Football Guagnano 2008, Sport / Guagnano
di Enrico Civino | 27 Ottobre 2014
Pomeriggio sereno, 15 gradi di temperatura, vento leggero, terreno di gioco perfetto. Da annotare la simpatica iniziativa del “terzo tempo”, prima dell’inizio, con i capitani delle due squadre e l’arbitro con un cartello fra le mani con la scritta fair-play “RICORDA: l’arbitro e l’avversario sono tuoi amici, senza di loro non potresti divertirti – RISPETTALI!!!”.
Prima del BIG MATCH di oggi, la classifica è questa: Minervino primo con punti 12 e Guagnano secondo con punti 10, segue il Racale con punti 9 ed una partita in meno. Guagnano, quindi, intromesso tra le due favorite alla vittoria finale. Se il quesito era: «è questa la squadra ammazza campionato?», la risposta, dopo aver visto il Minervino contro il Guagnano di oggi, è «assolutamente no». Se il quesito è: «può il Guagnano rappresentare un test match credibile?», la risposta è giocoforza positiva, ma non per colpa del Minervino, quanto della forza del Guagnano stesso e di un campionato forse mai salito così in alto a livello di club di prima fascia. IL PERSONAGGIO: GIORGIO COLLETTA – Un pò mezzala destra e un po’ regista. Giorgio Colletta si sdoppia e trascina il Guagnano oltre l’ostacolo Minervino. Impressiona il modo in cui il centrocampista interpreta il ruolo: non si limita al compitino, si assume responsabilità anche scomode, dirige in mezzo al traffico, va a pressare quando è il caso di farlo, si oppone ai tentativi d’incursione di Cotardo e detta i tempi della manovra rossazzurra. Di fronte aveva il maestro De Giorgi (per un tempo): non si può dire che abbia sfigurato. Tutt’altro. Anzi, per una volta si può tranquillamente affermare che l’allievo convince di più del maestro. Il fatto è che Leone disegna una tattica perfetta per il momento che sta attraversando la sua squadra: i rossazzurri hanno energie (e qualità tecniche) per imporre il proprio gioco e allora si preoccupano di restare dietro, ordinati e compatti, e di non concedere spazio alle spalle dei difensori. Da qui, poi, si deve ripartire in velocità per pungere la retroguardia del Minervino. Gli azzurri, invece, dimostrano la pochezza del loro gioco. Era tutt’altra cosa la squadra diretta da ALVARO PETRACHI. Badate bene: il Minervino possiede il capo cannoniere (BELLANTE) del torneo e non stiamo attaccando…gli attaccanti, ma tutti quelli che partecipano alla costruzione della manovra. Non si può essere tanto monotoni, non si possono scodellare in area cross e non andare quasi mai a colpire il pallone. Tanta energia: Colletta tocca 80 volte la sfera, effettua 2 tiri, ma soprattutto fa sentire il suo peso nell’economia della partita. Su 39 passaggi fatti, ne sbaglia soltanto 4 (davvero un’inezia). E su 6 dribbling tentati ne azzecca 4. Ciò significa che il centrocampista, quando è in possesso di palla, non ha paura di affrontare l’avversario, lo punta e (spesso) lo sovrasta. Quest’azione è fondamentale per il Guagnano poiché consente di rifiatare (visto che il Minervino preme) e di riposizionarsi venti metri più in avanti. Non si risparmia nelle corse Giorgio e la gamba non la toglie: 12 contrasti, 7 vinti e 5 persi. Inoltre, 4 palloni persi e 7 recuperati. E tanto lavoro al servizio del gruppo. PRIMA FRAZIONE: Azioni a ripetizione del Guagnano che non segna per un soffio; per il Minervino una sola grande occasione fermata da Miccoli. SECONDA FRAZIONE: Stessa storia del primo tempo ed il Minervino rimane a guardare; 25’ su azione personale, scaturita da un lancio di Colletta, di Resinato, sulla destra, prende la palla, in area, Nestola ed è l’1 a 0. LA PARTITA: Settanta minuti e per il Minervino è notte fonda, sino a quel momento Giannetta aveva fermato il Guagnano sullo 0 a 0. Di sicuro Giurgola l’aveva messa in preventivo un’accoglienza ruvida a Guagnano, ma così no, neppure nel suo incubo peggiore. Al contrario, il popolo rossazzurro mai si sarebbe aspettato che avrebbe elargito tanto. Si è rivisto il Guagnano atleticamente assatanato delle versione migliori, feroce nella concentrazione e nel pressing, chirurgico nello sfruttare spazi e profondità. Ma è altrettanto vero che il risultato si spiega, anche, con le lacune tattiche del Minervino. Lo avevamo detto in tempi non sospetti e chi ci legge su questo sito avrà capito. E’ come se Giurgola, dopo aver mostrato il meglio del suo calcio nelle prime quattro gare di campionato, per onestà intellettuale, avesse deciso di mostrare il peggio a Guagnano. Lo ha fatto alla grande, senza nascondere una sola crepa. Crollo Minervino: Il bello è che parte bene ed il Guagnano sembra perfino sorpreso di ritrovarsi aggredito nella sua area. I mediani accorciano, la linea difensiva sale. Squadra corta e aggressiva. Pensi: però, che sventola