di Federica Modugno | 29 Luglio 2022
In base alle sentenze della Cassazione è obbligatorio da parte degli istituti di credito fornire le documentazioni in totale trasparenza, alcune volte però questo non avviene.
È stata proprio una banca a negare la consegna delle carte ad un imprenditore, vittima di presunti casi di usura nell’ambito dell’operazione “Aequanius”.
Ora la direttrice della filiale della Banca Popolare Pugliese di Guagnano, R.M. 53enne di a Mesagne, andrà a processo con l’accusa di mancata esecuzione dell’ordine del giudice, prevista dell’articolo 388 del Codice Penale.
L’accusa mossa nei suoi confronti è quella di aver fornito copie di assegni non pagati da una presunta vittima, nonostante l’esistenza di un decreto ingiuntivo ed esecutivo, emesso dal giudice del Tribunale di Lecce, a seguito di un esposto alla Banca d’Italia presentato dalla legale dell’imprenditore guagnanese.
I 95 assegni imparati costituiscono la maggior parte della documentazione indispensabile all’imprenditore guagnanese nella difesa come parte offesa nel processo penale.
Una vicenda che coinvolse, tra gli altri, l’allora direttore della stessa filiale guagnanese accusato di aver concesso in prestito denaro con tassi di interesse da capogiro.
L’indagine partì proprio a seguito della denuncia di una delle vittime, il titolare di una concessionaria di auto, alla quel si sommarono anche altre segnalazioni simili.
Uno di questi ex commercianti, protagonista di questa vienda e oggi parte civile nei confronti della ex direttrice di filiale, era all’epoca dei fatti un cliente della BPP.
I numerosi assegni emessi in quegli anni e tutte le movimentazioni del suo conto corrente rappresentano materiale probatorio indispensabile per potersi difendere nell’ambito della vicenda giudiziaria, perciò, ricevendo alcuno dei documenti dovuti, ha presentato ricorso all’esecuzione forzata del provvedimento che obbligava l’Istituto a consegnare i documenti.
Dopo numerosi incontri presso la filiale di Guagnano, da parte anche di ufficiali giudiziari, alla presenza dell’imprenditore ex correntista e del suo avvocato, la direttrice della filiale, il responsabile della funzione legale dell’istituto ed il loro avvocato, hanno consegnato soltanto parte dei documenti richiesti e per giunta in copia semplice, nonostante il Tribunale avesse ordinato di consegnare la “copia conforme all’originale”, rifiutandosi di attestare tale conformità.
Perciò, a seguito della mancata esecuzione dell’ordine del giudice, l’imprenditore guagnanese ha presentato querela presso gli uffici della Procura della Repubblica di Lecce contro i responsabili della Banca Popolare Pugliese.
La pm ha ritenuto fondata la notizia di reato e il prossimo 7 dicembre prenderà il via il processo.
11 Febbraio 2014
12 Febbraio 2016
24 Gennaio 2016
28 Novembre 2017
26 Gennaio 2018
16 Maggio 2024
14 Maggio 2024
2 mesi ago
26 Gennaio 2018
Tutti i cittadini italiani portano in dichiarazione fiscale...26 Gennaio 2018
Nel calcolo dell’Indicatore Situazione Economica...26 Gennaio 2018
La formula di ospitalità del bed and breakfast (B&B)...26 Gennaio 2018
L’assegno al nucleo familiare (ANF) è un sostegno...