di Tiziana Marcucci | 22 Agosto 2022
La riapertura delle Scuole ormai è vicina e uno degli interrogativi più frequenti per le
famiglie riguarda i termini di applicazione della normativa anti Covid-19. Via
l’obbligo di vaccinazione del personale scolastico scaduto il 15 giungo, via l’obbligo
di indossare le mascherine dal 1° settembre. Via tutte le regole dal 1° settembre.
Così spiega il Ministero nella nota 1998 del 19 agosto inviata alle scuole. Ma vanno
fatte delle precisazioni.
Sono diversi gli articoli pubblicati in questi giorni che riportano le Linee guida dell’ISS
(Istituto Superiore di Sanità), sia per l’Infanzia che per la Primaria e Secondaria, e
che attirano l’attenzione dei lettori.
Ma cosa sono le Linee guida? Si tratta di un documento tecnico messo a punto
dall’Istituto Superiore di Sanità, con i ministeri della Salute e dell’Istruzione e la
Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Il documento comprende delle
‘Indicazioni strategiche ai fini di mitigazione delle infezioni da Sars-CoV-2 in ambito
scolastico (anno scolastico 2022-2023)’. Trattandosi di documento tecnico, le Linee
guida non costituiscono obblighi: per modificare l’impianto esistente è necessario
un decreto legge .
Cerchiamo di spiegarci meglio: il Ministero dell’Istruzione, con la nota del 19 agosto
a firma del capo dipartimento Stefano Versari, fissa alcuni chiarimenti in merito alle
misure per il contrasto alla diffusione del contagio da Covid-19. Alla data attuale, le
misure emergenziali sono valide sino al 31 agosto 2022, data che indica la fine
dell’anno scolastico in corso, e, in assenza di ulteriore specifiche proroghe o rinnovi,
i loro effetti non valgono nel prossimo anno scolastico 2022/2023. L’articolo 3 del
decreto-legge n. 24/2022, decreto citato nelle Linee guida, ha previsto che, fino al
31 dicembre 2022, il Ministro della Salute, di concerto con i Ministri competenti per
materia o d’intesa con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, può
adottare e aggiornare linee guida e protocolli volti a regolare lo svolgimento in
sicurezza dei servizi e delle attività economiche, produttive e sociali. Sarà cura del
Ministero della Salute informare sulle eventuali nuove misure di prevenzione e
sicurezza a seconda dell’evoluzione della situazione epidemiologica adottate dalle
competenti autorità sanitarie e, di conseguenza, fornire alle Istituzioni scolastiche le
opportune e necessarie indicazioni operative.
Le regole indicate nelle Linee guida per il ritorno in aula sono basate su un doppio
‘livello’: da un lato misure standard di “prevenzione di base” per l’inizio dell’anno
scolastico, uguali per tutti gli ordini di Scuola, che tengono conto del quadro
attuale, e dall’altro, possibili misure ulteriori da modulare “gradualmente e solo in
seguito a precise decisioni di carattere sanitario a livello nazionale”, in base alla
valutazione del rischio e al possibile cambiamento del quadro epidemiologico.
Le indicazioni di base per le Scuole del I e del II ciclo di Istruzione, comprese le
scuole paritarie e quelle non paritarie, i percorsi di Istruzione e Formazione
Professionale (Ie FP), i Centri provinciali per l’Istruzione degli adulti, prevedono:
Permanenza a scuola consentita solo in assenza di sintomi febbrili e solo in assenza
di test diagnostico per la ricerca di SARS-CoV-2 positivo;Igiene delle mani ed
“etichetta respiratoria”; Utilizzo di dispositivi di protezione respiratoria (FFP2) per
personale scolastico e alunni che sono a rischio di sviluppare forme severe di COVID-
19; Sanificazione ordinaria (periodica) e straordinaria in presenza di uno o più casi
confermati; Strumenti per gestione casi sospetti/confermati e contatti; Ricambi
d’aria frequenti.
