Football Guagnano 2008, Sport / Guagnano
di Enrico Civino | 27 Aprile 2015
Pomeriggio nuvoloso, 22 gradi di temperatura, vento debole, perfetto il terreno di gioco. Sarà stato pure testato, collaudato e promosso, però il Carmen Longo resta stregato. Il Guagnano non riesce più a vincere: sette partite, cinque pareggi e due sconfitte. Una specie di maledizione per il campo. O forse una vendetta oscura. Terra di conquista I numeri sono impietosi. In passato il Carmen Longo per i rossazzurri era sempre stato una specie di fortino, adesso è diventato terra di conquista, magari andrà meglio con il Copertino che viene a giocarsi un posto nei play-off. Vincere per sfatare questa maledizione. Il Guagnano deve vincere perché altrimenti comincerà a tirare aria di crisi vera, visto che a parte i tre punti di Castrignano del Capo c’è poco di cui sorridere in questo finale di stagione. È un Guagnano diverso da inizio campionato, però in questo momento è difficile pensare che questa squadra possa davvero competere per traguardi ambiziosi. Uscire dalla crisi, secondo noi, è un problema di fiducia («si deve insistere sui ragazzini, crescere e cercare di essere meno timorosi e avere più cattiveria sportiva»). Puntare veramente sui ragazzini, tesoro della società, in queste ultime cinque gare, cominciare a preparare il futuro prossimo e capire le deficienze di questa squadra per effettuare un bel “restyling”. E’ arrivato il tempo per il presidente di farsi accompagnare, oltre a Mimino Leone e Roberto Epifani già inseriti nella società, da un Direttore Sportivo eccellente conoscitore di questi campionati. Comunque, è il momento di tirare fuori gli attributi: questa è una situazione che non può più andare avanti, questa squadra è cambiata, ma adesso basta parlarne. E’ arrivato il momento di mettere in campo altre qualità, prima c’erano giocatori che avevano un’esperienza superiore, in categoria, e sapevano sempre come risolvere la partita, adesso dobbiamo metterci in testa che non è più così. La gente è stata sempre vicina alla squadra, non merita di essere ancora delusa. Dobbiamo risollevarci in queste ultime cinque gare rimaste. Mister Mimino Leone conosce benissimo le cose importanti: 1.la tattica del fuorigioco; 2.il pressing degli attaccanti ma soprattutto dei centrocampisti; 3.il ruolo del “REGISTA”; 4.la valorizzazione dei difensori abili con i piedi; 5.quella degli esterni dinamici e veloci; 6.lo schema più degli uomini. La gente rossazzurra più che arrabbiata sembra rassegnata: pochi guagnanesi sugli spalti e tifo al minimo sindacale. Anche il pubblico, come i giocatori, ha bisogno di ritrovare entusiasmo. L’unico antidoto alla tristezza è vincere. Così il Carmen Longo non sarà più un tabù.
PRIMO TEMPO – 1’ il Guagnano, con Colletta, subito vicino al gol che dal vertice sinistro dell’area impensierisce Peluso; 7’ angolo da destra e Ricciato, lasciato solo a due passi dal portiere, realizza l’1 a 0; 20’ giocata straordinaria di Pastorelli che salta diversi avversari in palleggio, sulla sinistra, e serve Nestola nell’area: facile il 2 a 0 dopo aver superato il portiere in uscita; 40’ azione che decolla dall’area guagnanese, palla toccata sulla tre quarti per Resinato che, con un tocco felpato, realizza il 3 a 0 superando Peluso; 44’ palla tra le mani di Fai e sciocchezza stranissima: invece di appoggiare la palla ad un compagno, decide di rinviare “alla viva il parroco” regalando la palla a Franza al limite dell’area che tranquillamente mette in rete per l’1 a 3.
SECONDO TEMPO – 1’ Renis mette fuori da ottima posizione; 29’ occasione per Nestola che sbaglia; 31’ azione sulla destra del Guagnano, il rossazzurro appena entrato in area viene atterrato: calcio di rigore indiscutibile battuto da Mele, entrato da poco, e palla in rete alla sinistra di Peluso. 4 a 1 e fine dei giochi.
