Football Guagnano 2008, Sport / Guagnano
di Enrico Civino | 04 Luglio 2014
Serve un modo per far crescere i talenti unificando i metodi di allenamento. Alzare l’asticella: occorre una squadra di ragazzini per supportare la prima. Dal sistema calcio al Guagnano che verrà. Vorremmo sapere quali sono le politiche per avere un clima più civile all’interno dello stadio. Si deve migliorare, educando i tifosi del domani. Un compito che riguarda la famiglia, la scuola, il club. Il Football Guagnano dovrebbe istituire una scuola sportiva per modulare impegno calcistico e scolastico ed evitare abbandoni (molti ragazzi se ne vanno a giocare nei paesi limitrofi). La formazione delle nuove generazioni deve essere in cima all’agenda. Come pensa il Guagnano di dare un impulso al vivaio? Perché, nonostante abbia tanti giovani sparpagliati in altre squadre, non riesce a lanciare giovani locali bravi in prima squadra? Perché a Guagnano non ci sono giocatori che esplodono prima? È attuabile per il Guagnano il progetto della seconda squadre? I talenti esistono anche in qui, come dimostrano i vari Simmini, Tondo e Ricciato. Da noi si fa fatica ogni domenica. Questo non ti consente di far esordire i giovani, anche per le pressioni dei tifosi. Il progetto delle seconde squadre, propedeutiche alla crescita dei talenti, è portato avanti da tempo dalla totalità delle squadre della nostra categoria. Consente, peraltro, di avere una metodologia di allenamento unificata alla prima squadra e di far crescere gli allenatori. Purtroppo nelle categorie inferiori, dove c’è un eccesso di squadre, vedono male questo progetto ma non la FIGC. È necessario, poi, che la squadra cresca in esperienza. Per portare più in alto il Guagnano ci vuole un altro top player? Ma in attacco. La società ha sempre l’obiettivo di migliorarsi. Ogni anno è stato fatto un passo in avanti e anche nel prossimo mercato, probabilmente, sarà fatto. Ma questa squadra non dipende dal top player bensì dal gioco di squadra: basti pensare al numero di giocatori che sono andati in goal. Qual è al momento l’idea della società? Verrà portato al “Carmen Longo” un giovane di prospettiva o si punterà su giocatori già affermati in categoria? È prematuro, certo, parlarne oggi a campionato appena finito. La differenza che c’è nell’intensità di gioco tra le squadre top della stagione scorsa e la nostra potrebbe essere dovuta al fatto che, con questa ossessione degli allenamenti, si stressa troppo il fisico degli atleti e si usa poco il pallone. Il nostro campionato, da qualcuno definito poco allenante, dal punto di vista dello stress e delle motivazioni è altamente allenante. Intanto sono iniziati, nella serata di martedì 1° luglio, i lavori in casa Guagnano: il raduno effettuato ha, di fatto, dato inizio alla fase di allestimento tecnico della compagine rossazzurra. All’incontro hanno preso parte oltre al direttore sportivo Mario Leo, il cassiere Giulio Bortone e mister Lorenzo “Re” Leone. Sono state stabilite delle linee guida per quanto riguarda la gestione del patrimonio calciatori in modo da ottimizzare le scelte e migliorare l’utilizzo degli stessi nell’ambito della squadra. Il lavoro simbiotico del tecnico e della dirigenza è alla base del progetto rossazzurro che, anche quest’anno, punterà alla valorizzazione dei giovani ed all’alta classifica. È stato possibile dare uno sguardo anche alla rosa della squadra e individuare eventuali lacune da colmare con nuovi inserimenti per rendere il Football Guagnano ancora più competitivo. Mantenendo la rosa intatta, ci sarà bisogno di un innesto per ogni reparto per poter affrontare il campionato 2014/15 con tranquillità e serenità. Oltre allo zoccolo duro dei ragazzi ed al giovanissimo Matteo Palazzo, si sono rivisti Danilo Rizzo, Antonio Lupo, Felice De Santis, Rosario Conte e Mattia Scalinci. Insomma si è trattato di una riunione proficua che non si è sbilanciata sui nomi di arrivi o partenze. Si è notata una buona atmosfera e tanta armonia negli intenti di ognuno, per le proprie competenze, crediamo faranno bene anche in questa stagione. Vedremo.
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