questo Minervino. Ma dopo pochi minuti la capolista si squaglia e s’intravvedono le rughe. Poi c’è il crollo della mediana azzurra, sotto gli assalti della squadra locale. Ad ogni lancio in verticale Pastorelli e Resinato, i migliori incursori del campionato, affondano nel burro. Una squadra giovane, la formazione rossazzurra, che ha bisogno di Chirivì e Colletta lì in mezzo, saggi e reattivi. Il termometro della salute della banda Leone sono gli angeli custodi dei due centrali di centrocampo guagnanesi: quando Pastorelli e Resinato, accompagnati da Palazzo, spolpano in pressing il portatore, quando aggrediscono la profondità per dettare il lancio, il Guagnano sta bene. Oggi i tre lo hanno fatto in modo superbo. In mezzo a loro ha dato eccellenti segnali di continuità Chirivì, incredulo della libertà concessagli da Giurgola. Avanzava palla al piede con la leggiadria di un ergastolano a spasso il primo giorno dopo la grazia. Il Guagnano ha rallentato un pò solo nella ripresa concedendo un pò di palla al Minervino che ha dato, in quel momento, il meglio. Ma appena il Guagnano ha sgasato, ha ripreso le redini della partita. Colletta è Colletta, da cineteca un paio di lanci, ma tenere fuori la gamba è il talento di Nestola e per Lorenzo Leone, alle sue prime armi come allenatore, il lavoro non manca. Ma, soprattutto, la verità del campo: il Guagnano ha meritato i 3 punti contro un Minervino dall’anima in pigiama, pigro e impreciso, neppure paragonabile all’armata perfetta di quattro vittorie su quattro. Un’impresa che ha saccheggiato energie mentali e atletiche. Fame: Questa volta Giurgola non è riuscito ad intercettare l’effetto down dopo questi trionfi e intasca la prima sconfitta del torneo, la prima in trasferta. Questa sarà la vera sfida del Minervino da qui a maggio: riuscire a motivarsi a ripetizione, perché contro il Trepuzzi ed il Sanarica, in casa, ha già sperimentato che a ritmi bassi rischia sempre grosso. Per essere bello e vincente, questo Minervino è costretta a dare sempre tutto. Lo scorso anno, con la pancia vuota, era più facile. Per voglia, fame e disposizione al sacrificio, il Guagnano è sembrato il Minervino. La prestigiosa vittoria, che dà seguito alla buona partita in casa del Veglie, può essere la boa di svolta della stagione rossazzurra. Bravo Leone a restare vivo e ad avere in mano il timone, squadra che vince non si cambia. Guagnano feroce Pastorelli e Resinato si scambiano spesso le caselle del tridente e chi si trova in mezzo, Palazzo, si occupa del primo pressing. Chirivì e Colletta completano la gabbia. L’aggressione della palla è premeditata non troppo alta. Leone vuole che quando Chirivì scatena la ripartenza, i tre davanti abbiano tanto campo per prendere velocità. Guagnano feroce nell’applicazione delle sue idee. Il resto lo fa un Minervino irriconoscibile, molle come cioccolata sul calorifero. Mai visto sbagliare tanti passaggi, perdere tanti contrasti e subire tanti anticipi dai pirati di Giurgola che hanno fatto della rabbia agonistica, del tempismo e della concentrazione la propria bandiera. Tatticamente Giurgola aveva scelto di giocarsela sull’ampiezza. Stendardo e Ficocelli pestano la linea di gesso per costringere gli esterni del tridente rossonero a spolmonarsi nel recupero e per allargare la maglie della mediana, in modo da imbucare i suoi centrali. Il piano non riesce per la scarsa prestazione degli esterni. Ma non è solo questione di esterni. Il Guagnano stringe tra ai denti la vittoria e non la molla più. Il Minervino ora si ritrova a ridosso anche il Racale. Ma la cosa può fargli bene: gli azzurri hanno bisogno di arrabbiarsi per mostrasi bello. L’ottima prestazione spinge il Guagnano. nel modo migliore, verso il derby esterno con la Gioventù Campi guardando tutti dall’alto in basso. E domenica prossima MINERVINO-RACALE. L’ARBITRO: GIUSEPPE DORONZO, della Sezione di Barletta – Parafrasando le solite frasi d’occasione, un arbitro può essere giudicato da un fuorigioco o da un rigore visto o non visto? Le scelte di Giuseppe Doronzo, rivedendo la partita in serata, si sono dimostrate più giuste che sbagliate. Detto questo, la gara del direttore di gara è durata 90’ (più recupero) e non è stata semplice. Insomma, se Doronzo avesse avuto la possibilità di vedere la TV, come abbiamo fatto noi, probabilmente avrebbe cambiato qualche decisione ma non sarebbe cambiato molto. Le scelte, però, questo ragazzo le ha prese a velocità normale e qui le cose cambiano. Per il resto commette qualche sbavatura (su tutte manca una punizione dal limite al Guagnano per fallo di Lecci su Nestola), ma poi tiene in pugno la sfida, dimostrando grande personalità. A dimostrazione che un arbitro non si giudica solo dai rigori dati o non dati. Direzione impeccabile.
