di Pierluigi Persano | 27 Aprile 2024
Sembrava l’ennesimo epilogo perfetto per questo nuovo Lecce che vola sulle ali del “gottismo”, ma il calcio sa essere uno sport spietato e guai a cantare vittoria prima del triplice fischio.
Lo hanno imparato a loro spese i giallorossi, che dopo essersi portati in vantaggio all’ inizio del tempo di recupero subiscono la beffa sul capovolgimento di fronte, con il rimpianto di aver perso due punti che avrebbero messo la fine alla questione salvezza. Ma il pareggio con il Monza è comunque un altro mattoncino che tiene alla larga la squadra di Gotti dalla zona calda, con un vantaggio rassicurante di 8 punti sulla terzultima quando mancano ancora quattro partite.
La cronaca della gara soprattutto nel primo tempo ha poco da raccontare, con clima e ritmi balneari e pochi guizzi. L’ unico affondo sulla sinistra di Gallo poco prima dell’ intervallo porta più volte Oudin e Rafia al tiro da buona posizione, ma i difensori di Palladino si ergono letteralmente a muro invalicabile.
Ad inizio ripresa il Lecce entra in campo pimpante, e Krstovic cerca due volte la conclusione prima con il destro e poi con il sinistro mancando il bersaglio. Ma l’attaccante montenegrino si rifà con gli interessi al 92′ con un missile all’ incrocio che fa esplodere il Via del Mare. Ma il popolo giallorosso si ritrova con l’ urlo di gioia in gola quando due minuti più tardi sul lancio disperato degli ospiti Venuti colpisce il pallone con il braccio in area di rigore, e dal dischetto Pessina spiazza Falcone per un 1-1 che sa tanto di beffa e rimpianto.
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