Football Guagnano 2008, Sport / Racale
di Enrico Civino | 25 Gennaio 2015
La classifica recita: Guagnano e Racale punti 32 al primo posto in classifica ed eccoci arrivati al momento cruciale del girone d’andata allo stadio “Luigi Basurto” di Racale. Match-clou fra le due battistrada del girone per stabilirne la supremazia e fregiarsi del titolo di “CAMPIONE D’INVERNO”: il Racale, il team favorito all’inizio del campionato, ed il Guagnano. Intanto il “DUELLO” fra le due prime accende Racale e Guagnano, ma non solo: nuovi protagonisti, nuove ambizioni. Voglia di riscatto e colpi di scena. STORIA di PRIME: Il calcio a Racale, il Guagnano al calcio. In estate, chi l’avrebbe mai detto che domenica si sarebbe realizzata la partita dell’anno fra le due squadre che sino ad oggi hanno badato tanto e solo allo spettacolo. Racale contro Guagnano, Guagnano contro Racale. Oggi, dunque, va in scena una prima preparata in pochi giorni da Sabato e sognata per mesi da Leone. Chissà che il 31 maggio, ultima di campionato e gara di ritorno a Guagnano fra le due odierne capolista, qualcuno dei due non arrivi con qualche punto in più in tasca. Il ricordo personale mi dice che non c’è stata, mai, alcuna partita fra Racale e Guagnano: una prima è una prima e per natura non ha precedenti. Fra tutti i luoghi comuni del calcio, quelli che ci sentiamo di ripetere senza vergogna e contribuiamo a perpetuare, è che siamo particolarmente affezionati alla raffigurazione di Racale come lo scenario ideale del calcio minore anche perché raccoglie in questa bella definizione gli anni d’oro di una cittadina che ispirava con i dribbling dei più amati trequartisti. Il Guagnano ed il Racale di questi tempi grigi, stanchi di debiti e avari finanche di illusioni, tecnicamente meritano di giocare questa partita così piena di motivazioni. Dopo sedici giornate vi si presentano al primo posto della classifica e la loro ripida scalata in classifica è testimoniata dalla somma dei punti, 64, la più adatta all’incontro fra due ottimi club, in categoria. STADIO PIENO: È in situazioni del genere che uno stadio. grande di storia oltre che di capienza, rivela la sua personalità: per quanto il timore di uno spettacolo malinconico non esista, questo pomeriggio il “Basurto” è annunciato bello pieno, di racalini che giocano in casa ma anche di guagnanesi rianimati dalla classifica. Lo stadio è dunque una cornice nobile e senza tempo, un immenso respiro collettivo degno dei pomeriggi del Racale in “ECCELLENZA”. E’ una volta di più lo SCENARIO IDEALE del calcio minore e in un contesto del genere, se nei giocatori in campo resiste un briciolo di amor proprio, noi ci attendiamo un “transfer” che ispiri loro le imprese dei calciatori di ieri. Il Racale gioca in casa ed ha, quindi, il sostegno ambientale in un pomeriggio in cui questo sostegno conta: non per questo è il favorito, anche con tutti gli uomini a disposizione di Franco Sabato. Essendo Nestola un mistero avvolto in un enigma (non manda la palla in rete dal 30 novembre a Porto Cesareo), è abbastanza evidente che le possibilità offensive del Guagnano girano sulla trequarti, di gran lunga la linea più qualitativa a disposizione del Guagnano. Gli esterni soprattutto, in ascesa di forma, sulla carta vincono il confronto con i terzini del Racale: Pastorelli e Resinato sono uomini pericolosi, mentre Corvaglia e Preite sono intrisi della cultura tattica del 4-3-3, incursori prima che difensori. Ed ora via, Racale alza il sipario alla partitissima: siamo ansiosi di raccontarvela. Pomeriggio nuvoloso, 13 gradi di temperatura, leggero vento, ottimo e veloce il terreno di gioco in erba sintetica. Il Guagnano viene dal turno di riposo e si presenta alla gara con delle assenze pesanti: il capitano Ricciato, squalificato, Mele e Chirivì, malandati fisicamente. Da sottolineare l’esordio stagionale di Marco Tondo, difensore prelevato dal Novoli Il Racale, che domenica scorsa ha acchiappato anch’esso il primo posto, al gran completo di uomini e nel suo stadio.
