di Redazione | 21 Agosto 2014
Domani andrá in scena la sesta edizione del Premio Terre del Negroamaro ma la questione dell’assegnazione del riconoscimento principale dell’evento continua a far discutere. A parlare attraverso un comunicato stampa, stavolta è il circolo di Guagnano e Villa Baldassarri del Partito Democratico. Ecco il testo integrale.
«Ci preme fare chiarezza su due aspetti che hanno occupato in questi giorni il dibattito sull’assegnazione del “Premio Terre del Negroamaro”. In primis riteniamo opportuno esplicitare quanto siano distanti l’apertura ospitale di un territorio verso le altre culture e gli altri popoli e l’idea di attribuire un premio a chi si è sempre distinto con comportamenti – sotto ogni evidenza – fanatici e di chiusura verso culture diverse. La cultura dell’ospitalità non ammette – a nostro parere – deroghe su altre culture. L’ospitalità come noi la intendiamo è la stessa che ogni giorno ci impegniamo a diffondere nei confronti del rispetto delle persone. Non può esserci ospitalità senza rispetto. E poco conta se le persone siano di origine sinti, rom, africane, meridionali, se vengono da nord o da sud, da ovest o da est. Perché il rispetto deve essere totale. Questo valore non ci impedisce di combattere ogni razzismo, ogni discriminazione, ogni istinto prevaricatore dell’uomo sull’uomo, da qualsiasi parte provenga.
Se la giustizia in Italia ha ancora un valore, e per noi ce l’ha, una condanna in terzo grado «per propaganda di idee razziste» ad una personalità politica dovrebbe acquisire un significato tangibile di inadeguatezza morale a stare nelle istituzioni.
Flavio Tosi in quanto persona ha il sacrosanto diritto ad essere ospitato al pari di tutte le persone in ogni dove. Flavio Tosi, in quanto personalità politica impegnata in un partito xenofobo e razzista, condannato in terzo grado, non deve trovare spazi di agibilità politica per legittimare idee incompatibili con la nostra cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità.
Attribuirgli, addirittura un premio per mano di un’istituzione, significa cedere all’idea che anche il razzismo in fondo può entrare nelle istituzioni.
Noi, circolo PD – Guagnano e Villa Baldassarri, abbiamo un’opinione completamente diversa.
Motivo per cui, invitiamo a tenere separate la cultura dell’ospitalità di un territorio lato sensu, che è una cosa, e la scelta dissennata e autonoma di un’amministrazione di assegnare un premio politico ad un esponente di spicco della lega nord.
Infine, ci teniamo a precisare, che anche a nostro avviso, abbiamo considerato molto allegro il modus operandi del Gal “Terra d’arneo” guidato da Cosimo Durante. Ogni centesimo pubblico investito a sostegno di progetti che si presentano sotto il volto della valorizzazione del territorio deve saper valutare attentamente tutti i rischi potenziali di strumentalità politica. Per il resto il Gal a guida Durante ha saputo esprimere egregiamente il lavoro di facilitazione dei processi di sviluppo territoriale».
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La nostra Costituzione è fondamentalmente pluralista e democratica ed assegna un valore redentivo alla pena.
Precludere spazi di agibilità politica ad un condannato e creare tanto fermento e tanta ostilità, significa, pertanto, mettere in atto una pericolosa discriminazione sociale (odio nei confronti di chi mi è ostile) che ha le sue radici in una concezione razzista degli eventi. Non va dimenticato che politici, riabilitati dalla storia, hanno subito non solo la vergogna della condanna, ma anche la durezza del carcere. Sospendere il giudizio è, forse, l’atteggiamento più saggio.