di Simona Colletta | 12 Febbraio 2016
Sit in di protesta oggi pomeriggio presso la macchia mediterranea di Veglie, situata tra le contrade “Bosco” e “Lupomonaco”.
Ormai da tempo l’oasi si trova in stato di abbandono, tra incuria e rifiuti di ogni natura. Percorrendo i sentieri infatti ci si imbatte in un po’ di tutto: vecchi divani, materiale di vario genere, numerosi flaconi in vetro che giacciono nei terreni completamenti intatti e contenenti sostanze. Ma non è tutto, elettrodomestici rotti, centraline elettriche danneggiate, vecchie valige ed indumenti logori costeggiano e si accumulano per tutto il parco. Al triste appello non poteva mancare l’eternit, sparso in diversi punti dei terreni.
Una situazione ormai divenuta insostenibile e che gli ambientalisti hanno voluto portare alla luce.
«La macchia mediterranea Lupomonaco, che decenni fa si estendeva fino alla periferia del paese, oggi è ridotta a soli 16 ettari mal messi. Discariche a cielo aperto, con rifiuti di ogni genere, da copertoni a lastre di amianto, macerie edili a integratori scaduti, sono sorti all’interno dell’area; per non parlare degli atti vandalici che ha subito la casetta in legno, costruita con fondi pubblici – spiegano i membri del V.A.S. (Verdi Ambiente e Società) – il nostro obiettivo è quello di risvegliare la coscienza di tutti i cittadini, affinché questo bene che ci è stato donato dalla natura non sia trascurato. Veglie, un paese vicino a Lecce e a paesi turistici come Torre Lapillo o Porto Cesareo, non deve essere solo luogo di pernottamento per i turisti ma deve attrarre loro, facendoli visitare ciò che abbiamo. Una tappa di un percorso sarebbe sicuramente la macchia mediterranea che custodisce specie rare, come Euphorbia apios, Cymbopogon hirtus (Habitat Prioritario), Brachypodium distachyum (Habitat Prioritario), Nonea ventricosa, Aegilops uniaristata (Lista Rossa Nazionale), varie orchidee come Ophrys candica, Orchiserapias nelsoniana, Serapias politsii, tutelate dalla Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.).
Noi dei V.A.S., Verdi Ambiente e Società, associazione ONLUS, chiediamo all’amministrazione comunale:
1. tabellazione dell’area, ai varchi principali, che illustri i comportamenti consentiti e vietati all’interno della macchia, indicati nell’ordinanza del Settore Ambiente del Comune di Veglie n.° 12 del 6/3/2015;
2. chiusura dei cinque varchi carrabili, con accesso consentito solo ai mezzi di servizio (si risparmierebbe sui costi delle periodiche bonifiche ambientali da rifiuti speciali);
3. classificazione dell’area come “Oasi di protezione” nel prossimo piano faunistico-venatorio provinciale e regionale, (così come avvenuto per la macchia in contrada “Zanzara”, Comune di Leverano);
4. adeguare il P.R.G. al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia;
5. richiedere al Ministero dell’Ambiente il riconoscimento dell’area come “sito di importanza comunitaria”, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (sarebbe anche un marchio di qualità da sfruttare a livello turistico);
6. destinare il tratto di circonvallazione ovest con visuale sull’area in oggetto a strada paesaggistica, definita dal PPTR suddetto;
7. acquisizione dei suoli a macchia e pascolo di proprietà privata, di circa nove ettari (Fg. 18, P.lla 723; Fg. 26, P.lle 174, 239, 240; Fg. 27, P.lle 2, 1494, 1496), confinanti con l’area di proprietà comunale, per l’istituzione di un parco naturale (utilizzando finanziamenti europei);
8. bonifica del sito dai rifiuti speciali;
9. prevedere una vigilanza saltuaria a cura della polizia municipale.
10. rendere il parco in “Casa Natura / Campo scuola” per itinerari scolastici e per iniziative periodiche ecologiste come incontri culturali, mostre, estemporanee d’arte, pic-nic, ciclo raduno, footing, piste ciclabili».
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La mchia di Lupomonaco è in stato assalto vandalico da parte deigli aitanti locali e non.
Incuria? una macchia non ha bisogno di cure. Ha solo bisogno di essere lasciata sola, alla Natura. Invece è usata dai vandali locali per le loo porcate. Il Salento (bello vero? continuate a ripeterlo) viene vandalizzato tutti giorni dai selvaggi locali, tutti brave persone, padri di famiglia e timorati di Dio che non farebbero male a una mosca e magari anche con la figurina di Pare Pio nel portafoglio. Ma quando si tratta di rifiuti ogni posto è buono, ad eccezione del posto macchina fuori dalla porta di casa.