di Chiara Miccoli | 22 Novembre 2017
Domenica 19 Novembre, nella magica e romantica Verona, si è svolta la “Verona Marathon”. La partenza e l’arrivo, fissate entrambi in Piazza Bra, offrivano una bella vista culturale sull’Arena, simbolo della città e della cultura, poiché tuttora contenitore di eventi e manifestazioni.
La 16ma edizione e Campionato Italiano Assoluto e Master di Maratona svoltasi a Verona è stata la competizione italiana più importante perché ha assegnato i Tricolori. Il trionfo maschile è stato per il Keniano Robert Ndiwa che ha corso solitario per 2:12:50; seguito da Ahmed Nasef (Atl. Desio) di origine marocchina e monzese d’adozione, che ha chiuso la gara in 2h16:53.
Nella categoria femminile ha prevalso Federica Dal Ri (Esercito), 37enne trentina che porta a termine la gara con un tempo di 2h37:45; il secondo gradino del podio è stato invece sormontato dalla pugliese Teresa Montrone (Alteratletica Locorotondo) che ha maturato il tempo di 2h38:32. Come sempre, in contemporanea, per i meno allenati e i non competitivi si è tenuta la Cangrande Half Marathon e la Last 10km Marathon
Per questa competizione le strade di Verona sono state invase da oltre 11.000 atleti vestiti di colori diversi provenienti dalle diverse regioni d’Italia e non solo. Tra i tanti caldi colori, spiccavano anche quelli degli “abacussiani”, indossati dal Presidente e da Arturo. Quest’ultimo ha vissuto la competizione in maniera un po’ speciale: accanto a lui, infatti, ha corso per la prima volta il figlio, introdotto nella 21,096km.
Giusto il tempo di qualche foto, uno scambio di parole e poi via: ecco lo sparo!
Il percorso si snoda tutto nella città soprattutto su una corsia preferenziale transennata per quasi tutti i 42 km.
Se all’inizio la gara è assolutamente in discesa, metaforicamente parlando, verso la metà del percorso la stanchezza non è tardata ad arrivare. Il Presidente di Abacus comincia ad avvertire un po’ di sofferenze e qualche dolore qua e là;
Tutto questo però non basta, si continua a gareggiare tra uno stop per lo stretching e uno per rifocillarsi fugacemente.
La fatica degli ultimi 3km è stata tanta, i dolori iniziavano a farsi sentire e l’unica cosa che spingeva all’arrivo era la forza di volontà.
E infatti, bello come non mai, ecco il tappeto tricolore. Lo si calpesta, si respira l’aria della fine e poi la gioia e la soddisfazione di esserci stati e aver combattuto ancora una volta.
11 Febbraio 2014
12 Febbraio 2016
24 Gennaio 2016
28 Novembre 2017
26 Gennaio 2018
17 Maggio 2024
16 Maggio 2024
2 mesi ago
26 Gennaio 2018
Tutti i cittadini italiani portano in dichiarazione fiscale...26 Gennaio 2018
Nel calcolo dell’Indicatore Situazione Economica...26 Gennaio 2018
La formula di ospitalità del bed and breakfast (B&B)...26 Gennaio 2018
L’assegno al nucleo familiare (ANF) è un sostegno...