Curiosità, Interviste / Guagnano
di Redazione | 14 Agosto 2014
Mancano ormai meno di dieci giorni al Premio Terre del Negroamaro e tra forfait e aspre polemiche, sfociate nella costituzione del Comitato Negroamore, la tensione continua, inevitabilmente, a salire.
Era inevitabile, dunque, non ascoltare il parere di uno dei fondatori di questo grosso evento, da due anni fuori dall’organizzazione della manifestazione, e attuale componente del comitato No-Tosi, l’ex Consigliere con delega alla Cultura Francois Imperiale.
Imperiale ha organizzato, insieme ai suoi vecchi collaboratori, quattro edizioni del “Premio”, ma a seguito dell’uscita dalla prima giunta Leone, insieme al suo gruppo consiliare di maggioranza, l’allora amministrazione cadde e lui non fu piú eletto, lasciando le redini della kermesse guagnanese in mano all’attuale compagine di governo.
Cosa ne pensa dell’assegnazione del Premio Terre del Negroamaro al sindaco di Verona Flavio Tosi?
Il premio a Tosi è contemporaneamente un gesto di ingenuitá e di arroganza politica. L’Amministrazione Comunale sottovaluta il risentimento della cittadinanza nei confronti di questa situazione. Non serve affermare che il premio va alla cittá del Vinitaly. Non sono le istituzioni a fare le persone ma le persone a fare le istituzioni. Non si puó non considerare che Verona, con l’organizzazione del salone internazionale del vino e dei distillati, ha un tornaconto economico di grande rilevanza. Dovremmo essere noi ad avere l’ambizione di organizzarlo sul nostro territorio.
Ció detto, non possiamo far finta di niente al cospetto di una persona che ha costruito un intero consenso politico, non solo sul razzismo e sulla secessione, ma su posizioni di politica economica che penalizzano profondamente i nostri territori.
Premiando Tosi si offendono tutte quelle famiglie, e da noi sono tantissime, che vedono i loro figli partire da casa per cercare lavoro altrove. Il sud è tenuto, da forze politiche come la Lega Nord, ma non solo, in una condizione di voluto assistenzialismo, che impedisce la realizzazione di strutture e infrastrutture che lo facciano sviluppare economicamente. Premiare una persona che costruisce i consensi tenendo questo territorio in condizione di sottosviluppo è un’offesa a queste persone che soffrono la distanza dei propri cari.
Inoltre, assegnare il premio a Tosi va anche contro lo stesso regolamento di assegnazione, al quale ho contributo con una Delibera del 2009, nella quale si specifica che il riconoscimento deve essere assegnato ad una persona che ha promosso il territorio nel campo della cultura o dello sviluppo socioeconomico. Ne sono un esempio l’Istituto di Nanotecnologie premiato nel 2009 o Edoardo Winspeare nel 2010 o ancora Severino Garofano, padre del Patriglione, nonché il piú grande enologo del sud Italia, riconosciuto in tutto il mondo. Queste sono le persone che incarnano questo spirito. Tosi non mi sembra che sia un profilo di questo tipo. É un clamoroso autogol da parte dell’Amministrazione Comunale.
Che idea si è fatta sul dietrofront di Nabil Salameh e Paola Turci?
Io sono una persona molto pratica, conosco le esigenze di carattere economico e artistico, per cui credo che avrebbero anche potuto, specialmente Paola Turci che ne avrebbe avuto un compenso, ignorare la questione ed esibirsi. La scelta che hanno attuato è una dimostrazione di coraggio e di statura civica. Non sono cantanti che fanno solo il loro mestiere ma sono anche cittadini, persone pensanti e su un palco calcato da una persona che loro ritengono omofoba e xenofoba, non sono voluti salire. È una scelta che avrebbero anche potuto evitare per interessi sacrosanti e rispettabili ma hanno ritenuto di seguire un sentimento, una militanza civica. È stato un gesto di coraggio che merita soltanto un applauso da parte di chi oggi viene accusato di strumentalizzazioni politiche nell’opporsi a questa scelta. Non credo che Paola Turci o Nabil Bey abbiano interesse a vincere le prossime elezioni a Guagnano.
Come crede che dovrebbero comportarsi, invece, gli altri ospiti che andranno a ritirare i premi sul palco centrale?
È lo stesso discorso che ho fatto per gli artisti. Ognuno ha i suoi sacrosanti motivi per proteggere le proprie scelte, che siano di carattere imprenditoriale, giornalistico o, magari, di condivisione. Peró, a quelle realtá che provano disagio a calcare lo stesso palco di una personalitá cosí discussa, tenuto conto delle delusioni di tanti cittadini, consiglierei di non salire, fermo restando il mio rispetto nei confronti della loro decisione e la durezza della battaglia che noi intraprenderemo da adesso in poi.
