Football Guagnano 2008, Sport / Guagnano
di Enrico Civino | 28 Settembre 2014
Pomeriggio soleggiato, 23 gradi di temperatura, leggero vento e terreno di gioco, innaffiato prima dell’inizio, in perfette condizioni. Esordio, in campionato, della prima squadra del Guagnano e prima vittoria. La domenica perfetta. Talmente perfetta da non sembrare vero. Invece è vero. Si confermano i baby fenomeni, quelli che secondo Leone porteranno il Guagnano a lottare di nuovo per i primi posti. Il sistema ripescato è giusto, oh yes. Un sistema in grado di far rendere il gruppo al massimo. PRIMO TEMPO: GOAL! 2’ Punizione da sinistra e conclusione in rete di Nestola; SECONDO TEMPO: GOAL! 62’ Cross da sinistra e tiro di Alfarano che conclude; GOAL! 66’ Gran tiro, su calcio di punizione, di Mele dai 35 metri e rete; GOAL! 73’ Accorcia le distanze De Paluanis per il Corigliano. LA PARTITA: Più del risultato e dei 3 punti, è l’atteggiamento che promette futuro a questa squadra. Lorenzo, puntando sul tridente e rinunciando alla maglia di lana del 4-5-1 ha spedito un messaggio di coraggio che la squadra ha raccolto, facendo sempre la partita (tranne nei minuti da 20’ al 35’, togliendo la palla al Corigliano, andandola a cercare lontano, come era difficile prevedere. La squadra gli risponde come fosse il suo terzo braccio. Empatia: potrebbe essere l’arma in più. Forse un giorno si dirà che il Mago Leone, lo Special One di Guagnano è nato in una piovosa notte casertana. Tutto perfetto. Bisogna dirlo: anche l’avversario. Il Corigliano è sembrato più uno sparring partner che un vero rivale. Arrendevole da subito, senza un minimo di grinta, sotto ritmo, con un modo di stare in campo un po’ cervellotico. Il Guagnano è piaciuto, ma bisogna per forza aspettare un altro test per capire se è tornato davvero. Guagnano, goleada e scoperte. Intanto è giusto che Lorenzo e compagnia si godano questi 3 gol (a uno). Risultato che rappresenta esattamente ciò che è successo in campo. Eppure anche in questa domenica di gioia ci sono stati segnali neri come corvi. Fin da prima della sfida. Dopo un quarto d’ora è cominciato un andamento lento, nel quale un Corigliano troppo rinunciatario dava comunque l’impressione di poter tenere, nel secondo tempo è arrivato il bel gol di Alfarano dopo il goal di rapina di Nestola al 2’ del primo tempo. 4 minuti ancora ed eravamo sul 3 a 0 a seguito di una stupenda punizione, da 35 metri, di Mele. Corvi scacciati? Macché, dopo nemmeno sei minuti De Paluanis sbuca sul corner di Catalano ed è 3 a 1. Ci risiamo, dicono i pessimisti. Invece no. Qui sboccia il Guagnano. Che comincia a disegnare azioni, dominare la gara senza più rischiare nulla (o quasi). Funziona tutto: il gioco, le fasce, i meccanismi, e i giocatori nei rispettivi ruoli. E c’erano state altre occasioni. Mario Leo stavolta non avrà assolutamente niente da dire. Forse Leone ha trovato la pozione. Alfarano, ormai è certo, rende al massimo in posizione centrale dietro la punta. Resinato è diventato un giocatore prezioso e ci sta bene nel tridente. Colletta e Chirivì si completano lì in mezzo: uno spezza, l’altro ricama. E poi, dopo la conferma di Nestola in quel ruolo, Lorenzo ha fatto bene a provare Simmini da subito a sinistra della difesa a 4. Lì il Guagnano ha sempre patito. Bene Caputo a destra, ma lui gioca a centro. Corigliano, errori e stanchezza. Adesso però, dopo aver dato al Guagnano quel che è del Guagnano, la domanda bisogna farsela. Perché questo Corigliano non basta a celebrare una rinascita. In campo c’era una squadra pronta per fare da vittima sacrificale, sia per il sistema scelto che per l’atteggiamento. Ma l’alibi non basta. Colazzo ha scelto un sistema a 4 col centrocampo a 5. Lo ha fatto per arginare i quattro giocatori d’offesa di Leone. Non ci è riuscito per nulla. Costantini e Catalano stavano bassi e soffrivano con gli altri. Colazzo ha sbagliato anche la scelta dei centrali. Né Samueli né Maniera hanno dato uno straccio di gioco. Già, i cambi. Di uomini e di sistema alla ricerca della rimonta. Non è cambiato nulla. Anzi. Perché al Corigliano quello che manca di più è lo spirito. Non lotta, non corre come ha fatto domenica scorsa. Son brutti segnali. Colazzo deve ritrovare quello spirito, altrimenti saranno guai. Felice esordio per i ragazzini Leardi e Pastorelli. L’ARBITRO: DAVIDE SCARAGGI, della Sezione di Molfetta – Esordiente in PRIMA CATEGORIA, ha tenuto in pugno la partita. Qualche imprecisione, ma tutto sommato se l’è cavata bene. Buon esordio.
I tabellini della gara:
GUAGNANO – CORIGLIANO 3-1 (1-0)
GUAGNANO: (4-3-3) 1.Miccoli 7; 2. Caputo 7 (14. Leardi s.v.), 5.Ricciato 7, 6. Mele 7, 3.Simmini 7; 8.Colletta 8, 4.Chirivì 7, 11.Scalinci 7; 7.Resinato 7 (16.Pastorelli s.v.), 9.Alfarano 7 (18. Gigante s.v.), 10.Nestola 8. A disp.: 12.Leccese, 13.Montefrancesco, , 15.Casaluci, 17.Persano. Allenatore: Lorenzo “RE” Leone.
D.B.CORIGLIANO: (4-5-1) 1.Gentile 7; 2.Maniera 6, 5.Samueli A. 6, 6.Donno M. 6, 3.Samueli R. 5; 7.Costantini R. 6, 4.De Paluanis 7, 8.Carati 7, 10.Donno U. 7, 11.Catalano 6; 9.Chiriatti 5. A disp.: 12.De Matteis, 13. Costantini. 14. Polimeno, 15.Chirco, 16.Galiotta 7, 17.Caracuta 6, 18.Luperto 6. Allenatore: Nicola Colazzo.
ARBITRO: Scaraggi di Molfetta 6,5.
RETI: 2’ Nestola, 62’ Alfarano, 66’ Mele, 73’ De Paluanis..
NOTE: Spettatori: 200 circa. Ammoniti: Chirivì, Mele, Colletta e Leardi (G), Caracuto (DB). Angoli: 6 a 4 per il Guagnano. Recupero: pt. 2’ e st. 6’.
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