di Simona Colletta | 24 Febbraio 2016
Nessuna risposta da parte delle autorità competenti in seguito al sit-in organizzato dall’associazione VAS (Verdi Ambiente Società), circa il ripristino dello stato di degrado in cui versa la macchia mediterranea Sferracavalli e Lupomonaco.
«Nessuno ci ha dato un risposta, nessuno sino ad ora si sta interessando al problema da noi portato alla luce», fa sapere Mimmo Giglio, portavoce regionale dei Verdi.
Arriva così un esposto-diffida presentato al Sindaco del Comune di Veglie ed inoltrato per conoscenza ai Carabinieri della locale Stazione ed alla Procura di Lecce.
«In virtù del suo straordinario valore naturalistico e paesaggistico LUPOMONACO e SFERRACAVALLI, un territorio completamente ricoperto da un’intensa macchia mediterranea, con boschi ed essenze arboree di eccezionale importanza, OGGI si presenta abbandonata a sé alla mercé del vandalismo, ove persiste un casolare rifugio, con dintorni tra gli arbusti e le piante notevoli rifiuti di vario genere, per lo più pericolosi come la presenza costante ovunque di pannelli eternit di amianto- si evince dalla segnalazione – spesso resa alla facile mano incendiaria per i rifiuti di potatura e di rami secchi è per lo più invasa da pascoli e da cacciatori per l’assenza di cartelli indicanti il divieto di caccia e di accesso al gregge pascolante. Amianto, copertoni, materiali edili e rifiuti speciali di ogni genere. il taglio di arbusti di leccio e lentisco, presumibilmente per la raccolta di legna; incenerimento di pneumatici, di sfalci e potature derivanti da manutenzione di verde privato. Noi Verdi (associazione VAS-Onlus di Veglie), DENUNCIAMO lo stato in cui si trovano queste due oasi naturali Lupomonaco e Sferracavalli, cercando di indicare i colpevoli di tale dissesto e puntando il dito contro chi ha persistito impunemente senza che si vigili contro questo abuso perpetuato e contro chi si è reso negligente per anni di tali misfatti a danno della natura.
INVITIAMO URGENTEMENTE tutte le Autorità preposte, Forze dell’Ordine a intervenire sul loco onde eliminare tutto quanto riguardano i rifiuti in esse abbandonate da ignoti e di ripristinarne la purezza e il paesaggio naturale quale merita di essere con tutte le attenzioni e gli obblighi che la normativa prescrive.
Al Sindaco del Comune di Veglie, dr. Claudio Paladini, sicché custode di queste oasi naturali, CHIEDIAMO URGENTEMENTE Sua attenzione ad alcuni possibili interventi utili alla conservazione del bene in oggetto:
– bonifica del sito e pulizia urgente dei rifiuti speciali e di vario genere;
– tabellazione dell’area, ai varchi principali, che illustri i comportamenti consentiti e vietati all’interno della macchia, indicati nell’ordinanza del Settore Ambiente del Comune di Veglie n.° 12 del 6/3/2015, sicché IL DIVIETO DI ACCESSO CON AUTO E DIVIETO DI CACCIA E DI PASCOLO;
– chiusura dei cinque varchi carrabili, CON PIETRE E MASSI con un solo accesso consentito solo ai mezzi di servizio (VV.FF. , operatori ecologici servizio di N.U.);
– classificazione dell’area come “Oasi di protezione” nel prossimo piano faunistico-venatorio provinciale e regionale;
– adeguare il P.R.G. al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia;
– richiedere al Ministero dell’Ambiente il riconoscimento dell’area come “sito di importanza comunitaria”, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, istituzione di un parco naturale (utilizzando finanziamenti europei);
– ripristino del casolare in legno posto all’interno dell’area naturale, con la relativa video sorveglianza per divenire rifugio/ sosta per le visite guidate scolastiche e turistiche e trasformare il sito in Casa Natura/campo scuola per le scuole di ogni ordine e grado;
– prevedere una vigilanza saltuaria a cura della polizia municipale in collaborazione delle associazioni di volontariato ecologista.
Precisiamo che noi VAS (verdi ambiente e società/onlus) ci muoveremmo prontamente per difendere il territorio anche da eventuali interessi speculativi“.
Nell’interesse dei cittadini di Veglie ci auguriamo che questa segnalazione induca sia il Sindaco e il responsabile alle Politiche Ambientali, nonché le Autorità preposte e le Forze dell’ordine ad intervenire quanto prima per bonificare la zona e restituirla alla cittadinanza».
11 Febbraio 2014
12 Febbraio 2016
24 Gennaio 2016
28 Novembre 2017
26 Gennaio 2018
2 mesi ago
26 Gennaio 2018
Tutti i cittadini italiani portano in dichiarazione fiscale...26 Gennaio 2018
Nel calcolo dell’Indicatore Situazione Economica...26 Gennaio 2018
La formula di ospitalità del bed and breakfast (B&B)...26 Gennaio 2018
L’assegno al nucleo familiare (ANF) è un sostegno...