Questa riflessione potrebbe essere anche estesa alle enogastronomie che parteciperanno attivamente alla buona riuscita dell’evento?
Naturalmente. Io comprendo il ruolo particolare di un imprenditore che ha il legittimo interesse a fare profitti e ad avere rapporti di buon vicinato con l’Amministrazione del territorio nel quale opera. Lo capisco, é legittimo, succede dappertutto. Peró, anche in questo caso, se ci sono aziende fortemente convinte della scelleratezza di questa decisione, dovrebbero fare un passo indietro.
A questo punto come le piacerebbe si comportasse l’Amministrazione Comunale?
Credo che dovrebbe fare un passo indietro, anche se ci spero poco, e preservare l’impianto organizzativo del Premio Terre del Negroamaro. Il “Premio” non è dell’Amministrazione e nemmeno di chi, come me, ha dato un contributo alla sua nascita, ma è dei guagnanesi. Ormai, è l’unico momento in cui i guagnanesi sentono di forte un protagonismo sul territorio. I guagnanesi sono innamorati di questa manifestazione e, per questa ragione, non si puó adottare il criterio “ora comandiamo noi e quindi facciamo come vogliamo”. Bisogna avere rispetto del lavoro fatto in precedenza e cercare di sostenerlo e, se possibile, migliorarlo. Se dovessero tornare indietro sulla loro scelta, poi, si dovrebbe aprire una discussione pubblica con chi dal 2009 in poi, ha lavorato a questa manifestazione. La nostra disponibilitá è totale, sia come ex amministratori che come membri del vecchio CTO. Ma è necessario che tornino sui propri passi da una scelta che è assolutamente antitetica con lo spirito iniziale di questo evento.
Quali sono a suo avviso le differenze organizzative del Premio Terre del Negroamaro, tra la sua gestione e quella attuale?
Il Premio Terre del Negroamaro é stato completamente stravolto. La scelta di premiare Tosi è una decisione figlia di un intendimento iniziale di questa amministrazione, ossia distruggere completamente quanto era stato fatto dal vecchio CTO, un lavoro di assoluta apertura. Avevamo scelto fin da subito di giocare senza rete, di coinvolgere tutte le parti, non a caso coinvolgemmo il segretario uscente della locale sezione del Partito Democratico Angelo Metrangolo, addirittura come coordinatore. Interessammo le parti sociali, discutemmo, a volte in maniera molto dura, con chi non condivideva le nostre decisioni ma si arrivava sempre ad una decisione unanime su quella che era la visione di sviluppo, terreno comune tra tutti. La discussione politica, invece, doveva essere una gara a chi faceva meglio. Quest’Amministrazione ha scelto invece il criterio “adesso ci siamo noi e facciamo come pare a noi” e per questo sta avendo grosse difficoltá, trovandosi davanti a persone ferite nel sentimento di condivisione di una visione di sviluppo strategico del territorio che, per la prima volta anche dentro una piccola comunitá come Guagnano, partiva dal basso, considerando che al sud è sempre partita dall’alto, e ció ci stava consentendo di ottenere un risultato che era sotto gli occhi di tutti. Quest’Amministrazione pensa soltanto all’evento, da sfruttare in chiave populistica, noi avevamo un progetto, il progetto “Guagnano Centro”, che durava tutto l’anno e al cui interno conteneva tante altre iniziative: dall’istituzione delle DE.CO. comunali, alla rivalutazione del centro storico cosí come si evince dal proseguimento dei lavori decisi nella precedente esperienza amministrativa, all’istituzione di percorsi, alla conversione del Museo del Negroamaro in un luogo vivo con all’interno un’enoteca comunale e un centro d’informazione turistica. Insomma, uno sviluppo strategico da attuare in 10/15 anni. Tutto questo, attualmente, è stato svilito, tant’è che, oltre agli ex amministratori, nell’attuale CTO non ci sono piú, o per lo meno sono pochissimi, gli attori di quella passata esperienza. L’attuale Comitato Tecnico Operativo, per il cui lavoro io nutro profondo rispetto, perché so quanto si lavora per un evento del genere, è piú uno staff del Sindaco. Non ha una dialettica democratica sui temi. Per questo ho chiesto le dimissioni di Antonio Congedo, lui ha una responsabilitá oggettiva: se avesse avuto dubbi sulla scelta di Tosi, come presidente, avrebbe dovuto farlo presente e combattere. Se, invece, ci si allinea sempre alle decisioni del Primo Cittadino non è piú un Comitato Tecnico ma uno staff, sacrosanto, ma sono due cose completamente diverse.
