di Valentina Perrone | 07 Ottobre 2014
Ha vinto ancora. Ma stavolta la sua vittoria è molto più di un semplice trionfo. Il colonnello dell’esercito in congedo, nonché campione di ciclismo Carlo Calcagni, è uscito vittorioso dalla sua battaglia con l’Asl. Avrà diritto al rimborso dell’80% delle spese mediche per le cure da effettuare in un centro di altissima specializzazione sito nel Regno Unito.
Il militare, originario di Guagnano ma residente a Cellino San Marco, ha contratto una grave malattia per aver inalato metalli pesanti durante i bombardamenti con uranio impoverito in Bosnia Herzegovina, dove era impegnato in una missione nel 1996 con l’incarico di pilota di elicottero. Una malattia riconosciuta come dipendente da causa di servizio dal Ministero della Difesa e dal Ministero dell’Economia e Finanze, e che ha portato Calcagni a sottoporsi a una serie di complesse cure, con cadenza trimestrale come stabilito dai medici britannici, presso il centro estero.
I rimborsi delle spese mediche, dapprima concessi, sono stati poi bloccati per ordine della Regione perché l’Assessorato alla Sanità ha ritenuto che le sedute fossero troppo ravvicinate nel tempo.
Rivoltosi al Tribunale di Brindisi, Calcagni ha vinto la sua causa. È stato ripristinato il rimborso dell’80% delle spese mediche relative alle cure da svolgere presso il centro inglese “con le modalità e le tempistiche stabilite dal medesimo centro”.
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