di Emanuela De Blasi | 17 Marzo 2015
Giada Cremis, della terza A, ha scritto un elaborato con il quale ha partecipato al concorso “Lo scrivo io. L’attualità raccontata dai giovani” indetto dalla testata giornalistica.
“Lo stupro come arma di guerra. E i combattenti dell’Isis riducono in schiavitù centinaia e centinaia di donne”, un testo che descrive con lucida semplicità le atrocità commesse in Iraq contro donne e ragazze appartenenti alla minoranza cattolica di Yazida.
Un elaborato che, partendo dall’analisi del rapporto pubblicato in materia da Amnesty, evidenzia le atrocità della “pulizia etnica” posta in essere dalla stato islamico.
Un racconto di efferata crudeltà vissuta e subita da ragazze spesso coetanee della giovane scrittrice guagnanese che appaiono ancora più agghiaccianti proprio perché raccontate dalla penna di una contemporanea che si distingue da loro solo per la fortuna di essere nata in un luogo dove la storia traccia destini meno spietati.
Uno scritto che termina con un augurio di speranza e un appello accorato alle Nazioni Unite e alle organizzazioni non governative che si trovano sul territorio perché continuino a fornire cure mediche e sostegno psicologico alle vittime.
“E’ fondamentale che ci si occupi di queste donne e ragazze sfortunatissime – conclude Giada – altrimenti la loro vita rischia di rimanere segnata per sempre”.
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