di Pierluigi Persano | 10 Marzo 2024
Doveva essere il pomeriggio del rilancio per il Lecce e il suo allenatore, ma probabilmente la sfida contro l’ Hellas sarà l’ultimo capitolo della storia tra i giallorossi e D’Aversa.
Perché il finale di partita che ha visto protagonista in negativo il tecnico pescarese con la testata rifilata ad Henry è davvero la punta dell’ iceberg di una gestione sciagurata e disastrosa, soprattutto negli ultimi due mesi.
Neanche i novanta minuti di gioco sono stati uno spettacolo degno dei proclami della vigilia, con un Lecce messo male in campo e spaesato.
Dopo un quarto d’ora è l’ ex barese Folorunsho a segnare il gol partita dopo un taglio tra le linee e un tiro dalla distanza deviato da Baschirotto sul quale Falcone non può arrivare.
Il Lecce prova a pareggiare la gara più con rabbia e orgoglio che con le idee, e colpisce due volte la traversa col il tiro-corss di Oudin e il mancino preciso di Almqvist. Ci prova anche Krstovic con un colpo di testa prima dell’ intervallo, ma Montipò compie una parata d’istinto che salva il risultato.
Nella ripresa il copione è ripetitivo, con i giallorossi che cercano continuamente il lancio in area avversaria, ma la difesa dell’ ex Baroni è precisa e ordinata e non concede nulla agli avversari, portando a casa una vittoria meritata che rilancia gli scaligeri nella lotta salvezza.
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