Cultura /
di Valentina Perrone | 27 Marzo 2014
ROMA | Si è svolta il 24 marzo scorso a Roma, in occasione della 64ma edizione della Giornata Mondiale della Bontà nella Scuola, la cerimonia di consegna del Premio Nazionale della Bontà “Livio Tempesta”, che quest’anno ha visto protagonisti gli alunni guagnanesi della classe quinta della primaria di via Provinciale. Il premio, dall’elevato valore formativo ed educativo, è promosso dal Centro Nazionale della Bontà nella Scuola, la cui opera è sostenuta dal Ministero della Pubblica Istruzione sotto l’Alto Patronato del Capo dello Stato. Obiettivo del riconoscimento è diffondere ed esaltare la cultura dei valori etici e sociali all’interno dei contesti scolastici. Un obiettivo centrato appieno dai ragazzi guagnanesi che hanno saputo distinguersi per l’altruismo e la solidarietà costantemente manifestati nei confronti del compagno ed amico disabile. Nel corso della mattinata è stata celebrata una Messa solenne presso la Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, a conclusione della quale l’amico speciale ha acceso la Lampada della Bontà, sostenuto, come di consueto, dai suoi compagni. Il tutto mentre gli alunni della terza classe ad indirizzo musicale della scuola secondaria di primo grado di Salice e Samuele Rosato (alunno violinista della classe premiata) eseguivano l’Inno alla Gioia. La cerimonia è proseguita nella sala della Promoteca in Campidoglio, alla presenza di Franco Tempesta, fratello maggiore del piccolo grande Livio a cui l’ambito riconoscimento è dedicato. A consegnare il premio è stato il delegato all’istruzione del Comune di Guagnano Salvatore Cremis, che si è detto “orgoglioso di poter premiare una classe proveniente dalla stessa terra da cui la famiglia Tempesta ha avuto origine”. Anche il dirigente dell’Istituto Comprensivo di Salice Salentino Vito Albano ha sottolineato “come il gruppo classe, nel corso dei cinque anni della scuola primaria, sia cresciuto e maturato in un clima di solidarietà e di aiuto reciproco, facendo propri i valori che contano davvero nella vita”. I vincitori, dal canto loro, hanno sottolineato “di stare vivendo una bellissima amicizia, caratterizzata dal dare senza chiedere nulla in cambio, che non mette da parte nessuno e tira fuori il meglio che ognuno è in grado di dare”. «È stata un’esperienza a dir poco emozionante – concludono le maestre coinvolte – che ha permesso a noi grandi di imparare dai più piccoli come si possa essere in grado compiere significativi gesti di bontà dal valore incommensurabile, verso le persone diversamente abili e verso chi ha bisogno».
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