di Simona Colletta | 19 Ottobre 2016
Il Forum Ambiente e Salute ha promosso un appello, a cui hanno aderito numerose associazioni ambientaliste tra cui il Comitato Ambiente Sano, circa la scelta di fitodepurazione e riciclo dei reflui contrastando lo scarico a mare.
Inoltre nei prossimi giorni si svolgerà una manifestazione pubblica e, appena definiti, saranno resi noti luogo e data.
Ecco il testo integrale dell’appello:
«Fitodepurazione delle acque reflue, con riciclo per l’agricoltura e per la ricarica della falda;
oppure discarica in mare delle stesse depurate: un’alternativa tra recupero e difesa dell’acqua dolce, oppure distruzione del bene primario e a rischio di depauperazione irreversibile. Tale alternativa non si è prospettata nel significato strutturale di confronto su opzioni opposte, anche per la mancata mobilitazione dell’opinione pubblica del Salento, coinvolto globalmente, su un aspetto primario del territorio; è invece rimasta confinata nella dimensione di scontro localistico, almeno in un caso. La problematica interpella scelte fondamentali per il nostro territorio, che subisce gravi contraccolpi dalla criticità in cui versano gli impianti di depurazione (con le conseguenti pesanti sanzioni) e per la precarietà e criticità del suo sistema idrico; tali scelte si collocano inoltre all’interno di due visioni contrapposte di gestione delle risorse naturali : da un lato l’illusione irresponsabile di una disponibilità illimitata dell’acqua dolce e potabile, che legittima lo spreco e la dispersione in mare ; dall’altro il dovere di chiudere il cerchio del suo utilizzo: quindi restituirla alla falda depurata, dopo un uso accorto, a partire dall’agricoltura.
Il Salento in primis deve promuovere e sostenere la seconda opzione: assenza di risorse idriche di superficie; disponibilità solo di acqua da falda; suo abbassamento, per un uso crescente e incontrollato che favorisce la salinificazione con isterilimento del suolo agricolo (quindi maggior ricorso a concimi chimici); il suo inquinamento batteriologico e chimico, anche per le diverse discariche abusive e non. In tale scenario l’acqua di falda diventa una risorsa sempre più scarseggiante e inquinata perfino più nociva per la salute e l’ambiente.
Per quanto premesso le sottoscritte associazioni e movimenti dichiarano indispensabile una scelta definitiva da parte delle istituzioni e degli enti responsabili a favore dei progetto di fitodepurazione e comunque del riciclo dell’acqua, accelerando gli iter, anche per rispondere sollecitamente ad esigenze collaterali (completamento e attivazione dei sistemi fognari): esso è l’unico percorso virtuoso e doveroso. Ciò deve valere per ogni località salentina e regionale e per ogni intervento di realizzazione o ristrutturazione dei depuratori».
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