di Emanuela De Blasi | 27 Giugno 2016
Esortazione al confronto e alla discussione da parte di Emanuele Fina, iscritto al PD di Salice, che, in vista delle prossime elezioni amministrative, spera che il suo partito si apra alla cittadinanza e non resti chiuso nel solo intento di difendere l’Amministrazione Comunale di cui fa parte ma da cui dovrebbe anche distinguersi.
«E’ legittimo che Tondo, Sindaco uscente, valuti la possibilità di ricandidarsi; non è accettabile che il PD diventi un appendice dell’Amministrazione, esautorato, di fatto, delle sue funzioni», dice Fina ricordando che, secondo Statuto di partito, le decisioni fondamentali che riguardano l’indirizzo politico, l’elezione delle più importanti cariche interne e la scelta delle candidature per le principali cariche istituzionali è affidata agli iscritti e agli elettori .
«Al di là degli aspetti formali, ritengo che il PD, anche alla luce degli ultimi risultati elettorali, non debba arroccarsi su posizioni di presunta autosufficienza ma aprirsi al confronto con le altre forze politiche prematuramente abbandonate, con i cittadini e con le associazioni; farlo non significa individuare all’interno di queste ultime candidati da inserire strumentalmente in lista per garantirsi il consenso ma confrontarsi sui problemi della nostra comunità, recepirne le istanze e tradurle in proposte di governo», continua Emanuele Fina che facendo una analisi del voto amministrativo di domenica non può fare a meno di documentare che «il PD vince laddove è in grado di essere perno di alleanze ampie con le forze migliori della società, di garantire un’ampia partecipazione e di farsi interprete della legittima richiesta di cambiamento e di buone pratiche di governo; dove pensa di conservare rendite di posizione e di costruire il successo con vecchie logiche di palazzo la sconfitta è assicurata».
Analisi che, secondo Fina, non può essere ignorata da «chi oggi rappresenta meno di un terzo del paese e deve fare i conti con il malcontento della cittadinanza».
D’altra parte il membro del PD non si dice contrario a certi possibili candidature, nomi che aleggiano già nell’aria da qualche tempo, ma ritiene solo che un’assemblea del partito aperta all’ascolto degli elettori, in cui sarebbe auspicabile tracciare un bilancio degli ultimi cinque anni di governo per stabilire insieme il percorso da seguire per le prossime amministrative, sarebbe la strada più giusta da seguire «perché una Salice così divisa non può più essere governata da una minoranza».
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