di Stefano Monte | 19 Novembre 2023
Nel pittoresco paesino di Guagnano, abitato da circa 5400 persone, e nella sua frazione accogliente, Villa Baldassarri, si fa strada una riflessione sulla presenza eccessiva di associazioni. Con ben 14/15 di esse e due pro loco distinte per Guagnano e Villa, sorge la domanda: è davvero questo il modo migliore per costruire una comunità coesa?
Mentre le associazioni sono spesso viste come il cuore pulsante di una comunità, potrebbe esserci un punto in cui la loro abbondanza contribuisce a una frammentazione anziché a un’unità più profonda. La forza lavoro si disperde, le energie si dividono e il senso di appartenenza si affievolisce.
Il rischio maggiore è che l’individualismo prenda il sopravvento, minando la solidarietà che dovrebbe essere il collante sociale. In un mondo in cui la connessione è vitale, un’eccessiva proliferazione di associazioni potrebbe rappresentare una sfida per il senso di comunità.
L’invito è a riflettere sulle priorità: forse è il momento di valutare la qualità delle associazioni piuttosto che la loro quantità. Concentrarsi su progetti comuni, unire le forze e creare sinergie potrebbe rivelarsi più efficace nel favorire un senso di appartenenza autentico.
In definitiva, l’obiettivo dovrebbe essere quello di promuovere un’unità che vada oltre i confini di Guagnano e Villa Baldassarri. Unire le risorse, condividere obiettivi e lavorare insieme per il bene comune potrebbe portare a una comunità più forte e coesa, in cui l’individualismo cede il passo a un senso di appartenenza condiviso da tutti.
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Caro Stefano, e’ stata la mia riflessione di quest’estate passata,per anni dopo la mia partenza per Treviso, il paese ha vissuto una involuzione e un periodo silente di manifestazioni. all’improvviso da una decina di anni le associazioni, i comitati son cresciuti esponenzialmente(in maniera inflazionistica), riducendo la capacita di elevare il livello dell’offerta(spesso feste in fotocopia con titolo diverso). Questo proliferare di associazioni in buona percentuale e’ dovuta a dimostrare che “noi siamo piu’ bravi”. Occorre essere sinergici e lasciare da parte i dualismi, ritornando a vivere l’etimologia della parola “associazione”. Con affetto e l’amore verso Guagnano(e i guagnanesi). Lino Cavallo
scusami , ma ho dimenticato di farti i complimenti per l’articolo. bravo