di Emanuela De Blasi | 30 Settembre 2015
Gravi le accuse che Rosato muove alla maggioranza Tondo in merito alla questione dell’illuminazione di Via Vescovo Faggiano.
L’inesistenza di atti in merito e di conseguenza la grave violazione del Testo Unico sull’ordinamento degli enti locali sono in breve le imputazioni che hanno determinato la replica del consigliere di opposizione di Salice al primo cittadino che sulla stampa locale lo aveva accusato di sollevare inutili polemiche senza prima adeguatamente informarsi sulle questioni.
“Non risulta che la Giunta o il Responsabile del Settore abbiano adottato alcun provvedimento che confermi quanto da lui sostenuto, lo invito pubblicamente a dimostrare il contrario”, dice Rosato che respinge senza esitazioni le accuse al mittente ricordando al sindaco che il Testo Unico impone rigorose regole per l’assunzione di una spesa a carico del Comune.
E ribaltando le critiche si chiede se sia lecito supporre che ci si trovi di fronte ad un Sindaco ignorante che non conosce né il funzionamento della macchina amministrativa né quello che avviene negli uffici comunali e nel paese in genere.
“A meno che – sostiene – consapevole di tutta la situazione, abbia voluto ordinare i lavori per compiacere qualcuno. Oppure è una decisione presa solo per soddisfare una bulimia pseudo-rivoluzionaria e ridicola di un Sindaco inadeguato, politicamente incapace di intendere e volere, affetto da mania di onnipotenza e protagonismo sconclusionato?”.
Accanto a quello che Rosato chiama “mistificatore del nulla” ci sarebbe poi una schiera di “cortigiani e politici che non hanno mai avuto la consapevolezza del proprio ruolo, preoccupati e occupati solo a mantenere, ad ogni costo, i loro privilegi”.
Con siffatte premesse la conclusione a cui giunge il consigliere è che a farne le spese saranno anche questa volta i cittadini che dovranno pagare una violazione che dovrà essere sanata. Tuttavia Rosato si augura che, almeno per una volta, a pagare sia chi ha voluto “mantenere promesse con spregio delle norme e del rispetto della corretta amministrazione”.
Conclude Rosato, rivolgendosi al sindaco, “sono io che non so leggere le carte o sei tu che non sei in grado di sapere se esse esistono o meno? Ormai lo sanno pure i muri che la tua amministrazione è completamente ferma, senza bussola e incapace di produrre atti concreti che vadano nella giusta direzione, cioè verso l’interesse della cittadinanza”.
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