare lo straordinario, perché dell’ordinario ci occupiamo comunque quotidianamente e in ogni momento della giornata.”
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