di Cosimo Centonze | 16 Aprile 2015
Sezione Ulivo D’oro, Concorso Lungometraggi Europei.
Il primo film in concorso per la sezione Ulivo d’oro ad essere proiettato è quello di Markovic, regista austriaco noto, dal grande pubblico, per le vesti di attore nella serie televisiva Il Commissario Rex. Pur non recitando da cani… da qualche anno a questa parte ha intrapreso la strada della regia. E’ questo il suo secondo film in questa nuova veste.
E’ la storia di una ragazza tranquilla che vive con tranquillità e senza eccessi la sua vita pacata.
Anche il suo lavoro di impiegata in un supermercato la lascia vivere in serentià.
Tutto procede ordinariamente quando un giorno, tornando a casa dal lavoro, Gabi incontra Dio.
Pur non vedendolo inizia a percepirne la presenza.
La presenza divina provocherà alla protagonista e alla sua famiglia enormi scombussolamenti.
L’ordinarietà che avvolge la vita di questa cassiera non è casuale. Anzi è l’elemento cardine dell’idea del regista, al quale interessa scoprire: “Come avrebbe reagito a quest’incontro qualcuno che non soffra di alcun tipo di stress psicologico, né si senta sotto pressione per cambiare”.
E’ una storia straordinaria che capita a una persona ordinaria, con i piedi per terra e che potrebbe capitare a chiunque di noi.
Ed è proprio nella possibilità che ciò accada a chiunque, pur a chi non subisce un trauma iniziale o una situazione di crisi, il punto di forza della pellicola, perché permette di immedesimarsi totalmente nella vita di Gabi.
Questo film, che è stato presentato al 38° Goteborg International Film Festival, è la storia di Lily e Max, sposati da 50 anni. Dopo che Max è stato colpito da un ictus, i due vivono insieme in una casa di riposo, in cui Max viene accudito dalla moglie.
Lei continua a ad essere amorevole, malgrado non sia sicura che il marito percepisca qualsiasi stimolo esterno. Tutto questo fino a quando un uomo, conosciuto come il pilota si trasferisce in una stanza vicino. Tra i due scoppia un qualcosa. Lily è fortemente attratta da quest’uomo cosi pieno di vita e appassionato. Ma le altre persone a loro vicine, sono contenti di questa storia.
E’ la storia di due sorelle Stella e Katja. Quest’ultima è una pattinatrice di successo ed è amata dalla famiglia ben più di sua sorella minore. I due hanno un rapporto freddo e complicato, fino a quando Stella scopre che sua sorella soffre di disturbi alimentari che potrebbero essergli fatali. Questo segreto permetterà alle due protagoniste di solidarizzare maggiormente. La dodicenne Stella capirà cosa vuol dire rapportarsi con una malattia tanto grave .
E’ un noir meraviglioso quello proposto dal regista spagnolo. E’ una vicenda a tinte truci che racchiude tre personaggi così distanti l’uno dall’altro, le cui vite misere e infelici si sfioreranno per un solo drammatico attimo.
Luis è un professore di letteratura rimasto disoccupato, ma ha un problema maggiore: la sua unica figlia, la dodicenne Alicia, è gravemente malata di leucemia.
Il padre farebbe di tutto per esaudire il suo più grande desiderio: indossare l’abito di Yukiko ragazza magica, la sua serie giapponese preferita.
Per poterlo acquistare però occorrono ben settemila euro, essendo un pezzo unico.
Per procurarsele Luis arriva a ricattare Barbara, una giovane donna, affitta da problemi mentali, con un passato burrascoso, che vive in agiatezza grazie ai guadagni del marito famoso psichiatra, il ricatto scatenerà un serie di eventi che condurranno al soccorso che Barbara chiederà a Damian, un personaggio oscuro dalle mille sfaccettature.
Il noir è per definizione legato a doppio filo alla sua trama, alle vicende e a poco altro, invece in questo film assurgono a elementi decisivi altre tematiche: come la solitudine e al bisogno, a volte morboso dell’altro. Vittima e carnefice si confondo in questo gioco macabro di tragico vasi comunicanti, dove l’uno dipende dall’altro e dove l’altro usa o sottomette l’uno.
Alla fine della storia capirete che a perdere siamo un po’ tutti noi essere umani in questa terra di violenza, abbandono e solitudine.
E’ questo un film meraviglioso dal sapore forte e dall’intensità sparata in faccia come le auto da corsa di questa metropoli europea, piena di contrasti dove i giovani hanno l’ambizione di diventare come i ricchi borghesi annoiati. È in un mondo di contrasti e di noia che si conosco Ola e Marcin, due giovani che vivono fino all’ultimo respiro la loro vita folle, tra droghe e piccole violenze.
Marcin entra nella quotidianità della vita della ragazza, fino a carpire le simpatie dei suoi genitori.
Ma il giovane nasconde dentro di sé una vendetta e una sete di violenza che non tarderà a farsi vedere.
Come altri film in concorso è il tema della solitudine e della dipendenza, soprattutto sessuale, quello del film. E’ da dire che, unitamente agli altri film in concorso, e’ presente una regia meravigliosa, lucida, spiazzante, quasi impercettibile che lascia i personaggi comodi muoversi come credono. Meravigliosa ed estremamente emblematica la scena finale. Divisa in due. Due entità presenti insieme nella scena ma cosi distanti nella loro solitudine.
Da sottolineare la presenza costante della musica, sia nei dialoghi, sia come sfondo, sfondo che piano piano sommergerle la scene fino a sommergerle di note.
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