LA PARTITA – Il Guagnano cambia faccia e arriva la svolta. Caduta per il Copertino al cospetto dei rossazzurri. Ma grande partita: il Guagnano riparte, finalmente, dal Carmen Longo con una grande vittoria, stracciando il Copertino, adesso ve lo possiamo dire: un pò tutti si temeva, visto il momento. Alla fine un’ovazione alla squadra, rilanciata con un poker da grande, che regala la prima vittoria a Mimino Leone. Come si dice in questi casi, tutto è bene quel che finisce bene, anche se l’altra faccia dello show di Pastorelli è la difficoltà di una squadra in crescita atleticamente, ma ancora convalescente per il gioco. Siccome i risultati aiutano, questo 4-1 vale doppio anche perché il Copertino, è stato battuto nelle ultime dodici partite dal solo Uggiano ma non con uno scarto così netto. Dove può arrivare questo Guagnano? Il sospetto è che possa andare lontano. Di sicuro ha chiuso il cerchio della sua maturità con una partita memorabile contro i rossoverdi di Pagano. Il test era cominciato a Uggiano, con risultati promettenti, si era poi arenato nel secondo tempo, è decollato definitivamente oggi. Il match contro uomini dell’esperienza degli ospiti era una specie di spareggio, apparecchiato su un piano inclinato male. Male perché ai rossoverdi bastava fare un po’ di catenaccio e colpire in contropiede, arte nella quale sono maestri. In realtà il Guagnano è stato più forte degli avversari odierni, ha giocato un match quasi perfetto quando le si richiedeva di rendere al massimo. Non sono soltanto i quattro gol (Ricciato, Nestola, Resinato e Mele) a riempirci gli occhi ma quello che impressiona è la grande solidità mentale, atletica e tattica esibita dai guagnanesi davanti al pubblico di casa. Il successo di oggi è un ritorno a casa nel calcio che conta, la riconquista forse definitiva di un rango che pareva sbriciolato. Certo al Guagnano manca ancora qualcosa: non avendo un killer d’area alla Caraccio o alla Cresta, è costretto a produrre uno sforzo che sembra enorme per andare in gol. E questo sforzo, nelle ultime dodici giornate, lo ha pagato. Ma le correzioni sono possibili. Questa è la strada giusta per tornare stabilmente tra le grandi. Vogliamo rivedere fra gli undici l’altro ragazzino. In questa stagione, per dirla tutta, manca ancora un passo. Se il 2 maggio la squadra di Mimino Leone sarà capace di andare a vincere a Novoli contro il formidabile Trepuzzi di oggi a Sanarica la classifica potrà ancora migliorare. A quel punto i rossazzurri avrebbero la certezza di poter essere l’ago della bilancia in campionato, deciderlo insomma. Vincere è un obbligo, il Guagnano e Mimino Leone non possono permettersi altro.
L’ARBITRO – MICHELANGELO CAMPANELLA, Sezione CRA di TARANTO – Ottimo arbitraggio. Vede bene ogni episodio e soprattutto l’azione del rigore: convince alla grande la sua direzione. Ammonizioni: giusti gli otto «gialli».
I tabellini della gara:
GUAGNANO-COPERTINO 4–1 (3-1)
GUAGNANO: 1 Fai 6; 2 Tondo 7, 5 Ricciato 7, 6 Casaluci 7, 3 Monte 7; 8 Savoia 7 (62’ 17 Mele 7), 4 Chirivì 8 (84’ 14 Simmini sv), 11 Colletta 7; 10 Pastorelli 8 (70’ 15 Persano 7), 9 Nestola 7, 7 Resinato 7. A disposizione: 12 Leccese, 13 Caputo, 16 Scalinci, 18 Alfarano. Allenatore: Mimino Leone
COPERTINO: 1 Peluso 6; 2 Mingiano 6, 3 Vigliotti 5 (46’ 18 Bernardo 6), 4 Giannone 6, 5 Mastria 5, 6 Cottin 5; 7 Notaro 6, 8 Renis En 7, 9 Renis Eu 6 (75’ 14 Spagnolo sv), 10 Franza 7, 11 Dazzi 6. A disposizione: 12 Picciotti, 13 Bonuso, 15 Causio, 16 Gatto, 17 Frisenda. Allenatore: Andrea Pagano.
ARBITRO: Campanella 7.
RETI: 7’ Ricciato, 20’ Nestola, 40’ Resinato (G), 44’ Franza (C), 76’ Mele (G)
NOTE: Spettatori: 350 circa. Ammoniti: Tondo, Chirivì, Ricciato e Colletta (G), Mingiano, Giannone, Mastria e Cottin (C). Angoli: 5 a 4 per il Guagnano. Recupero: p.t. 1’ e s.t. 3’.
11 Febbraio 2014
12 Febbraio 2016
24 Gennaio 2016
28 Novembre 2017
26 Gennaio 2018
2 mesi ago
26 Gennaio 2018
Tutti i cittadini italiani portano in dichiarazione fiscale...26 Gennaio 2018
Nel calcolo dell’Indicatore Situazione Economica...26 Gennaio 2018
La formula di ospitalità del bed and breakfast (B&B)...26 Gennaio 2018
L’assegno al nucleo familiare (ANF) è un sostegno...