di Valentina Perrone | 02 Giugno 2014
GUAGNANO | Un vortice di emozioni, con il ricordo nostalgico a fare da sfondo, ripercorrendo, in un susseguirsi di attimi, un tempo lungo cinquant’anni. È quanto vissuto dal guagnanese Domenico Perrone, classe 1934, ritornato nei giorni scorsi a Nogent-sur-Seine, il paesino francese dell’Aube che divenne sua terra d’adozione quando, da emigrato, vi si trasferì in cerca di fortuna. Correva l’anno 1958 quando Domenico, al pari di tanti italiani, lasciò la propria famiglia e partì dalla sua Guagnano alla volta della terra d’oltralpe, per cercare un lavoro che gli permettesse di vivere. All’indomani della seconda guerra mondiale, infatti, l’Italia conobbe una terza ondata migratoria, coinvolgendo in particolar modo il Sud, di certo più povero da un punto di vista industriale e occupazionale. Così, Domenico approdò a Nogent, dove per 5 anni lavorò in un’impresa specializzata nella realizzazione di strutture metalliche. «Avevo un buon rapporto con la gente del posto – racconta – e, dopo il rientro in Italia, il mio ex datore di lavoro mi ha scritto innumerevoli volte per chiedermi di ritornare». All’età di 80 anni Domenico, accompagnato dai figli Luigino e Mario, ha attraversato di nuovo quei luoghi che furono protagonisti di una parte importante della sua vita, e da cui partì definitivamente dopo aver messo da parte un gruzzoletto mediante cui ricominciare nella sua Guagnano e accanto ai suoi cari. A guidare i “turisti” nel loro giro, fungendo spesso anche da interprete, è stato Antonio Damiano, presidente dell’Associazione degli Italiani nell’Aube. Accanto alla rievocazione dei luoghi, il viaggio è stato per Domenico un’occasione importante per condividere con i suoi figli vissuti pregnanti di un tempo lontano, testimoni tangibili della sua vita di allora, e di quella che poi diventò negli anni a seguire. Passando per la stazione e la chiesa dove era solito pregare, Domenico ha raggiunto il civico 2 di via Saint-Laurent, dove sorge quella che era la sua abitazione di allora. Fino ad incrociare, per un puro caso fortuito, un suo vicino di casa e grande amico di quegli anni. Un tuffo in una miriade di ricordi vecchi di oltre mezzo secolo, con un’eco così forte da suscitare l’interesse persino della stampa del posto, che alla famiglia Perrone ha dedicato un lungo articolo. «È rarissimo che la stampa locale – commenta il presidente Damiano – dedichi a qualcosa o a qualcuno uno spazio così grande. Evidentemente, l’avvenimento ha rivestito un’importanza così grande che il giornalista non poteva di certo far finta di niente». Lo stesso Damiano ha fatto pervenire alla famiglia Perrone una copia del giornale locale riportante la notizia. «La loro venuta a Nogent – continua Damiano – ha costituito un avvenimento storico legato all’emigrazione italiana. Così, dal 20 maggio di quest’anno, il giornale riportante l’articolo è stato depositato per l’eternità presso gli archivi provinciali di Troyes. Quando qualcuno vorrà leggerlo, sarà sufficiente indicarne la data e subito lo si potrà reperire». È stata scritta, così, una nuova pagina della storia dell’emigrazione italiana. Lasciando traccia di quei sacrifici incommensurabili che, in quegli anni, diedero voce alle speranze di tanti italiani. E raccontando di un coraggio che oggi si immagina a fatica, tutto speso a favore di un sogno. Quello di una vita nuova.
11 Febbraio 2014
12 Febbraio 2016
24 Gennaio 2016
28 Novembre 2017
26 Gennaio 2018
2 mesi ago
26 Gennaio 2018
Tutti i cittadini italiani portano in dichiarazione fiscale...26 Gennaio 2018
Nel calcolo dell’Indicatore Situazione Economica...26 Gennaio 2018
La formula di ospitalità del bed and breakfast (B&B)...26 Gennaio 2018
L’assegno al nucleo familiare (ANF) è un sostegno...