Se il quadro epidemiologico dovesse cambiare, si passerà al livello successivo con
indicazioni più restrittive, quali: Distanziamento di almeno 1 metro (ove le
condizioni logistiche e strutturali lo consentano);Precauzioni nei momenti a rischio
di aggregazione; Aumento frequenza sanificazione periodica;Gestione di attività
extracurriculari e laboratori ; Mascherine chirurgiche, o FFP2, in posizione statica
e/o dinamica; Concessione palestre/locali a terzi con obbligo di sanificazione;
Somministrazione dei pasti nelle mense con turnazione; Consumo delle merende al
banco.
Per quel che riguarda, invece, i Servizi Educativi per l’Infanzia e le Scuole
dell’Infanzia, in caso di risalita dei contagi, l’ISS ha pubblicato delle indicazioni
specifiche: Attività educative da svolgersi prevedendo gruppi stabili di bambini,
compatibilmente con gli spazi disponibili e le potenzialità organizzative; Divieto di
portare negli spazi delle attività oggetti o giochi da casa, evitando l’uso promiscuo di
giocattoli tra bambini appartenenti a gruppi diversi; Accoglienza e ricongiungimento,
ove possibile, organizzati all’esterno e, qualora si svolgano in ambiente chiuso,
provvedendo alla pulizia approfondita e all’aerazione frequente e adeguata dello
spazio;Accesso alla struttura con accompagnamento da parte di un solo adulto;
Somministrazione dei pasti nei locali delle mense scolastiche, limitando il più
possibile la promiscuità tra bambini di gruppi diversi;Consumo delle merende nello
stesso spazio di esperienza dedicato al gruppo dei bambini.
Sulla questione riguardante le mascherine solo per i fragili e in caso di nuove
ondate, il ministro Bianchi afferma: “Le misure sono indicate dalle autorità sanitarie
proprio per tutelare i fragili. L’Istituto Superiore di Sanità ha indicato chiaramente un
set di azioni che si possono mettere in campo in modo diverso al variare della
pandemia”.
A proposito della qualità dell’aria nelle classi, sulla Gazzetta Ufficiale del 3 agosto
sono state pubblicate le Linee guida sugli impianti di aerazione e purificazione delle
Scuole, dove si sottolinea che “la qualità dell’aria negli ambienti chiusi è requisito
fondamentale, sia dal punto di vista degli inquinanti che della carica microbica per il
mantenimento della buona salute della popolazione scolastica”. È evidente che
l’utilizzo dei dispositivi di sanificazione, purificazione/ventilazione possono influire,
positivamente, nella qualità dell’aria di una classe. Ma anche la semplice
ventilazione delle aule attraverso l’apertura delle finestre può migliorare
sensibilmente la qualità dell’aria, favorendo la diluizione e la riduzione sia di agenti
chimici liberati all’interno sia di virus e batteri rilasciati dagli occupanti. Ma non
vanno trascurate le altre misure di prevenzione, perché: “Né la ventilazione naturale
né quella meccanica – ribadisce il documento – possono da sole prevenire l’infezione
e sono da utilizzare in combinazione con altre misure di protezione in quanto parte di
una strategia di riduzione del rischio. La semplice presenza di un impianto di
ventilazione meccanica, anche se dotata di un sistema di filtraggio, non garantisce
completamente il rischio di una trasmissione del virus, ma semmai ne riduce le
probabilità”.
Il capo dipartimento Versari invita anche ogni Dirigente scolastico a verificare lo
stato dell’aria, richiedendo “alle Autorità competenti (Dipartimenti di prevenzione
delle ASL e ARPA) di effettuare le attività preliminari di monitoraggio della qualità
dell’aria e di individuare le soluzioni più efficaci da adottare”. “Intanto, dopo tre anni
di Covid, le Scuole non hanno aule nuove ma classi sempre sovraffollate e prive dei
tanto decantati sistemi di ventilazione meccanica, hanno perso persino
quell’organico aggiuntivo di oltre 80mila unità, lo scorso anno già dimezzato”,
afferma Marcello Pacifico, Presidente nazionale Anief.
Insomma, disponiamoci positivamente verso l’inizio del nuovo anno scolastico,
augurandoci che sia più vicino alla “normalità” , non dimenticando che una dose di
sano ottimismo in combinazione con il personale senso di responsabilità e la fiducia
nelle competenze professionali e umane di tutti gli operatori scolastici, possono
contribuire a“prepararsi ed essere pronti“.
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