di Doni Buccarella | 04 Settembre 2022
La guerra, la violenza in tutte le sue forme, la povertà, la mancanza di affetto e ogni cosa che ci accade e che non accettiamo ci fa sprofondare nella tristezza. Questa condizione dell’anima che ci accompagna per tutta la vita sembra inevitabile e ci impedisce, spesso, di vedere il lato buono delle cose e di godere di esse. Ma sovviene ora una specie di rifiuto, infatti non si può accettare assolutamente che le persone siano “approdate” sulla Terra per vivere nella tristezza. Quest’ultima è l’esatta contrapposizione della gioia, eppure ne prende sempre il sopravvento. Ma perché? La risposta è semplice: prendiamo in esame l’animo umano, esso è delicato e suscettibile; paragoniamolo ad un cerbiatto che trascorre la sua vita brucando serenamente l’erba, ma, al minimo fruscio, corre via spaventato. Il rumore, qualsiasi esso sia, lieve o acuto, ci spaventa e ci fa scappare lontano dalla realtà che stiamo vivendo, dunque nel momento in cui corriamo via, diveniamo preda della tristezza. Ci manca la maturità per affrontare le situazioni e il “rumore” è tutto ciò che ci scomoda, è tutto ciò che non accettiamo. Per eludere la tristezza, purtroppo, le persone a volte sono costrette ad alienarsi ed ecco che subentrano la droga, l’alcol, il sesso. Ma sia chiaro che tutto ciò non serve a nulla, se non a distruggere ancora di più il nostro essere nel profondo. Ciò che ci serve, dunque, è pensare positivo. Pensiamo e convinciamoci che, nel 90% dei casi, possiamo tranquillamente sconfiggere la tristezza, questa acerrima nemica che gode nel vedere sgorgare le lacrime dai nostri occhi.
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