La decisione di premiare Tosi, infatti, sembra essere figlia della volontà di solo alcuni Amministratori che, tra l’altro e con ogni probabilitá, non hanno neanche coinvolto il Magnifico Rettore dell’Universitá del Salento, che ha sempre avuto l’ultima parola sulla scelta del premiato. Inoltre, se cosí fosse, ció configurerebbe una grave violazione di un regolamento approvato in Consiglio Comunale.
Il 12 agosto è stata ufficializzata la nascita del Comitato Negroamore. Qual è il ruolo di Francois Imperiale?
Il mio ruolo è lo stesso dei tanti cittadini che oggi non hanno ufficialmente cariche politiche, che si sentono traditi, offesi, che non condividono questa scelta e che si mettono insieme al di lá di qualsiasi estrazione politica, per fare massa critica e opporsi a questa decisione. Io sono uno dei tanti che dá il proprio contributo, per quello che puó, con il mio bagaglio di esperienza.
Questo comitato No-Tosi, quindi, è solo composto da liberi cittadini?
In una comunitá cosí piccola le parti si confondono. Si puó essere liberi cittadini, membri di un’associazione, ex candidati di una lista. Mettere, peró, tutto nel calderone dell’estrema sinistra che si oppone, è profondamente sbagliato. Le provenienze che oggi scelgono di fare massa critica sono diverse e non significa che in futuro saranno una lista elettorale. In questo momento non ci sono discussioni politiche, c’è solo un fare squadra per fermare questa scelleratezza.
Che tipo di azioni di protesta intraprenderá “Negroamore”?
Probabilmente, dopo ferragosto, avendone la possibilitá, indirremo un’iniziativa di piazza con interventi pubblici, per sensibilizzare la cittadinanza, oltreché con strumenti importanti quali Facebook, GuagnanoInforma, giornali, o con la classicitá di un comizio.
Per la serata del 22 agosto, invece, ci sono varie idee in ballo. La mia idea personale è di evitare di disturbare le persone che hanno il diritto di andare a mangiare, a bere, a vedere gli spettacoli e godersi l’evento. Tutti gli strumenti democratici e, ovviamente, non violenti, che preservino il regolare svolgimento della manifestazione, ognuno potrá attuarli, da quello che puó essere uno sventolio di tricolori a un fischio. Al momento, comunque, il Comitato Negroamore non ha ancora sviluppato idee precise ma siamo d’accordo nel voler rispettare tutti.
Un considerazione finale?
Questa polemica non deve mai mettere in discussione la continuazione dell’esistenza del Premio. Il Premio deve essere tutelato e, certamente, arricchito di contenuti che, rispetto a ció che avevamo in mente, in queste ultime edizioni non si vedono. Va ampliato e, se ci sará la possibilitá, maggiormente sostenuto economicamente, magari estendendolo anche a due/tre serate, all’interno di un progetto piú ampio.
Dire che il Premio Terre del Negroamaro è una manifestazione inutile, nella quale si sprecano soldi pubblici, è un errore madornale che va contro il sentimento di una comunitá.
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LA SINDROME DELLO SCHIAVO ( OVVERO SUDDITANZA PSICOLOGICA VERSO CHI TI SOTTOMETTE ) .
DEFINIZIONE :” In un individuo, la sindrome dello schiavo è un comportamento patologico che lo porta a difendere sistematicamente le classi più privilegiate a discapito di quelle da cui proviene egli stesso. Questa sindrome diminuisce le capacità d’analisi dello schiavo e si traduce in un bloccaggio psicologico che lo incita ad agire di preferenza contro i suoi propri interessi al profitto di quelli che lo sfruttano.”
ANALISI DEI SINTOMI :” L’amore smisurato che prova lo schiavo nei confronti del padrone, degli azionisti o dei miliardari, è l’atto di fede che contraddistingue il suo discorso. Lo schiavo agisce senza riuscire a distinguere ciò che per lui è un bene, egli intellettualizza il dibattito per tentare di convincerci che attingere dai potenti è sempre la cosa peggiore, quando egli stesso ne è uno dei beneficiari. Gli argomenti economici che invoca senza tregua sono stati utilizzati per forgiare la sua convinzione, la sindrome dello schiavo è purtroppo una vocazione che nasce in giovane età e contro la quale non esiste alcun rimedio. Lo schiavo non ha scelto di amare i potenti, egli ama i potenti semplicemente perché è uno schiavo.”