I tabellini della gara:
GUAGNANO-MINERVINO 1-0 (0-0)
GUAGNANO: (4-2-3-1) 1.Miccoli 7; 2.Mele 7, 5.Ricciato 8, 6.Casaluci 8, 3.Simmini 7 (Caputo 7); 4.Chirivì 8, 8.Colletta 8; 7.Resinato 8, 9.Palazzo 7, 11. Pastorelli 7 (DeSantis 7); 10.Nestola 8 (Montefrancesco 7). Allenatore: Lorenzo Leone.
MINERVINO: (4-3-1-2) 1.Giannetta 8; 2.Stendardo 6, 5.Lecci 7, 6.Ferraro 5 (Maggio 6), 3.Ficocelli 6 (De Benedittis 6); 7.Fango 7, 4.De Giorgi 6 (Nardone 6), 8.Palma 7; 10.Cotardo 7; 9.Malorgio 6, 11.Bellante 5. Allenatore: Giurgola.
ARBITRO: Doronzo 8.
RETI: 25’ st. Nestola (G).
NOTE: Spettatori: 300 circa. Ammoniti: Ricciato, Casaluci e Palazzo (Guagnano), Ferraro, Palma e Malorgio (Minervino).
Angoli: 5 a 5. Recupero: pt. 2’ e st. 5’.
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Nel leggere l’articolo da lei scritto ,mi preme sottolineare alcuni punti. partiamo dal punto che condivido che il risultato della partita è giusto per quello visto in campo, Poi lasciamo perdere se l’arbitro non abbia visto un evidentissimo fallo nell’occasione del Goal del Guagnano, ho che non abbia visto un evidentissimo fallo di mano in area del Guagnano con sacrosanto rigore in favore del Minervino , Questa grande differenza tra le due squadre ha mio parere non ci è stata, senza togliere il merito alla sua squadra uscita vincitrice sia ben chiaro, ciò non preclude il giudizio più che positivo sull’arbitro è la sua conduzione della gara, che è da ritenersi più che positiva malgrado gli errori commessi (come vede non do colpa della sconfitta alle sviste arbitrali), dell’episodi mi pare non ci sia traccia in quello scritto da lei, come non c’è traccia del comportamento sportivo di tutti gli attori scesi in campo di entrambe le compagini , ne quanto meno non ha riconosciuto la sportività del Minervino calcio senza crisi isteriche che si vedono sui campi dalla serie “A” all’ultima delle categorie, con ingiurie è altri episodi più gradevoli hanno riconosciuto il merito del Guagnano è accettato la sconfitta sportiva, come del comportamento dei numerosi tifosi asseguito del minervino che hanno applaudito entrambe le squadre ha fine gara, e non è cosa da poco oggi non sottolineare tali episodi . Ma torniamo alla nota amara di questo articolo, l’informazione che deve essere data ha chiunque fornisce informazione super paters , ho quanto meno non da tifoso ultrà come ha dimostrato lei. . Ma la cosa che veramente mi ha suscitato amarezza nel leggere il suo articolo, e stato denigrare, ho deridere , la squadra di Mister Giurgola facendo dell’ impropri accostamenti, tra il Minervino dello scorso anno è il Minervino attuale , Facendo capire quasi incompetenza di Mister Giurgola nel condurre la compagine Minervinese, è mettere quasi la sorpresa per i risultati fin qui acquisiti onestamente è faticando giorno dopo giorno con passione è Amore per questa maglia. Non può paragonare le due Compagini, è cambiata totalmente sia nel quadro tecnico dirigenziale che in buona parte dei suoi calciatori. I suoi accostamenti sono risultati fazioni denigrando il lavoro fatto da mister Giurgola, allenatore di grande umiltà che ci mette passione è amore in quel che fa. Non mi risulta che lei si sia informato durante la settimana il Minervino aveva delle assenze importati è la squadra è stata adatta ha queste esigenze (ciò non vuol dire dare il demerito ha chi ha sostituito gli assenti che ha dato tutto quello che aveva da dare). E come sei io facessi un paragone con qualsiasi altro giornalista che scrive per passione, denigrando quello che lei ha scritto ho ancor peggio fare dei paragoni che era meglio l’articolo di quello che scriveva un’ anno fa sul suo giornale. Chiudo scusando dello sfogo, invitando Ha Minervino alla gara di ritorno per berci un bel caffè assieme, dimenticavo di sottolineare anche quest’anno la sportività della dirigenza del Guagnano Calcio, è del pubblico sempre persone corrette è civili distinti Saluti da un Tifoso del Minervino è del calcio . Antonio Ferraro