Interviste, Politica / Salice Salentino
di Emanuela De Blasi | 02 Marzo 2017
Presentiamo di seguito un intervista sottoposta al candidato sindaco Alessandro Ruggeri.
La vostra è stata da subito una candidatura molto discussa sin dall’inizio. C’è una fetta di Pd e una parte del centro sinistra che hanno preso le distanze dalla decisione della maggioranza uscente di proporvi come candidato sindaco? Cosa vorreste dire a chi ritiene che voi non siate rappresentativo dell’area?
A questa domanda ha risposto compiutamente già il segretario Marinaci in altri precedenti articoli. Per quel che mi risulta il centro sinistra ed il PD hanno creduto nel mio nome, come peraltro confermatomi personalmente dai rappresentanti provinciali e regionali con cui ho avuto un incontro in Presidenza Regionale a Bari. Tutto quello che è successo in merito al mancato accordo sulle primarie deriva dal fatto che qualcuno voleva le stesse aperte all’opposizione, mentre la maggioranza del partito le voleva aperte alla società civile e non a qualche rappresentante della minoranza. Nel primo caso, avrei dovuto concorrere con Ianne e poi unirmi a lui in una lista a prescindere dall’eventuale esito. E questo per rispettare lo spirito delle primarie. Ritengo invece che con Ianne ci sia una assoluta incompatibilità di pensiero e di azione. Meglio che ognuno vada per la propria strada. Tutti i vecchi politici hanno dato il loro contributo alla comunità. È giunto il momento che si mettano da parte.
Cosa vuol dire “democrazia”, oggi, per un paese come Salice?
Il concetto di democrazia va inteso allo stesso modo in un paese come Salice, come in qualsiasi altro paese o città. È un concetto nobile che rappresenta, nella sua semplicità, il potere del popolo per il tramite del voto.
I cittadini avranno nei prossimi mesi il potere di scegliere il futuro del proprio paese eleggendo rappresentanti che avranno il dovere di farsi esecutori delle istanze e delle necessità dell’elettorato. Quello che mi auguro è che la scelta dei rappresentanti avvenga basandosi sulle competenze, sulla rappresentatività, sul rinnovamento e sulla serietà dei candidati.
Ci spiega quale sarà “il nuovo” che porterà la vostra lista?
Abbiamo compreso che è giunto il momento di cambiare. Di rinnovare. Ma questo non sarebbe accaduto senza l’apporto dell’attuale amministrazione che ha fornito gli strumenti per continuare a costruire un nuovo percorso, ricchi dell’esperienza acquisita.
Amministrare un paese richiede esperienza, competenza e preparazione. Nel mio nuovo gruppo di lavoro si formeranno i nuovi amministratori del futuro, con energie fresche e con quell’entusiasmo che un giovane può infondere in un collettivo. Stiamo dando una grande possibilità ai Salicesi: rinnovare la classe politica. È giunto il momento. Diamo la possibilità ai giovani di rendersi artefici del proprio destino. Ma questi ultimi devono avere il coraggio di esporsi. Non avere paura di sottoporsi al consenso, di accettare la sfida per far valere un ideale. Nella mia esperienza ho appreso che le sfide forgiano il carattere e l’essere di un uomo. Quanto più dura è la sfida, tanto più gratificante sarà il successo.
Secondo lei, cosa è stato fatto a Salice in questi anni e cosa si sarebbe ancora potuto fare?
Si è fatto moltissimo.
Sulla sicurezza, a seguito di estenuanti trattative, abbiamo garantito il mantenimento della stazione. Sul bilancio: sono stati pagati più di 3,5 milioni di euro che ci portavamo dietro da vent’anni.
Sulle opere pubbliche: chiostro del Convento. Da pochi giorni ci è stato approvato un MAXI finanziamento per la ristrutturazione del Piano Primo, Villetta del Convento, piazza Trisolini, scuole completamente ristrutturate ed a norma. Strade che stiamo sistemando.
Cultura ai primi posti con un numero elevato di presentazioni di libri. Diffusione della cultura e tradizione con il progetto AGRI e la premiazione del nostro comune all’EXPO di Milano. Associazionismo, assistenza anziani con progetti mirati. Servizio Civile con continui afflussi di ragazzi. Tirocini formativi ed alternanza scuole lavoro. E tanto e tanto altro.
Può essere che poteva essere fatto di più, ma assicuro che con le disponibilità dei comuni è stato fatto il massimo!
Se doveste vincere, come immaginate Salice tra cinque anni?
Tra cinque anni mi piacerebbe vedere i giovani di oggi, molti dei quali disillusi, protagonisti della vita politica del paese. Se dovessi essere io ad amministrare infonderò la voglia di partecipazione attiva in modo da poter assicurare la continuità ai giovani del domani.
Cosa vi attende in questa campagna elettorale?
Ho detto al mio gruppo che sarà una bellissima esperienza. Formativa. Ognuno di noi lo dovrebbe fare per misurarsi e per prendere coscienza di sé e delle proprie potenzialità. Spero che i toni del dibattito restino politici e non polemici. Anche in questo ci distingueremo: parleremo solo di progetti, programmi, innovazione. Faremo la differenza e daremo la possibilità ai nostri elettori di valutare se ripercorrere le strade del passato o dare spazio all’innovazione portata delle nuove generazioni. Siamo sicuri che, con questo nuovo messaggio, coglieremo nel segno.
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