di Emanuela De Blasi | 20 Febbraio 2016
«E’ contro natura l’omosessualità», con questo incipit Antonino Ingrosso, Segretario Nazionale del CDL (Costituente Democratica Liberale), si schiera accanto ad Antonella Persano.
«Non ho niente contro i gay che stanno insieme, però sento il dovere di esprimere la mia solidarietà verso coloro che esprimono il differente pensiero», dichiara il segretario riferendosi alle «accuse mediatiche» rivolte alla dott.ssa Persano e, usando la metafora della «spina maschio e spina femmina capaci di procreare una spinetta» dice «noi siamo uomini sani e forti, siamo fatti per amare l’altro sesso femminile. La spinetta, quando nasce cerca il seno della sua mamma. Non va a cercare la spina dell’altra spina… magari trova il filo per ciucciare con il rischio di rimanere fulminato…».
Ancora più vergognoso è, per Antonino Ingrosso, il fatto che quando una persona esprime il suo pensiero altri, invece di confrontarsi, arrivano a chiedere alla gente di non andare a fare analisi in uno studio professionale, «all’avanguardia» come quello della dottoressa Persano.
«Io non sono un Salicese, conosco il territorio, e conosco la dottoressa Persano, ancor più, l’onestà, la professionalità e la serietà della Dottoressa, conosco anche l’idea politica, che mantiene fede al suo IO, e quindi se alcuni personaggi, con il loro atteggiamento o attraverso mezzi di comunicazione, vogliono destabilizzare la sua professionalità è vergognoso», dice il segretario Ingrosso.
«Oggi siamo allo squallore umano e politico nel cercare di far passare la legge per le unioni civili, non tanto per dare sostegno al fantomatico compagno/a. Ma specialmente per poter comprare un utero che poi viene adoperato per soli scopi innaturali. Mai si è visto nella storia quanto di immondo sta accadendo», continua, sostenendo che «l’Arcigay Salento non fa bella figura a dichiarare di boicottare uno studio serio e famoso di proprietà della dottoressa».
«Abbiamo una dignità da difendere», dice. «Siamo arrivati al punto di aver smarrito la propria identità nonché la propria natura. Mi riferisco a quanto accaduto in California, accoppiamento donna animale», continua il segretario nazionale che si domanda «dove siamo finiti».
Per lui il rischio è che «continuando di questo passo si arriverà perfino che saranno legalizzati gli accoppiamenti tra essere umano e animale».
«Il nostro orgoglio viene calpestato e non riusciamo a reagire. Però che bei tempi prima del 1945… molte cose funzionavano alla perfezione, ogni cosa suo posto», conclude.
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