La vicenda del premio Terre del Negramaro che quest’anno prevede l’assegnazione di un riconoscimento anche al leghista Flavio Tosi , credo sia un evidente esempio di masochistica sindrome dello schiavo , di cui sembra essere affetto qualcuno degli organizzatori e protagonisti dell’invito . Ma della stessa sindrome sembrano essere affetti anche coloro , semplici cittadini o peggio , personaggi e artisti pubblici, che tendono a giustificare e a condividere la scelta fatta dagli amministratori di Guagnano . A mio parere , solo e soltanto dopo che Tosi ammetterà che il Sud Italia è stato , ed è tutt’ora , vittima di politiche economiche e sociali , imposte dai governi nazionali ( anche soprattutto da quelli a trazione leghista ) al nostro territorio , considerato una vera e propria colonia interna, allora si potrà prendere in considerazione un’ eventuale collaborazione per il rilancio dell’economia salentina , attraverso la promozione di uno dei suoi prodotti simbolo , il vino .
Deve riconoscere , Flavio , che il suo compagno leghista Zaia, nonché presidente della regione veneta , HA FATTO MOLTO MALE AL SUD da Ministro dell’ Agricoltura ( uno su tutti la vicenda delle quote latte pagate con i fondi FAS destinati al SUD ) . Deve ammettere che se il Sud Italia è così indietro , sicuramente non è colpa solo della tanto bersagliata classe dirigente meridionale ( classe dirigente che , intendiamoci , non ha scelto sicuramente la gente, ma da quei politici con i quali il leghista Tosi al pari dei suoi colleghi di altri schieramenti , fa alleanze – e non è poi così diversa dalla tanto acclamata e presunta “onesta ed efficiente” classe dirigente patana . Esempi ? un’infinità ! partiamo da EXPO 2015 e MOSE , che da soli valgono gli scandali di tutte le regioni meridionali messe insieme , ma poi ci sono i casi Pavia , Genova , Torino con i suoi 3,5 MILIARDI di deficit , la Milano da bere delle mani sporche e capitale immorale d’I-taglia .. e mi fermo qui per ragioni spaziotemporali ), ma anche e soprattutto per colpa di una scientifica volontà dei governi nazionali ( destra sinistra centro tecnici , con la parte da leoni svolta proprio da quelli a trazione forzista – leghista ) , che hanno voluto e costruito oltre il 90% delle infrastrutture solo al Centro Nord ! Infrastrutture che hanno consentito una imprenditoria e una ricchezza diffusa , con il Sud assunto a ruolo di fornitore di manodopera e cervelli di importazione ( che doveva poi lasciare metà stipendio al Nord in vitto e alloggio ). Strade , autostrade ( alcune addirittura doppioni , come la BRE-BE-MI appena inaugurata da Renzi, altre completamente inutili come la Orte-Mestre , la TAV ..) , stazioni ferroviarie , alta velocità stradale e ferroviaria fatte con i soldi di tutti ( anche di noi meridionali ) ma realizzate solo al Nord Centro . Per non parlare del comportamento cinico e razzista dell’idea federalista del suo partito che prevede, una volta raggiunto posizioni di privilegio per una serie di servizi pubblici grazie a fiumi di denaro pubblico per scuole , università , servizi sociali, aziende municipalizzate , ospedali ecc.. l’idea di mantenere gli stessi standard di costi con finanziamenti centrali vengono ripartiti in base alla spesa storica per ogni servizio erogato. Con la conseguenza che al Sud si allontanerà sempre di più la speranza per i meridionali di avere servizi degni di una nazione civile e solidale , come prevede anche l’art. 119 della Costituzione ( che rimane una Costituzione bella e impossibile ), mentre al Nord , oltre agli incentivi statali potranno aggiungersi anche gli spostamenti interni di denaro pubblico proveniente da altre regioni , soprattutto meridionali , per i migliori servizi erogati . Penso ad esempio , alle quote del Servizio Sanitario Nazionale per migliori servizi ospedalieri ( e ti credo, con tutti quei soldi potrai sempre offrire un servizio migliore ed attirare i migliori specialisti in circolazione ) , ma anche alle Università e centri di ricerca. Ecco perché siamo assolutamente in disaccordo con queste iniziative folcloristiche fatte da esponenti pubblici , come il Sindaco di Guagnano e chi la pensa come lui. Nessuna forma di razzismo , nessuna preclusione e nessuna vendetta . Chiediamo il rispetto della nostra dignità e soprattutto il rispetto per i nostri figli e le future generazioni .