LA PARTITA – Una suggestiva coreografia al Basurto apre il primo “scontro” fra queste due squadre, disputato nell’inusuale scenario racalino. Ben 50 le tessere del mosaico, sostenute dagli “aficionados” guagnanesi presenti allo stadio di Racale per non perdersi questo scontro al vertice. Poi, è subito tempo di sorprese. La più rilevante, nelle fila del Guagnano, è il ritorno ad un centrocampo a tre, Nestola abbandonato nelle fauci della difesa racalina imperforabile, Pastorelli nell’inusuale ruolo di mediano arretrato, un esordio disastroso di Tondo nel ruolo, non suo, di terzino, che torna a giocare con quella che era stata la sua squadra di tante fortune e Caputo che ha fatto rimpiangere, oggi, il capitano Ricciato. Racale/Guagnano è stato un condensato di tutto quello che promette il pallone. Due ottime squadre, la polemica accesa, ma non solo quella…; la mossa a sorpresa di Pastorelli davanti alla difesa; tre grandi parate; un secondo tempo elettrico e adrenalinico; l’opaca prestazione di Nestola; ma soprattutto la straordinaria partecipazione di artisti, quelli del Racale, che sanno far cantare il pallone. Non è necessario, come va invece di moda, essere grandi e grossi per diventare dei numeri uno. Perché il calcio, è il caso di ricordarlo, si gioca coi piedi e il pallone deve stare il più possibile a terra. E’ inutile alzarlo, continuare ad alzarlo, se poi è con i piedi che devi giocarlo. Mettendo insieme Galati, Cresta e Siciliano ne escono tre folletti che popolano i sogni avversari trasformandoli in incubi. Tre che solo a pensarci rappresentano l’Utopia del pallone e giocano, danzano nella metà campo avversaria. E se questa volta proprio De Pietro è stato un po’ in ombra, finendo per fare solo da rampa di lancio, ci hanno pensato i suoi due compagni. Con due goal completamente diversi, ma con una nota in comune: il piede che spinge soltanto con la caviglia, senza caricare la gamba, per prendere in contropiede il portiere rivale. Una magìa, in particolare, quella di Siciliano, che ha dato forza a una vecchissima idea. Il Calcio si fa, e gli stadi si riempiono, con i grandi giocatori. Detta così può sembrare una banalità. Ma è dalle banalità che bisogna partire per tornare a riempire anche i nostri di stadi. Delusione cocente per Leone che esce sconfitto, anche oggi, dalla classica contro il collega Franco Sabato, mancando così il nuovo allungo sui rivali che volano a +3 dopo essere stati a -7. Di Cresta e di uno strepitoso Galati le altre reti del Racale.
L’ARBITRO – JACOPO PASCARIELLO, Sezione CRA di LECCE – Arbitro di livello per una partita di cartello. Direzione di grande talento, specie nel primo tempo e sostanzialmente arbitrato alla grande. Lascia correre qualcosa nel primo tempo ed arriva sempre per primo su qualsiasi situazione, mentre nella ripresa fischia e si dimostra insofferente soprattutto sulle simulazioni che provvede a punire. Arbitraggio eccellente.
I tabellini della gara:
RACALE-GUAGNANO 3–0 (2-0)
RACALE: 1 Carretta sv; 2 Corvaglia 7, 3 Preite 7, 4 Tartaglia 8 (16 Garofalo 7), 5 Gravante 7, 6 Fiorenza 7; 7 Galati 8 (17 Zilli sv), 8 De Pietro 7 (15 Aloisi sv), 9 Cresta 8, 10 Siciliano 8, 11 Cuppone 7. A disposizione: 12 Rizzo, 13 Vincenti, 14 Perrone, 18 Mij. Allenatore: Franco Pagano.
GUAGNANO: 1 Miccoli 6; 2 Tondo 4, 4 Caputo 4, 6 Casaluci 6, 3 Montefrancesco 5; 8 Colletta 6, 5 Pastorelli 5, 11 Simmini 6 (14 Scalinci 5); 10 Nestola 5, 9 Palazzo 6 (17 Alfarano 5), 7 Resinato 6 (18 Chirivì 6). A disposizione: 12 Fai, 13 Rizzo, 15 Leardi, 16 Mele. Allenatore: Lorenzo Leone.
ARBITRO: Pascariello 8.
RETI: 20’ Cresta, 40’ Galati, 80’ Siciliano.
NOTE: Spettatori: 500 circa. Ammoniti: Corvaglia, Cresta e Siciliano (Racale), Pastorelli, Colletta e Palazzo (Guagnano). Angoli: 7 a 6 per il Racale. Recupero: pt 1’ e st 4’.
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