Football Guagnano 2008, Sport / Guagnano
di Enrico Civino | 13 Aprile 2015
Pomeriggio di sole, 18 gradi di temperatura, vento moderato di scirocco, buono il terreno di gioco. Potrà pure essere vero, come pensiamo noi, che questa per il Guagnano non è l’ultima chiamata. Ma di sicuro, credeteci, è la penultima. Anche perchè a Uggiano, domenica, sarà difficile trovare un avversario ≪normale≫ come il Porto Cesareo. E’ una partita di Prima Categoria, certo, ma comunque dal sapore particolare. E non solo perché in campo c’è il Porto Cesareo tutto paillettes e ambizione sfrenata, ma anche perché il Porto sfoggia a centrocampo due giocatori di lusso come Martina e Libertini. Non due qualsiasi, ma i fautori del sesto posto del campionato 2013/14. Quello di questo pomeriggio dunque è già un piccolo assaggio di un duello atteso da tutta Porto Cesareo calcistica, e che rischia di far passare in secondo piano la classifica odierna. Partita ostica contro rivali che hanno una carta in più rispetto al neofita Guagnano: l’esperienza. Magari l’asso nella manica è genetico per compensare appunto il dislivello di dimestichezza sul palcoscenico della Prima Categoria: Giocare all’italiana non sarebbe una brutta idea. Al buon gioco offensivo del Porto dovremmo rispondere con una buona difesa e ripartenze. Guagnano: Niente scuse invece al Guagnano, visto che oggi ci sono tutti i titolari. Il Guagnano dello scorso anno era forte, ma quello di oggi lo è di più, almeno sulla carta. Tocca a ai ragazzi dimostrarlo. Magari con l’aiutino di Nestola. Il Guagnano ha elementi eccellenti, che giocheranno per dimostrare che sono superiori. Clima da sfida per il vertice.
LA PARTITA – Il Guagnano incassa il secondo pari casalingo dell’era Mimino Leone. Lo fa regalando agli uomini di Corvaglia un’ora e due gol (Libertini-Sacco, il duo meraviglia, insieme a Martina, del Porto), figli di una formazione che Mimino Leone ancora ricerca ed anche perchè tutta imperniata su Colletta, il trequartista tanto sperato. E anche quando le correzioni in corsa da una parte e un certo braccino dall’altra rimettono il match in bilico grazie alla rete di Nestola e al ritorno di Palazzo, non si ha mai la sensazione che il Guagnano solo cuore possa davvero raddrizzare il match. Il 2-2 conclusivo attenua cosi l’eco polemica di un pomeriggio ancora una volta sfortunato (per il risultato) e rende appena meno imbarazzante il futuro prossimo ad Uggiano. Che sta li, con la sue bella organizzazione di gioco messa a punto dal pragmatico Portaluri, rispettosa però dell’altrui blasone, in attesa di un qualche gesto di generosità….speriamo. Il Porto è quello solito, 4-5-1, fatto dai punti fermi Petrelli-Sacco-Martina-Libertini-Errico, una verticale sulla quale far girare tutto il resto della compagnia. Nel Guagnano Leone ci prova rispolverando il 4-3-1-2, dando fiducia a Mele inserendolo al posto di Savoia a completare, con Colletta e Chirivì, la cerniera di mezzo. Pastorelli e ancora trequartista, di nome ma non di fatto, visto come appare un corpo estraneo alla squadra. Il nome che il Guagnano porta induce al rispetto. Il Porto non decolla come suo solito sulle corsie laterali di Martina e Valente. Capisci subito che il match sarà sbloccato dal colpo di un singolo, dall’episodio. E infatti, al 21’, azione in linea per il Guagnano: palla in area, sul vertice destro, per Resinato che dribbla seccamente Martina venendo dallo stesso atterrato. Ammonizione per il numero 7 del Porto e calcio di rigore inevitabile messo in rete da Mele per l’1 a 0. 24’ area del Guagnano: atterramento di un giocatore degli ospiti e calcio di rigore sacrosanto. Batte Libertini, Fai respinge sui piedi del numero 10 che realizza il pareggio. E capisci pure che un’altra cosa del genere può avvenire solo in un’occasione da fermo, quella della porta difesa da Fai. L’uomo del destino sembra essere Sacco che calcia indistintamente col destro e col sinistro e sa far male anche da fermo. 75’ calcio di punizione dai 30 metri: calcia il numero 6 ospite, millimetrico, e palla che indovina l’angolo basso alla destra della porta di Fai. Gran bel gol e 2 a 1 per il Porto. Negli ultimi 15 minuti + recupero si gioca ad una sola porta, quella del Porto con il Guagnano che cerca la rete meritata del pari, almeno. Il pareggio arriva su azione confusa: un tiro dal limite con palla che tocca la traversa e cade sui piedi di Nestola a due metri dalla linea di porta, facile il suo gol. 2 a 2 e tutti a casa. La rincorsa finisce li. Ed è onesto dire che e giusto cosi.
L’ARBITRO – FRANCESCO CARBOTTI, Sezione CRA di BRINDISI – Buon arbitraggio. Vede bene sui due episodi chiave: giusto il rigore per il Guagnano e ci sta il giallo. Convince la gestione complessiva dell’arbitro brindisino: soprattutto le decisioni sui falli a centrocampo che sono sempre coerenti. Era rigore netto anche quello a favore del Porto. Ammonizioni: Giusti i «gialli» sanzionati.
I tabellini della gara:
GUAGNANO-P.CESAREO 2-2 (1-1)
GUAGNANO: 1 Fai 7; 2 Tondo 7, 5 Ricciato 7, 6 Casaluci 6, 3 Monte 7 (13 Simmini 7); 8 Mele 7, 4 Chirivì 7, 10 Colletta 6; 7 Resinato 7 (18 Palazzo 6), 9 Nestola 7, 11 Pastorelli 6 (16 Savoia 6). A disposizione: 12 Leccese, 14 Caputo, 15 Persano, 17 Scalinci. Allenatore: Mimino Leone
P.CESAREO: 1 Petrelli 7; 2 Antico 7, 3 Rollo 7, 4 Schirinzi 6, 5 Zollino 6, 6 Sacco 7 (13 Simone sv); 7 Martina 5, 8 Spagnolo 6, 9 Errico 6, 10 Libertini 7(16 Bruno sv), 11 Valente 7 (14 Dimitri sv). A disposizione: 12 Paglialunga, 15 Ippolito, , 17 Caputo, 18 Iaconisi. Allenatore: Roberto Corvaglia.
ARBITRO: Carbotti 7.
RETI: 21’ Mele (G), 24’ Libertini (P), 75’ Sacco (P), 87’ Nestola (G).
NOTE: Spettatori: 250 circa. Angoli: 5 a 4 per il Guagnano. Recupero: p.t. 1’ e s.t. 4’.
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